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Prevenzione con la mela rossa: i suoi benefici al metabolismo

Generalità

Frutto dal sapore particolarmente gradevole, la mela, oltre ad avere un forte valore simbolico, gode anche di grande fama tramandata sia dalla tradizione biblica che dalla mitologia. Appartiene alla famiglia delle Rosacee e il suo albero (Malus communis), la cui comparsa risale al Neolitico, origina dall’Asia centrale ed è presente attualmente con circa 2000 varietà. Molto popolare in Europa, il consumo delle mele è di circa 20 kg all’anno (pro-capite), pari ad una media di una mela e mezza al giorno. Negli Stati Uniti, invece, se ne consumano “solo” 9 kg l’anno, pari ad uno ogni quattro giorni, mentre ivi è molto più diffuso l’utilizzo del succo. I suoi utilizzi industriali sono numerosi: vengono impiegate per la produzione di prodotti da forno, dolci, succhi, liquori e creme. È sicuramente il frutto più diffuso in Italia, dove viene considerato sempre, sinonimo di salute e benessere. Nella nostra penisola la produzione di mele è abbondante e di ottima qualità e c’è possibilità, inoltre, di scegliere fra le tante varietà: Red delicius, Stark delicius, Golden Delicius, Bella di Roma, Jonathan, Renetta del Canada, Renetta ruggine e Granny Smith. Sia nella polpa che nella buccia sono inoltre presenti eteri, tannini, alcoli, aldeidi e un elevato numero di terpeni che rende infinitamente vario il profumo e il sapore delle mele. I valori elencati possono variare a seconda del grado di maturazione del frutto e della qualità, anche perché in tutto il mondo oggi si contano più di mille varietà di mele”.

Proprietà nutritive

I nutrizionisti dichiarano che in ogni 100 grammi di prodotto commestibile sono mediamente presenti: circa 85 grammi d’acqua, 0,2 grammi di proteine, 0,1 grammi di grassi, 11 grammi di zuccheri vari, tra cui fruttosio, glucosio, e saccarosio, 2 grammi di fibre, per un totale di circa 45-50 calorie. Infine, contiene circa 4 grammi di sali minerali tra cui potassio, calcio, magnesio, sodio, fosforo e ferro, oltre a tracce di rame, iodio, zinco, manganese, e silicio. La mela è ricca di vitamine A, B1, B2, PP e contiene molto acido malico (circa 1gr/100g), un acido organico che dona energia alle cellule. La vitamina B1 combatte inappetenza, stanchezza e nervosismo e la vitamina B2 protegge le mucose e rinforza capelli e unghie. Inoltre, queste vitamine sono essenziali al benessere cardiaco. Ma i pregi della mela non finiscono qui. La mela rossa è ben tollerata dai diabetici perché ha pochi zuccheri e contiene circa il 2% di fibre tra cui la pectina, nota per i suoi numerosi benefici. Inoltre ha il potere di “tenere sotto controllo” la glicemia, regolando quindi l’assorbimento del glucosio. Generalmente viene mangiata cruda e in questo caso ha un’azione astringente ma, consumata cotta, è un naturale e ottimo rimedio contro la stipsi.

La mela e l’asma

Uno studio effettuato su circa 2000 persone e pubblicato sulla rivista “Chest”, indica che una dieta povera di vitamine e di altri nutrienti essenziali peggiora notevolmente i sintomi legati all’asma, soprattutto se si tratta di giovani o fumatori. La ricerca ha preso in esame un gruppo di studenti americani e li ha monitorati per circa 12 mesi. Tutti hanno ricevuto un questionario da compilare circa le abitudini alimentari, l’uso di medicinali e il fumo. Successivamente i partecipanti sono stati sottoposti ad alcuni test respiratori e il risultato non è stato confortante perché un terzo dei ragazzi era sovrappeso e il 72% non assumeva preparati multi-vitaminici. Circa il 25%, poi, fumava quotidianamente e almeno un terzo non consumava le dosi giornaliere raccomandate di frutta e vegetali, fonti di vitamine A e E, beta carotene e omega-3, quando invece basterebbero piccole quantità di omega-3 per migliorare i sintomi asmatici. Ecco perché viene raccomandato dagli esperti il consumo di almeno due mele rosse al giorno per coloro che sono affetti da asma.

Proprietà chemiopreventive

Uno studio americano rivela che la buccia delle mele Red Delicius (mela rossa) avrebbe proprietà antitumorali. Le sostanze contenute nella buccia (procianidine) sono anti-infiammatorie, avrebbero il potere di diminuire il rischio di sviluppo per alcune tipologie di tumore (fegato, stomaco, colon e seno), in quanto contrasterebbero la crescita delle cellule tumorali e in alcuni casi sarebbero anche in grado di eliminarle. Precedenti studi avevano già dimostrato l’effetto antiflogistico e chemio-preventivo dei suoi flavonoidi e fenoli (fisetina, quercetina e derivati, procianidina, floretina e acido ferulico) sulle cellule maligne. Infatti, l’acido ferulico e la fisetina attivano la proteina Nrf-2, che è il bersaglio attualmente più studiato per la chemio-prevenzione dei tumori. Esiste tutta una sequela di lavori scientifici pubblicati a carico dei costituenti attivi di varietà di mele come Red Delicius, Golden Delicius ed Annurca, e la carcinogenesi dell’intestino crasso (parte citata nella blbliografia annessa). Tutti questi hanno provato che procianidine, acidi fenolici e flavonoidi della mela rossa hanno azione soppressiva sull’espressione di proteine oncogeniche.

Indicazioni per diabete, cardiopatie e ictus

È noto che un’alimentazione ricca di fibre contribuisce a ridurre il colesterolo nel sangue, fattore di rischio nelle cardiopatie e in alcuni tipi di ictus. Questi dati sono stati confermati prima nei ratti ed in altri animali da laboratorio, e poi in soggetti umani volontari sia sani che ipercolesterolemici. Consumando le fibre, il colesterolo assunto con gli alimenti “soggiorna” nel tratto intestinale fino a quando viene eliminato con esse. Ecco perché la mela rossa, ricca della fibra pectina, rappresenta il frutto ideale dopo pasti a base di carne o di latticini. Se consumate regolarmente, le mele abbassano il colesterolo “cattivo” (LDL) e aumentano quello “buono” (HDL) in pochissimo tempo e sono considerate preziose nella prevenzione di ictus e tumori. La pectina, infine, contribuisce anche a ridurre la glicemia (concentrazione di glucosio nel sangue) nei soggetti diabetici. Agisce infatti da parziale inibitore competitivo dell’alfa-amilasi, enzima digestivo che degrada gli amidi alimentari a glucosio libero.

Mela rossa, salute intestinale ed obesità

La pectina, secondo gli studi più recenti, è capace di condizionare la composizione della flora batterica intestinale o microbiota, ed influenzare l’assorbimento dei lipidi alimentari. La pectina non viene infatti idrolizzata, bensì va incontro a fermentazione, con produzione di acidi organici come acido propionico, butirrico, malico e lattico. Questi sono generalmente meglio conosciuti come acidi grassi a catena corta (SCFA). Essi rappresentano il substrato energetico preferenziale della mucosa intestinale, al posto del glucosio, e controllano recettori locali deputati all’assorbimento dei trigliceridi e degli acidi grassi liberi bel lume intestinale. Inoltre, favoriscono la crescita dei batteri Gram-positivi, i quali soppiantano la colonizzazione di quelli Gram-negativi. Ed è un bene, poiché questi tramite il loro lipo-polisaccaride esterno (LPS) innescano fenomeni occulti di micro-infiammazione locale e sistemica, che nel tempo conducono ad insulino-resistenza. Quest’ultimo fenomeno, come è noto, è il preludio all’obesità ed al diabete mellito.

Il famoso detto popolare “una mela al giorno leva il medico di torno”, sta trovando dunque sempre più conferme scientifiche……

  • a cura del Dr. Gianfrancesco Cormaci, PhD, specialista in Biochimica Clinica.
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Dott. Gianfrancesco Cormaci
Dott. Gianfrancesco Cormaci
Laurea in Medicina e Chirurgia nel 1998; specialista in Biochimica Clinica dal 2002; dottorato in Neurobiologia nel 2006; Ex-ricercatore, ha trascorso 5 anni negli USA (2004-2008) alle dipendenze dell' NIH/NIDA e poi della Johns Hopkins University. Guardia medica presso la casa di Cura Sant'Agata a Catania. Medico penitenziario presso CC.SR. Cavadonna (SR) Si occupa di Medicina Preventiva personalizzata e intolleranze alimentari. Detentore di un brevetto per la fabbricazione di sfarinati gluten-free a partire da regolare farina di grano. Responsabile della sezione R&D della CoFood s.r.l. per la ricerca e sviluppo di nuovi prodotti alimentari, inclusi quelli a fini medici speciali.

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