Lo yogurt è considerato un alimento nutriente che contribuisce in modo significativo all’assunzione di numerosi fattori nutrizionali, come calcio e proteine.
Secondo le ultime ricerche del settore, i consumatori di yogurt hanno un apporto di sostanze nutritive più elevato rispetto ai non consumatori. Inoltre, essi sono caratterizzati da abitudini alimentari più sane rispetto ai non consumatori, il che spiega in parte la loro ridotta incidenza di sovrappeso e obesità. Studi recenti suggeriscono anche che i consumatori di yogurth mostrano meno tendenza ai comportamenti non salutari (meno tabagismo) e una maggiore partecipazione all’attività fisica, rispetto ai non consumatori. Sono stati pubblicate due meta-analisi sugli studi più significativi che hanno analizzato la relazione fra consumo di yogurt e sovrappeso oppure obesità franca; i dati parlano di correlazioni positive, ma che necessitano di trials clinici sistematici. Inoltre, quando le emissioni di gas serra sono utilizzate come criterio aggiuntivo per la classificazione degli alimenti, lo yogurt sembra essere un alimento eco-compatibile. Rispetto a quella di altri alimenti, l’impronta ecologica della produzione di yogurt è bassa-moderata e può essere inclusa come parte di una dieta sana e sostenibile. Sulla base di questi fattori, il consumo di yogurt potrebbe essere dunque la firma di una dieta e uno stile di vita futuri più sani.
Gli effetti del consumo di latticini sulla prevenzione del diabete di tipo 2 rimangono controversi e dipendono dalla tipologia di latticino. L’assunzione di yogurt ha ricevuto particolare attenzione, perché la sua associazione con i benefici per la salute è più coerente di quella di altri tipi di prodotti caseari. Ben 13 studi prospettici hanno valutato l’associazione tra l’assunzione di yogurt e il diabete di tipo 2, la maggior parte dei quali ha mostrato un’associazione inversa tra la frequenza del consumo di yogurth e il rischio di diabete. Oltre alle prove scientifiche accumulate da singoli studi prospettici, diverse metanalisi hanno dimostrato che il consumo di yogurt ha un ruolo potenziale nella prevenzione del diabete. L’analisi più recente mostra un rischio inferiore del 14% di diabete di tipo 2, quando il consumo di yogurt era di 80-125g al giorno rispetto al non consumo. L’assunzione di prodotti caseari fermentati, in particolare lo yogurt, è stata inversamente associata alle variabili del metabolismo del glucosio. Gli effetti probiotici dello yogurt modulano il metabolismo del glucosio, come provato dalle pubblicazioni scientifiche degli ultimi 5 anni. Secondo una ricerca condotta presso l’Università di Loughborough, i probiotici prevengono l’insulino-resistenza, un fenomeno spesso causato dal consumo di alimenti che contengono grassi trans per lungo tempo. Lo studio ha rilevato che una dieta ad alto contenuto di grassi e alimenti trasformati può ridurre la sensibilità all’insulina fino al 27% negli adulti sani. L’integrazione con probiotici ha aiutato a normalizzare il funzionamento dell’insulina.
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Concentrandosi sull’osteoporosi e l’osteopenia, numerosi studi suggeriscono gli effetti ossei dei probiotici, come un aumento della massa ossea, una riduzione della disgregazione ossea e un aumento dei livelli di calcio e fosforo nel sangue. In particolare, un equilibrio probiotico salutare migliora la resistenza ossea mediante: l’aumento dell’assorbimento di calcio e magnesio, una riduzione dell’infiammazione intestinale, la presenza dei fitati dietetici che limitano la captazione dei minerali, ed un migliore assorbimento dei fito-estrogeni. Diversi studi pubblicati hanno analizzato l’effetto di ceppi di Lactobacillus acidophilus o L. helveticus oppure Bifidobacterium longum sulla desità ossea dei ratti femmina a cui erano state rimosse le ovaie, riscontrando per tutte un miglioramento della massa minerale e di altri parametri di salute ossea, Parimenti, gli studi sono stati applicati all’uomo: già dieci anni fa è stata riportata una correlazione positiva fra l’assunzione alimentare di yogurt e densità ossea nelle donne in menopausa. Uno studio ha anche dimostrato che il microbiota intestinale promuove la sintesi del fattore di crescita insulino-simile (IGF-1), che diminuisce nell’età avanzata e che è noto agli endocrinologi per guidare la salute ossea generale.
Studi riguardanti la salute del cuore e dell’apparato circolatorio non sono mancati. Un grande studio prospettico coreano (KNHNES 2012), durato 5 anni, è stato appena pubblicato per descrivere gli effetti del consumo di yogurt e il profilo lipidico sanguigno. I soggetti dello studio erano 3.038 individui maggiorenni, che hanno partecipato al sondaggio nazionale coreano sulla salute e la nutrizione del 2012. L’assunzione di yogurt è stata valutata con un questionario sulla frequenza degli alimenti utilizzando il metodo di richiamo delle 24 ore. I livelli di trigliceridi plasmatici sono risultati significamente più bassi negli individui che avevano consumato yogurt denso, rispetto a chi aveva mangiato quello non denso. Molti meccanismi proposti si basano su ipotesi che gli yogurt commerciali contengono probiotici specifici del ceppo, che le colture di yogurt sono presenti in quantità adeguate e che lo yogurt fornisce una dose minima di nutrienti o componenti bioattivi in grado di esercitare un effetto fisiologico. Nessuno dubita al riguardo, ma non è noto se fra le decine di ceppi di fermenti lattici conosciuti o impiegati nelle preparazioni (Lactobacillus o Bifidobacterium), ve ne siano alcuni con una specificità d’azione sulle cardiovasculopatie rispetto ad altri.
A complicare il quadro, sembra che esistano anche delle differenze di risposta biologica a secondo se il consumatore di yogurt sia uomo o donna. Questo è quanto riporta uno studio cross-sezionale pubblicato quest’anno, in cui 293 matricole universitarie hanno risposto a un questionario sulla loro frequenza di consumo di yogurt negli ultimi 2 mesi e fornito campioni di feci per l’analisi del microbiota. Complessivamente, nel microbiota intestinale predominavano (97,1 ± 8,6%) il gruppo Clostridium coccoides, il sottogruppo Clostridium leptum, ed i gruppi Bacteroides, Bifidobacterium ed Atopobium. È stato interessante notare che, dopo aver aggiustato i dati per il consumo di yogurt, è stato riscontrato che le femmine avevano un conteggio totale batterico (P=0,013), di Bifidobacterium (P=0,046), pH fecale (P=0,007) e una concentrazione fecale inferiore di acidi organici totali (P=0,030) rispetto ai maschi. Complessivamente, il consumo di yogurth ha mostrato un’associazione lineare positiva con il ceppo Lactobacillus gasseri in entrambi maschi e femmine. Tuttavia, sono state rilevate diverse disparità di sesso in questa associazione yogurt-microbiota.
Non c’è ancora molta letteratura scientifica che correla i benefici dello yogurt con altri condizioni patologiche nell’uomo. Ma considerati gli enormi progressi che si sono avuti sulla comprensione del microbiota intestinale, è sicuro che le sorprese non mancheranno.
- a cura del Dr. Gianfrancesco Cormaci, PhD, specialista in Biochimica Clinica.