Nella nostra cultura occidentale, le arterie più rigide e l’ipertensione arteriosa che ne deriva mentre invecchiamo è così comune che è accettata come una normale conseguenza dell’invecchiamento. Ad esempio, la spiegazione dell’AHA (American Heart Association) sulla pressione sanguigna afferma: “Il normale processo di invecchiamento può far diventare rigide le grandi arterie elastiche nel tempo”. Si stima che negli Stati Uniti, almeno 100 milioni di adulti siano ipertesi e questa cifra dovrebbe aumentare col progressivo invecchiamento della popolazione. Tuttavia, ci sono prove che le arterie rigide e l’ipertensione non sono necessariamente una conseguenza normale dell’invecchiamento. Anche se la genetica gioca un ruolo, preservare la salute delle arterie mentre raggiungiamo i nostri anni 70 e oltre, dipende anche dallo stile di vita e dalla dieta. L’elevata pressione sanguigna e l’ipertensione dello stadio 1 sono ora definiti rispettivamente come valori di pressione arteriosa rispettivamente di 120/80 o 139/89, che – sebbene non siano abbastanza alti da giustificare i farmaci – sono abbastanza alti da aumentare il rischio di infarto o ictus.
Gli studi sulla restrizione calorica – che sono stati fatti principalmente nei roditori e nei moscerini della frutta e non tanto negli umani – indicano che la riduzione dell’apporto calorico giornaliero di un terzo può ritardare il processo di invecchiamento e allungare la durata della vita. I ricercatori, presso l’Università del Colorado Boulder, hanno scoperto che l’integratore – chiamato nicotinamide riboside (NAR) – imita alcuni degli effetti della restrizione calorica e attiva diversi percorsi biologici identici. Il nuovo studio ha scoperto che l’assunzione di integratori a base di nicotinamide riboside, migliora significativamente la pressione del sangue nelle persone con ipertensione lieve o elevata. Se i risultati fossero confermati in una più ampia sperimentazione clinica, i ricercatori ritengono che potrebbero avere importanti implicazioni nella biomedicina, come l’aumento delle opzioni di trattamento per l’aumento della pressione sanguigna. Il caporicerca dello studio, Dr. Doug Seals, professore e ricercatore nel Dipartimento di Fisiologia Integrativa, ed il suo team riportano le loro scoperte in un paper che sarà pubblicato sulla rivista Nature Communications.
La nicotinammide riboside è un nutriente presente in alcuni cibi come il latte di mucca e, in concentrazioni più elevate, è disponibile come integratore alimentare. Gli studi hanno indicato che il nutriente contiene “proprietà uniche come vitamina B-3”: aumenta la sensibilità all’insulina, fronteggia gli effetti nocivi di una dieta ricca di grassi, potenzia gli effetti dell’esercizio fisico ed ha pure azione neuro-protettiva. Per il loro studio, il Prof. Seals ei suoi colleghi hanno reclutato 24 donne e uomini magri e in buona salute, con età compresa fra 55-79 e divisi in due gruppi. Uno dei gruppi ha assunto 500 milligrammi di NAR due volte al giorno per 6 settimane, poi ha trascorso altre 6 settimane assumendo un placebo. L’altro gruppo ha seguito il modello opposto: hanno assunto un placebo per 6 settimane e poi una dose di 500mg di NAR due volte al giorno per altre 6 settimane. Il team ha analizzato campioni di sangue che i soggetti hanno somministrato alla fine di ciascun periodo di trattamento, analizzando poi diversi parametri in questi momenti. Non ci sono stati effetti collaterali seri. I risultati hanno mostrato che l’asffc sunzione di 1 grammo di NAR ogni giorno ha aumentato i livelli di nicotinamide adenina-dinucleotide (NAD+) del 60%.
Il NAD+ è un cofattore vitaminico fondamentale per molte reazioni enzimatiche dell’organismo e tende a declinare con l’età. E’ anche un antiossidante che attiva le sirtuine, un gruppo di enzimi ritenuti responsabili degli effetti benefici che la restrizione calorica ha sull’invecchiamento e sulla longevità. C’è una teoria, supportata dalla ricerca, che il corpo umano sia programmato dall’evoluzione per conservare il NAD+ quando il cibo scarseggia ,e che questo si attiva quando limitiamo l’apporto calorico. Ricerche più recenti hanno anche iniziato a indagare sulla possibilità che gli anziani possano riguadagnare questa proprietà e invecchiare in modo più sano assumendo integratori a base di NAD+ o NAR. I risultati hanno anche scoperto che l’integrazione con NAR ha causato un calo della pressione arteriosa sistolica di 10 punti in 13 dei partecipanti con ipertensione. Ciò rappresenta una riduzione del 25% del rischio di avere un infarto.
I ricercatori concludono che il loro lavoro rappresenta un passo in avanti nel mettere in luce i potenziali benefici della integrazione di nicotinamide riboside negli anziani. Tuttavia, sottolineano che c’è ancora molto lavoro da fare per confermare che sia sicuro ed efficace. Sperano di indagare l’impatto specifico di questa molecola sulla salute delle arterie e sulla pressione arteriosa in modo più convincente, tramite uno studio clinico più ampio. Nel frattempo, un’altra sperimentazione sta studiando l’effetto dell’integratore nelle persone anziane con lieve decadimento cognitivo, una condizione che precede spesso la malattia di Alzheimer. Questo è stato il primo studio in assoluto a dare questo nuovo composto agli esseri umani per un periodo di tempo. I dati preliminari dicono che è ben tollerato e sembra attivare alcuni degli stessi percorsi biologici chiave della restrizione calorica. Dunque, la lista delle sostanze naturali che attivano programmi biologici di longevità si allunga. Sta al buon senso di ognuno accedere ad un’alimentazione appropriata, per poter vivere in forma ed evitare grossi malanni nell’anzianità.
- a cura del Dr. Gianfrancesco Cormaci, PhD, specialista in Biochimica Clinica.
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