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Metarrestina: l’ultima arma “non-convenzionale” contro il cancro

Utilizzando un nuovo approccio, gli scienziati hanno individuato un composto che blocca la diffusione di tumori del seno, del pancreas e della prostata nei topi. Il composto, chiamato metarrestina, distrugge una struttura unica all’interno del nucleo delle cellule tumorali che può diffondersi e formare nuovi tumori. Un articolo sul lavoro – in cui i ricercatori del National Institutes of Health (NIH) hanno collaborato con quelli della Northwestern University Feinberg School of Medicine di Chicago, IL – è pubblicato sulla rivista Science Translational Medicine. Nel descrivere come funziona il farmaco, l’autore dello studio co-corrispondente Sui Huang, che lavora come professore associato di Biologia Cellulare e Molecolare alla Scuola di Medicina Feinberg della Northwestern University, lo paragona a una “bomba sporca contro il cancro”, una sorta di arma proibita.

Il cancro non sarebbe una malattia potenzialmente grave se non fosse capace di metastasi, che è un processo complesso in cui le cellule tumorali sfuggono al tumore primario e invadono il tessuto vicino o distante, per formare nuovi tumori secondari. Questo nuovo farmaco potrebbe potenzialmente causare un risultato migliore per i pazienti con tumori solidi con un alto potenziale di diffusione ad altri organi. “Ciò che uccide le persone”, spiega il prof. Huang, “è quando il cancro si diffonde ad altri organi, come quando il cancro al seno si diffonde al cervello, al fegato, ai polmoni o alle ossa”. La metastasi viene a volte definita “l’ultima frontiera della ricerca sul cancro”. Rappresenta circa il 90% delle morti per cancro e questa cifra non è cambiata di molto in mezzo secolo. Una volta che il cancro raggiunge la fase metastatica, diventa molto difficile trattare con i metodi attuali, che sono molto più efficaci nell’affrontare il tumore primario.

Il Dr. Juan Jose Marugan, leader del gruppo del Chemical Genomics Center presso il National Center for Advancing Translational Sciences di Rockville, MD, del NIH, spiega: “Molti farmaci mirano a fermare la crescita del cancro e ad uccidere le cellule tumorali. Ma finora non è stato approvato nessun farmaco progettato esclusivamente contro le metastasi. La metarrestina distrugge una struttura poco conosciuta all’interno del nucleo delle cellule tumorali che è noto come compartimento perinucleare (PNC). Questa struttura contiene molte molecole di RNA messaggero (che diventeranno proteine), con molte altre proteine ed enzimi che permetteranno a questi RNA di incrociarsi per generare proteine diverse dalle precedenti. In tal modo è come se la cellula avesse l’antidoto per ogni situazione che la mette potenzialmente in pericolo dopo l’esposizione al chemioterapico.

Test su cellule tumorali da laboratorio e cellule prelevate da tumori umani hanno dimostrato che i PNC si formano selettivamente nelle cellule da tumori solidi. Inoltre, in precedenti lavori, il Prof. Huang e il suo team avevano scoperto che la probabilità di diffusione del cancro era maggiore quando le cellule tumorali avevano più PNC. In questo studio, gli scienziati hanno usato “screening ad alto rendimento seguito da ottimizzazione chimica” per valutare quale composto, da un elenco di almeno 140.000, poteva avere il più grande potere di distruggere i PNC nelle cellule tumorali metastatiche. Hanno ristretto l’elenco a 100 composti, e poi ne hanno identificato uno che distruggeva i PNC nelle cellule di cancro alla prostata metastatico. Modificandolo per ottimizzarlo, hanno battezzato la nuova molecola metarrestina, che ha inibito significativamente la metastasi nei topi innestati con carcinoma pancreatico, mammario e prostatico. I topi trattati hanno anche vissuto più a lungo dei topi non trattati.

I ricercatori intendono fare domanda affinché il farmaco entri nel nuovo processo di indagine sui farmaci della Food and Drug Administration (FDA) entro la fine dell’anno, dopo aver eseguito più test pre-clinici e raccolto i dati richiesti.

  • a cura del Dr. Gianfrancesco Cormaci, PhD, specialista in Biochimica Clinica.

Pubblicazioni scientifiche

Frankowsky KJ et al., Huang S. Sci Transl Med. 2018 May 16;10(441).

Pichugin A et al. Oncotarget 2017 Jun 20; 8(25):40079-40089.

Norton JT, Huang S. Cancer Treat Res. 2013;158:139-52.

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Dott. Gianfrancesco Cormaci
Dott. Gianfrancesco Cormaci
Laurea in Medicina e Chirurgia nel 1998; specialista in Biochimica Clinica dal 2002; dottorato in Neurobiologia nel 2006; Ex-ricercatore, ha trascorso 5 anni negli USA (2004-2008) alle dipendenze dell' NIH/NIDA e poi della Johns Hopkins University. Guardia medica presso la casa di Cura Sant'Agata a Catania. Medico penitenziario presso CC.SR. Cavadonna (SR) Si occupa di Medicina Preventiva personalizzata e intolleranze alimentari. Detentore di un brevetto per la fabbricazione di sfarinati gluten-free a partire da regolare farina di grano. Responsabile della sezione R&D della CoFood s.r.l. per la ricerca e sviluppo di nuovi prodotti alimentari, inclusi quelli a fini medici speciali.

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