Gli antiossidanti e lo stress ossidativo possono partecipare ai meccanismi patobiochimici dei disturbi dello spettro autistico (ASD). Un team di ricerca della Tabriz University of Medical Sciences, Tabriz, Iran, ha indagato sugli effetti dell’integrazione di coenzima Q (CoQ10) sullo stress ossidativo nei bambini con ASD. In questo studio sono stati inclusi novanta bambini con ASD, basati sui criteri del DSM-IV e utilizzando i punteggi CARS (Childhood Autism Rating Scale). Le concentrazioni di CoQ10, MDA (marker ossidante), dosaggio dello stato antiossidante totale (TAS) e attività degli enzimi antiossidanti (superossido dismutasi o SOD e glutatione perossidasi o GPx) sono state determinate nel siero prima e dopo 100 giorni di terapia di supporto con CoQ10 a dosi giornaliere di 30 e 60 mg. I dati sul comportamento dei bambini sono stati raccolti da genitori e babysitter. La terapia di supporto CoQ10 è stata determinata dopo tre mesi; una dose giornaliera di 2x30mg ha migliorato lo stress ossidativo nei bambini con ASD. È stata osservata una relazione tra la MDA e la TAS sierica, e l’attività degli enzimi antiossidanti SOD e GPx e il punteggio CARS. Sulla base dei risultati, alte dosi di CoQ10 possono migliorare i problemi gastrointestinali (P = 0.004) e disturbi del sonno (P = 0.005) nei bambini con ASD con un aumento del CoQ10 del siero. Il team ha concluso che la concentrazione sierica di CoQ10 e lo stress ossidativo potrebbero essere utilizzati come markers rilevanti per aiutare il miglioramento dei bambini con ASD.
Ma il coenzima Q non è la sola molecola antiossidante che è stata sottoposta ad indagine. Qualche anno fa è stata studiata l’acetilcisteina, un precursore del glutatione (GSH), che fatto riportare risultati incoraggianti. Un’altra molecola naturale del corpo, la carnosina, agisce come agente antiossidante, antitossico e neuroprotettivo. Per cui un gruppo di ricercatori della Jundishapour University of Medical Sciences, Ahvaz, Iran, ha esaminato gli effetti dell’integrazione di carnosina sui disturbi del sonno e la gravità dei sintomi principali dell’autismo nei pazienti autistici. In questo trial clinico randomizzato in doppio cieco, 43 pazienti autistici (31 maschi e 12 femmine, di età compresa tra 4 e 16 anni) sono stati divisi in due gruppi di carnosina e controllo che hanno ricevuto 500 mg di carnosina e 500 mg di placebo al giorno per 2 mesi, rispettivamente. I disturbi del sonno sono stati misurati utilizzando questionari sulle abitudini di sonno dei bambini. Gilliam Autism Rating Scale 2 è stato utilizzato per valutare gli effetti dell’integrazione di carnosina sulla gravità dell’autismo. La supplementazione di carnosina non ha modificato gli indici antropometrici (p> 0,05) e non ha mostrato alcun effetto sulla gravità dell’autismo (p> 0,05), mentre ha ridotto significativamente la durata del sonno, le parasonnìe e il punteggio totale dei disturbi del sonno del 7,6% rispetto al gruppo di controllo. I risultati suggeriscono che l’integrazione di carnosina potrebbe essere efficace nel migliorare i disturbi del sonno, in particolare la durata del sonno e i sottotipi delle parasonnìe.
La conclusione clinica derivata da trials clinici più estesi potrebbe far entrare questi integratori antiossidanti nella terapia di mantenimento dei piccoli pazienti pediatrici, riducendo le dosi dei farmaci in uso e migliorandone la qualità della vita.
- a cura del Dr. Gianfrancesco Cormaci, PhD, specialista in Biochimica Clinica.
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