sabato, Novembre 23, 2024

Un rivoluzionario spray nasale potrebbe ritardare l’Alzheimer di 10 anni o più?

La malattia di Alzheimer rappresenta una delle maggiori sfide...

Gliocidina: l’antivitamina del cancro cerebrale che non è tossica per le cellule normali

Il glioblastoma è una delle forme più letali di...

Resolving the issue at the “heart”: inflammation and fibrosis in diabetes under the hand of Lipoxin A4

Heart conditions like atherosclerosis, heart attacks and heart failure...

Osteoporosi: lavori sullo scheletro del DNA per mantenere quello delle ossa

L’osso è un tessuto vivente che viene ripetutamente ridotto (riassorbimento osseo) e rifatto (formazione ossea) a poco a poco ogni giorno. Se questo equilibrio collassa e il riassorbimento osseo supera la formazione ossea, la densità ossea diminuisce e può portare all’osteoporosi. L’osteoporosi è una malattia che causa facilmente la frattura delle ossa a causa della riduzione della massa e della qualità ossea. L’invecchiamento è una delle cause principali e si stima che circa 200 milioni di persone siano colpite in tutto il mondo. Le fratture del collo del femore o delle vertebre sono condizioni che possono lasciare una persona costretta a letto, aumentano il bisogno di cure, riducono la qualità della vita, la funzione sistemica e aumentano la mortalità fra gli adulti. Sono disponibili diversi farmaci per il trattamento di questa malattia, ma il numero di farmaci che promuovono la formazione ossea è molto inferiore rispetto a quelli che sopprimono il riassorbimento osseo. Lo sviluppo di molecole che rigenerano le ossa è altamente desiderato. Le sirtuine sono enzimi che svolgono un ruolo importante nel controllo dell’invecchiamento, delle risposte allo stress, di varie aree del metabolismo e di molte altre funzioni del corpo. Nei mammiferi ci sono sette tipi di sirtuine (SIRTs), tutte con attività enzimatica.

Sebbene SIRT7 sia stato segnalato come coinvolto nel cancro e nel metabolismo dei lipidi, il suo ruolo nel tessuto osseo e nell’invecchiamento osseo non era noto. Recenti esperimenti condotti da un gruppo di ricerca di scienziati giapponesi dell’Università di Kumamoto, hanno dimostrato che i topi privi del gene SIRT7 avevano ridotto la massa ossea. Un’analisi della morfometria ossea ha mostrato che la formazione dell’osso e il numero di osteoblasti (cellule di costruzione delle ossa) erano stati ridotti. Inoltre, i ricercatori hanno ottenuto risultati simili usando topi carenti di SIRT7 specificamente nelle cellule ossee, dimostrando in tal modo che SIRT7 (specifico per osteoblasti) è importante per la formazione dell’osso. La riduzione della formazione ossea è comune nelle persone con osteoporosi e il meccanismo per questa riduzione non è ben noto. Per chiarire il meccanismo, i ricercatori hanno confrontato l’espressione SIRT1, 6 e 7 nel tessuto scheletrico di topi giovani e vecchi e hanno scoperto che SIRT7 diminuiva con l’età. Hanno quindi considerato che questa diminuzione di SIRT7 nei campioni più vecchi potrebbe essere associata a una diminuzione dell’osteogenesi e potrebbe persino essere una causa dell’osteoporosi.

Quando i ricercatori hanno coltivato gli osteoblasti (in vitro) con una ridotta espressione di SIRT7 nel loro prossimo esperimento, la formazione di una massa ossea (nodulo calcificato) è stata marcatamente soppressa rispetto alle colture di osteoblasti normali. Inoltre, l’espressione di geni che indicavano la differenziazione degli osteoblasti era anch’essa diminuita, rivelando così che SIRT7 controlla la differenziazione degli osteoblasti. Per chiarire il meccanismo con cui il SIRT7 osteoblastico regola positivamente la differenziazione degli osteoblasti, i ricercatori hanno studiato l’attività di trascrizione di un fattore regolatore dell’espressione genica essenziale per la loro maturazione. Hanno scoperto che l’attività di trascrizione di SP7 (noto anche come Osterix), una proteina nota per indurre la differenziazione dei pre-osteoblasti in osteoblasti e osteociti maturi, era marcatamente diminuita negli osteoblasti che mancavano del gene SIRT7. Si sono anche resi conto di un altro meccanismo: che per ottenere un’elevata attivazione della trascrizione di Osterix, è importante per SIRT7 deacetilare il residuo di lisina 368 (K368) della proteina Osterix stessa. In altre parole, SIRT7 migliora l’attività trascrizionale di Osterix modificandola chimicamente (deacetilando il residuo di lisina 368).

Inoltre, i ricercatori sono stati in grado di recuperare la funzionalità degli osteoblasti nella formazione del nodulo calcificato, introducendo un mutante SP7 / Osterix, che deacetilava la sua lisina K368 negli osteoblasti con l’espressione bassa di SIRT7. Il Dr. Tatsuya Yoshizawa della Kumamoto University ha spiegato: “Siamo fiduciosi che i nostri risultati mostrano un nuovo meccanismo per SIRT7, come un enzima deacetilante importante per l’attivazione trascrizionale del regolatore Osterix ed è essenziale per la differenziazione degli osteoblasti. Nelle situazioni in cui SIRT7 non funziona a sufficienza, come in un soggetto anziano, la formazione di osteoblasti è compromessa a causa della bassa attività trascrizionale di SP7 / Osterix. Inoltre, Osterix è soppresso dalla proteina p53, che noi sappiamo essere coinvolta nell’arresto della replicazione cellulare, nella comparsa dei tumori e nell’invecchiamento. Riteniamo che questa riduzione dell’osteogenesi sia associata all’osteoporosi. L’asse SIRT7 – Osterix perciò è un obiettivo promettente per i nuovi agenti terapeutici per il trattamento dell’osteopenia e dell’osteoporosi”. La loro ricerca appare pubblicata nella rivista Nature Communications.

  • a cura del D.r Gianfrancesco Cormaci, phD, specialista in Biochimica Clinica.

Pubblicazioni scientifiche

Wang WW et al., Liu WR. J Am Chem Soc. 2019 Jan 17.

Fukuda M et al., Yamagata K. Nat Commun. 2018; 9(1):2833. 

Wu D et al. Front Endocrinol (Lausanne). 2018 Nov 19; 9:652.

Latest

Un rivoluzionario spray nasale potrebbe ritardare l’Alzheimer di 10 anni o più?

La malattia di Alzheimer rappresenta una delle maggiori sfide...

Gliocidina: l’antivitamina del cancro cerebrale che non è tossica per le cellule normali

Il glioblastoma è una delle forme più letali di...

Resolving the issue at the “heart”: inflammation and fibrosis in diabetes under the hand of Lipoxin A4

Heart conditions like atherosclerosis, heart attacks and heart failure...

Newsletter

Don't miss

Un rivoluzionario spray nasale potrebbe ritardare l’Alzheimer di 10 anni o più?

La malattia di Alzheimer rappresenta una delle maggiori sfide...

Gliocidina: l’antivitamina del cancro cerebrale che non è tossica per le cellule normali

Il glioblastoma è una delle forme più letali di...

Resolving the issue at the “heart”: inflammation and fibrosis in diabetes under the hand of Lipoxin A4

Heart conditions like atherosclerosis, heart attacks and heart failure...

Infiammazione cronica silente: la causa sottostante all’anemia cronica dell’anziano

L'invecchiamento è un processo inevitabile che è influenzato dalla...
Dott. Gianfrancesco Cormaci
Dott. Gianfrancesco Cormaci
Laurea in Medicina e Chirurgia nel 1998; specialista in Biochimica Clinica dal 2002; dottorato in Neurobiologia nel 2006; Ex-ricercatore, ha trascorso 5 anni negli USA (2004-2008) alle dipendenze dell' NIH/NIDA e poi della Johns Hopkins University. Guardia medica presso la casa di Cura Sant'Agata a Catania. Medico penitenziario presso CC.SR. Cavadonna (SR) Si occupa di Medicina Preventiva personalizzata e intolleranze alimentari. Detentore di un brevetto per la fabbricazione di sfarinati gluten-free a partire da regolare farina di grano. Responsabile della sezione R&D della CoFood s.r.l. per la ricerca e sviluppo di nuovi prodotti alimentari, inclusi quelli a fini medici speciali.

Distrofia muscolare: una intuizione di possibile terapia da un integratore

La distrofia muscolare di Duchenne è una malattia ereditaria caratterizzata da degenerazione muscolare progressiva. La malattia mette le persone colpite su una sedia a...

Glucosammina: un rimedio per l’artrosi valido anche per l’osteoporosi?

Normalmente l’osteoartrosi è tenuta ben distinta dall’osteoporosi, sia da parte del medico che chi ne è affetto. A parte i sintomi, anche le terapie...

Sindrome della fatica cronica: il microbiota come punto di partenza e di trattamento mirato

La sindrome da stanchezza cronica (CFS) è una sindrome neuro-cognitiva, la cui prevalenza varia dallo 0,4 al 2,5% nella popolazione generale. La CFS ha...

Questo si chiuderà in 20 secondi