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Bicarbonato: dopo i problemi immunitari e renali si indaga per il diabete

Si ritiene che l’infiammazione indotta dall’obesità sia una causa di insulino-resistenza – l’incapacità del corpo di rispondere all’insulina correttamente – che può portare al diabete di tipo 2. Il sistema immunitario compresa la milza, un piccolo organo situato dietro lo stomaco, si attiva per combattere l’infiammazione cronica. Ricerche precedenti su ratti sani hanno dimostrato che una soluzione di bicarbonato di sodio per via orale recluta cellule specializzate che rivestono gli organi del tratto digestivo (cellule mesoteliali), per segnalare la milza a produrre più cellule immunitarie anti-infiammatorie. Le prime ricerche hanno suggerito che il comune bicarbonato di sodio influenza l’infiammazione e la gestione dell’insulina nel diabete di tipo 2. I risultati sono stati presentati alla conferenza American Physiological Society (APS) / American Society of Nephrology (ASN), a Charlottesville, Virginia. Tuttavia, l’effetto antinfiammatorio del bicarbonato di sodio deve ancora essere esplorato in un modello di infiammazione sistemica cronica, come il diabete di tipo 2.

Nel nuovo studio, i ricercatori hanno trattato un modello di ratto del diabete di tipo 2 con bicarbonato di sodio miscelato con acqua potabile. Dopo 3 settimane, gli animali diabetici hanno mostrato una ridotta risposta insulinica, che potrebbe indicare una ridotta capacità del corpo di rispondere all’insulina correttamente, rispetto a un gruppo di controllo di ratti sani. Indipendentemente dalla risposta negativa all’insulina, il team di ricerca ha visto anche risultati positivi. Le milze dei ratti trattati con bicarbonato di sodio hanno prodotto più cellule anti-infiammatorie, aumentando così l’immunità anche quando alle cellule mesoteliali è stato impedito di inviare segnali. Questi risultati apparentemente contrastanti – un peggioramento della resistenza all’insulina e un aumento della funzione immunitaria suggeriscono che l’effetto del bicarbonato di sodio sulle risposte all’insulina non è mediato dall’infiammazione, ma piuttosto potrebbe essere correlato agli effetti negativi del carico alcalino. Il carico alcalino si riferisce a composti chimici basici come il bicarbonato di sodio.

Eppure il principio correttivo potrebbe non essere sbagliato. Qualche mese fa, clinici giapponesi hanno riportato un caso di un soggetto di 84 anni, cheera affetto da ipoglicemia da trattamento insulinico cronico da 28 anni e compresenza di insufficienza renale cronica. Nonostante le correzioni alimentari e farmacologiche, terapia insulinica bifasica con Aspart 30, il paziente continuava ad avere frequenti episodi di ipoglicemia mattutina ed iperglicemia giornaliera. Il bicarbonato di sodio è stato somministrato per correggere l’acidosi metabolica cronica, che ha poi corretto il livello di glucosio della prima mattinata. Il bicarbonato è alcalinizzante ed iperpolarizzante (riduce l’eccitabilità) a livello cellulare, un effetto che è quasi sovrapponibile a quello del potassio. Non a caso, infatti, gli ioni potassio sono quelli preferenzialmente trasportati dentro le cellule dopo loro esposizione ad insulina. Per di più, il potassio è uno degli ioni spostati dal nervo vago nella sua azione riducente il battito cardiaco (bradicardia) e negli effetti della stimolazione vagale sull’artrite reumatoide.

Inoltre, il bicarbonato può scindersi in anidride carbonica e ioni idrossile per effetto enzimatico (anidrasi carbonica), partecipando così alla respirazione cellulare ed agli scambi ionici polmonari e soprattutto renali. Infatti, quando l’anidride carbonica non può essere espulsa efficientemente con la respirazione, ci pensano i reni ad eliminarne l’eccesso sottoforma di anioni bicarbonato. La Dr.ssa Elinor Mannon, MD, PhD al Medical College of Georgia presso l’Augusta University e primo autore dello studio, ha presentato il suo poster “al Congresso, lunedì 24 giugno presso il Boar’s Head Resort, dichiarando: “Anche se ancora nelle prime fasi, la scoperta che l’alcalinità del bicarbonato di sodio potrebbe avere effetti metabolici che si verificano separatamente dalla risposta immunitaria benefica, potrebbe essere importante per comprendere gli effetti dell’intero corpo della terapia con bicarbonato di sodio”.

  • A cura del Dr. Gianfrancesco Cormaci, PhD, specialista in Biochimica Clinica.

Pubblicazioni scientifiche

Mannon EC et al. Pharmacol Res. 2019; 141:236-248.

Ray SC et al. J Immunol. 2018 May; 200(10):3568-3586.

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Dott. Gianfrancesco Cormaci
Dott. Gianfrancesco Cormaci
Laurea in Medicina e Chirurgia nel 1998; specialista in Biochimica Clinica dal 2002; dottorato in Neurobiologia nel 2006; Ex-ricercatore, ha trascorso 5 anni negli USA (2004-2008) alle dipendenze dell' NIH/NIDA e poi della Johns Hopkins University. Guardia medica presso la casa di Cura Sant'Agata a Catania. Medico penitenziario presso CC.SR. Cavadonna (SR) Si occupa di Medicina Preventiva personalizzata e intolleranze alimentari. Detentore di un brevetto per la fabbricazione di sfarinati gluten-free a partire da regolare farina di grano. Responsabile della sezione R&D della CoFood s.r.l. per la ricerca e sviluppo di nuovi prodotti alimentari, inclusi quelli a fini medici speciali.

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