venerdì, Novembre 8, 2024

Maculopatia senile: frutta, verdura ed omega-3 possono prevenirla efficacemente?

Compromissione visiva e cecità sono questioni importanti di sanità pubblica globale, poiché si stima che il danno visivo colpisca circa 285 milioni di individui in tutto il mondo. Si ritiene che la cecità influisca su 39 milioni della popolazione ipovedente totale Sono tre le cause principali di disabilità visiva: la cataratta (CAT), la degenerazione maculare legata all’età o maculopatia senile (AMD) e il glaucoma (GLA). Queste tre malattie oculari provocano danni all’occhio attraverso meccanismi di stress ossidativo. La patogenesi della CAT è poco conosciuta; tuttavia, lo stress ossidativo sembra aiutare la sua progressione, facilitando il danneggiamento dei componenti cellulari e accumulando prodotti di glicazione avanzata (AGE). Gli AGE inducono opacità all’interno del cristallino, causando comparsa di cataratta. Per quanto riguarda l’AMD, i pazienti con AMD hanno mostrato una maggiore quantità di modifiche ossidative alle proteine e al DNA nella membrana di Bruch, nella drusen e nell’epitelio pigmentato della retina.

Gli antiossidanti rappresentano la prima linea di difesa contro lo stress ossidativo e sono ottenuti attraverso la dieta e prodotti internamente. Nell’occhio, i principali antiossidanti che hanno un ruolo protettivo sono la vitamina C, il glutatione ridotto, la superossido-dismutasi e la catalasi. La vitamina C o acido ascorbico si trova in alte concentrazioni nella cornea, l’epitelio corneale centrale, l’umore vitreo e l’umore acqueo, suggerendo un ruolo importante della protezione antiossidante nella salute degli occhi. Le prime ricerche hanno suggerito che la capacità antiossidante del plasma può essere aumentata con il consumo di una dieta ricca di fonti di antiossidanti, come frutta e verdura. I due studi clinici sulla malattia oculare correlata all’età (AREDS 1 e 2), ha chiaramente dimostrato la capacità della terapia antiossidante di ridurre la progressione dell’AMD del 25%. Sebbene in diversi studi siano state identificate diete ricche di antiossidanti per ridurre l’incidenza delle patologie oculari legate allo stress ossidativo, vari studi sugli integratori con antiossidanti hanno fornito risultati contrastanti.

Per quanto riguarda la cataratta, la letteratura dei dati indica che un consumo alimentare più elevato di frutta e verdura e la vitamina C (inclusi gli integratori) sembra essere associata alla riduzione del rischio più coerente. Molta meno ricerca è stata condotta sulla maculopatia senile, con attualmente poche prove che l’assunzione di frutta e verdura o di antiossidanti dietetici influenzi il rischio di malattia. Ricerche condotte all’Università di Auckland in Nuova Zelanda hanno indagato sulla relazione tra l’assunzione di antiossidanti da parte di diversi gruppi alimentari con il risultato del glaucoma, della cataratta e della maculopatia senile. I partecipanti con e senza malattia oculare sono stati invitati a completare un sondaggio nutrizionale. Dopo aver aggiustato per alcuni potenziali fattori confondenti, età, sesso, indice di massa corporea, livello di istruzione e abitudine al fumo, gli scienziati ha identificato che un maggiore apporto di frutta e verdura era associato a un ridotto rischio di patologie oculari legate allo stress ossidativo.

I ricercatori hanno confermato un elevato consumo di carne, oltre che di colesterolo, si associava ad un aumentato rischio di malattie oculari legate allo stress ossidativo. Assunzioni alimentari più elevate di colesterolo sembravano aumentare il rischio di patologie oculari legate allo stress ossidativo nello studio, e questo è coerente con i risultati nell’area della cataratta. Dei micronutrienti esaminati, hanno identificato un maggiore apporto di vitamina C ebeta-carotene associato a un rischio ridotto, che era coerente con i risultati di studi precedenti. Gli studi clinici passati AREDS 1 ed AREDS2 hanno prodotto risultati convincenti che integratori a base di zinco, rame, polifenoli, beta-carotene e vitamina C hanno rallentato la progressione della maculopatia, senza però revertire il processo patologico. Particolare enfasi è stata data allo zinco ed al suo ruolo di cofattore enzimatico. Perciò la cerchia degli antiossidanti indagati nella prevenzione della maculopatia si è ristretta a pochi elementi, in contrasto alla decina fra quelli indagati in passato allo scopo.

La vitamina A e la vitamina C si trovano in abbondanza in determinati tipi di frutta e vegetali, soprattutto kiwi, broccoli, cavolfiori, peperoni e frutti di bosco. Da cui l’ennesima conferma che una dieta a tavola ricca di alimenti freschi, anche selezionati allo scopo, è essenziale a mantenere una buona salute degli occhi. Dati sempre maggiori indicano, infine, che gli acidi essenziali omega-3 (DHA, ALA, EPA) potrebbero avere un’importanza superiore a certi altri fattori nutrizionali e protettivi descritti prima. La loro presenza nelle membrane cellulari dei fotorecettori della retina non è meramente casuale. Essi hanno sia funzione strutturale, che regolatoria sui canali ionici delle correnti nervose della retina, oltre che stabilizzante sui foglietti cellullari sensibili alla luce. Inutile dire che molto ricchi di omega-3 a tavola sono il pesce azzurro e la frutta a guscio come mandorle, noci, semi di linoe gli olii vegetali di lino, di soia, di semi di chia e di canola. “Occhio” dunque a quello che si scegli a tavola per mantenere una buona salute.

  • a cura del Dr. Gianfrancesco Cormaci, PhD, specialista in Biochimica Clinica.

Pubblicazioni scientifiche

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Dott. Gianfrancesco Cormaci
Dott. Gianfrancesco Cormaci
Laurea in Medicina e Chirurgia nel 1998; specialista in Biochimica Clinica dal 2002; dottorato in Neurobiologia nel 2006; Ex-ricercatore, ha trascorso 5 anni negli USA (2004-2008) alle dipendenze dell' NIH/NIDA e poi della Johns Hopkins University. Guardia medica presso la casa di Cura Sant'Agata a Catania. Medico penitenziario presso CC.SR. Cavadonna (SR) Si occupa di Medicina Preventiva personalizzata e intolleranze alimentari. Detentore di un brevetto per la fabbricazione di sfarinati gluten-free a partire da regolare farina di grano. Responsabile della sezione R&D della CoFood s.r.l. per la ricerca e sviluppo di nuovi prodotti alimentari, inclusi quelli a fini medici speciali.

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