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L’impatto della cannabis sui giovani e la loro gestione emotiva: ma le ragazze sono più vulnerabili?

Il tasso di consumo di cannabis è più alto tra gli studenti universitari tra i 18 ei 21 anni. Sia nel 2018 che nel 2019, la prevalenza annuale del consumo di cannabis nella popolazione universitaria degli Stati Uniti ha raggiunto il tasso più alto della storia, con un’elevata prevalenza del consumo di cannabis segnalata anche in Europa. Secondo il rapporto dell’Osservatorio Europeo delle Droghe e delle Tossicodipendenze (EMCDDA) del 2022, la Spagna è stata uno dei primi cinque paesi in cui il consumo di cannabis tra i giovani adulti è  stato eccezionalmente alto. Un precedente studio interculturale ha rivelato che rispetto alle nazionalità sia inglesi che non anglofone, gli studenti universitari spagnoli sperimentano maggiori conseguenze negative del consumo di cannabis. Inoltre, si è scoperto che gli studenti spagnoli facevano largo uso di tabacco mescolato con cannabis. Il consumo di cannabis ha un impatto significativo sulla salute mentale e porta a trascurare gli obblighi legati alla scuola o al lavoro. Spesso, i consumatori di cannabis trovano estremamente difficile ridurre e interrompere il loro consumo di cannabis.

Sebbene molti studi abbiano indicato che l’uso di cannabis ha un impatto sulla salute mentale dei giovani adulti, i meccanismi responsabili di questa associazione rimangono poco chiari. La regolazione delle emozioni è stata associata a diversi processi e abilità estrinseci e intrinseci che modulano le esperienze emotive nel perseguimento di un particolare comportamento. Diversi studi hanno indicato che la disregolazione delle emozioni (DEM) è coinvolta in molti disturbi psichiatrici e si manifesta frequentemente con l’uso di sostanze. Ad oggi, pochi studi hanno analizzato il ruolo della DEM come mediatore dell’associazione tra disturbi mentali e uso di cannabis tra i giovani adulti. Il passaggio dalla scuola superiore all’università è considerato una fase cruciale dello sviluppo dei giovani adulti. Questa fascia di età incontra molte sfide in questo nuovo periodo di stress, durante il quale devono adattarsi a un nuovo ambiente, essere più indipendenti e sperimentare una maggiore pressione accademica, che, collettivamente, rendono questo gruppo più vulnerabile al consumo di cannabis.

La disregolazione emotiva (DEM) spiega l’insorgenza di disturbi di salute mentale. Un recente studio indaga se la DEM facilita l’associazione tra uso di cannabis e salute mentale tra i giovani adulti. Per il presente studio sono stati reclutati in totale 2.762 giovani adulti di età compresa tra 18 e 25 anni. Rispetto ai consumatori maschi di cannabis, le consumatrici sono più vulnerabili a depressione, ansia e stress. Questa osservazione è coerente con la ricerca precedente che riportava che le giovani consumatrici di cannabis corrono un rischio maggiore di ansia, stress e depressione rispetto agli uomini. Ciò potrebbe essere dovuto a differenze nella prevalenza dei disturbi psichiatrici tra maschi e femmine. Precedenti studi hanno indicato che alcuni determinanti sociali, come le differenze nei ruoli sociali tra i sessi, potrebbero spiegare una maggiore sensibilità agli eventi di stress tra le donne. Tra i consumatori di cannabis è stato osservato un effetto diretto e mediatore della DEM sulla salute mentale; tuttavia, questa associazione era significativa solo per le femmine.

Qui, l’effetto negativo dell’uso di cannabis sulla salute mentale è stato mediato dalla disfunzione erettile nelle donne. I risultati degli studi di laboratorio riflettono anche il fatto che le donne hanno una maggiore reattività emotiva agli stimoli negativi rispetto agli uomini. Lo studio attuale presenta diversi limiti, incluso il suo disegno trasversale che non è riuscito a dedurre la causalità tra le variabili considerate. Pertanto, è necessario un disegno di studio longitudinale che utilizzi modelli lineari a effetti misti per esplorare il modo in cui la salute mentale e l’uso di cannabis sono collegati. Questo tipo di studio chiarirà anche se i sintomi emotivi mediano il livello di consumo di cannabis e sono moderati dal sesso o da altre variabili transdiagnostiche. Un’altra limitazione del presente studio è che tutte le analisi sono state condotte utilizzando dati auto-riportati, che potrebbero generare risultati distorti. Nonostante queste limitazioni, i risultati dello studio suggeriscono la possibilità di percorsi specifici per sesso per influenzare l’effetto del consumo di cannabis sulla salute mentale tra i giovani adulti.

Queste osservazioni sottolineano anche l’importanza di considerare il sesso femminile come un potenziale fattore di rischio per l’uso di cannabis e problemi emotivi.

  • a cura del Dr. Gianfrancesco Cormaci, PhD, specialista in Biochimica Clinica.

Scientific references

Weidberg S et al. Addict Behav 2023 May 21; 144:107757.

Sartor CE et al. Addict Behav. 2023 May 15; 144:107753.

Affolter J et al. Front Public Health. 2023 Mar; 11:1076217.

Gunn RL et al. Alcohol Clin Exp Res. 2022; 46(11):2110-20.

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Dott. Gianfrancesco Cormaci
Dott. Gianfrancesco Cormaci
Laurea in Medicina e Chirurgia nel 1998; specialista in Biochimica Clinica dal 2002; dottorato in Neurobiologia nel 2006; Ex-ricercatore, ha trascorso 5 anni negli USA (2004-2008) alle dipendenze dell' NIH/NIDA e poi della Johns Hopkins University. Guardia medica presso la casa di Cura Sant'Agata a Catania. Medico penitenziario presso CC.SR. Cavadonna (SR) Si occupa di Medicina Preventiva personalizzata e intolleranze alimentari. Detentore di un brevetto per la fabbricazione di sfarinati gluten-free a partire da regolare farina di grano. Responsabile della sezione R&D della CoFood s.r.l. per la ricerca e sviluppo di nuovi prodotti alimentari, inclusi quelli a fini medici speciali.

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