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Salute e anti-aging: gli studi sui mirtilli e sull’olio di melaleuca nella cosmesi

Lo stato regolare di salute cutanea

La pelle umana è composta da tre strati principali, tra cui l’epidermide, il derma e l’ipoderma. L’epidermide è lo strato più esterno della pelle e funge da prima linea di difesa contro fattori di stress ambientale, microrganismi e traumi fisici. Il derma, che si trova direttamente sotto l’epidermide, contiene vasi sanguigni, vasi linfatici, nervi e diverse cellule immunitarie, compresi i fibroblasti. L’ipoderma è uno spesso strato di tessuto adiposo che ha molte funzioni importanti, tra cui la conservazione dell’acqua, l’assorbimento di composti lipofili e la protezione. Il sistema di difesa cutanea è costituito da diversi antiossidanti enzimatici e non enzimatici che agiscono in sinergia per eliminare i radicali liberi (ROS), prevenire la perossidazione lipidica e sopprimere l’infiammazione.

Il ruolo dello stress ossidativo è ormai riconosciuto contribuire all’invecchiamento cellulare e dei tessuti. Quindi qualsiasi agente esterno o interno che aumenta la produzione di radicali liberi promuove anche l’invecchiamento cutaneo. Catalasi, superossido dismutasi e glutatione perossidasi sono i principali antiossidanti enzimatici che sono presenti in concentrazioni più elevate nell’epidermide che nel derma. Gli antiossidanti non enzimatici includono principalmente la vitamina C, la vitamina E, il glutatione, l’acido urico e l’ubichinolo (coenzima Q), tutti presenti anche a concentrazioni più elevate nell’epidermide che nel derma e che rientrano in molte composizioni cosmetiche.

I mirtilli come possibile prodotto da dedicare alla cosmetica

I mirtilli sono una ricca fonte di molti composti bioattivi con proprietà antiossidanti, antinfiammatorie, immunomodulatorie e antimicrobiche, inclusi flavonoidi e altri composti polifenolici. L’antocianina è il principale polifenolo del mirtillo, responsabile del suo colore blu. Questo composto ha forti proprietà antiossidanti, antinfiammatorie e antibatteriche. Altri composti polifenolici nei mirtilli includono flavonoli, ellagitannini, proantocianidine, gallotannini, acidi idrossi-cinnamici e acidi idrossi-benzoici. Consumando mirtilli, questi composti subiscono modifiche significative durante il metabolismo, portando così alla generazione di diversi metaboliti polifenolici che possono essere rilevati nel sangue.

Gli studi sull’applicazione topica di sostanze fitochimiche hanno indicato che i composti bioattivi presenti nei mirtilli, come la vitamina C, la vitamina E e il resveratrolo, forniscono protezione contro i comuni fattori di stress ambientale. Secondo la letteratura disponibile, l’applicazione topica diretta di fitonutrienti ed estratti derivati dal mirtillo riduce l’infiammazione cutanea indotta da ozono e radiazioni UV. La proliferazione e la migrazione dei cheratinociti indotte dall’ozono possono anche essere prevenute dal pretrattamento dell’estratto di mirtillo. È stato scoperto che il trattamento dei fibroblasti dermici umani con antociani di mirtillo riduce l’attivazione del fattore di trascrizione NF-kB (infiammatorio) e previene la degradazione del collagene.

Gli estratti di mirtillo sembrano anche proteggere l’epidermide dai danni mediati dall’ozono e dai raggi UV inibendo l’infiammazione e lo stress ossidativo. Dal punto di vista meccanicistico, è stato dimostrato che gli estratti di mirtillo modulano le vie del fattore di trascrizione protettivo Nrf2 per ridurre l’infiammazione indotta dalle radiazioni UV e aumentare la difesa antiossidante, rispettivamente. Un altro beneficio per la salute dell’applicazione topica dell’estratto di mirtillo è il miglioramento della funzione di barriera cutanea. La degradazione mediata dalle radiazioni UV delle proteine cutanee filaggrina e involucrina è responsabile della perdita della funzione di barriera e dell’induzione dell’infiammazione cutanea cronica.

È stato riscontrato che l’applicazione topica del mirtillo aumenta i livelli di queste proteine per proteggere dalle radiazioni UV. L’applicazione topica dell’estratto di mirtillo sulla pelle delle donne diabetiche sembra migliorare la levigatezza e l’idratazione della pelle, oltre a prevenire la formazione di rughe cutanee. Uno studio condotto su topi senza peli irradiati con raggi UVB ha indicato che l’integrazione alimentare con riso nero fermentato e mirtillo con Lactobacillus plantarum migliora l’idratazione della pelle e la funzione di barriera. Anche l’integrazione alimentare con composti bioattivi del mirtillo sembra ridurre la rugosità della pelle e aumentare l’elasticità. Quindi è probabile che tra qualche anno si ritroveranno in commercio creme antirughe con estratti di mirtillo.

L’acne e gli studi sull’olio di melaleuca

I problemi di pelle sono un problema ad impatto clinico relativo, dato che sono tradizionalmente associati all’estetica ed all’apparenza. Si prenda l’esempio dell’acne. L’acne vulgaris è una condizione infiammatoria che colpisce quasi l’80% di tutti gli adolescenti. Sebbene l’acne raramente causi malattie gravi, spesso porta a disagio psicosociale a causa degli effetti deturpanti dell’acne acuta, nonché del potenziale di cicatrici. Di conseguenza, le persone affette possono sperimentare depressione, isolamento sociale da parte di coetanei immaturi e bassa autostima. L’acne insorge a causa dell’aumentata produzione di sebo con caratteristiche alterate del sebo, e maggiore colonizzazione da parte di Cutibacterium acnes, Staphylococcus aureus e S. epidermidis, con associata infiammazione della cute perifollicolare.

L’acne vulgaris è una condizione dolorosa che inizia principalmente durante l’adolescenza e si estende fino alla giovane età adulta. Molti scienziati hanno dedicato notevoli ricerche per identificare i fattori di rischio modificabili per l’acne e metodi efficaci per il suo trattamento. In Europa, l’acne è classificata in termini di patologia e gradi di gravità come comedoni, acne papulo-pustolosa, nodulare e conglobata. Attualmente sono disponibili diversi agenti topici per il trattamento dell’acne, alcuni dei quali includono perossido di benzoile, acido azelaico e retinoidi. I retinoidi inibiscono la formazione di comedoni e sebo mentre ripristinano la perdita di cellule della pelle a livelli normali. Il perossido di benzoile può essere combinato con adapalene o clindamicina per casi da lievi a moderati; tuttavia, le combinazioni antibiotico-retinoidi possono essere utilizzate per le forme più gravi.

Nonostante la loro potenziale efficacia, molti di questi agenti sono associati a determinati effetti collaterali tra cui irritazione cutanea o pelle secca, batteri resistenti agli antibiotici, costi e scarsa risposta. Di conseguenza, molti pazienti si sono rivolti a prodotti naturali come oli essenziali e composti vegetali per curare l’acne. Un nuovo studio sugli antiossidanti ha esplorato le proprietà anti-acne dell’olio di melaleuca (TTO), ampiamente noto per le sue proprietà antibatteriche, antinfiammatorie e antiossidanti. TTO deriva dalla Melaleuca alternifolia, un albero sempreverde originario dell’Australia. Esistono sei tipi di TTO in base ai loro componenti chimici, i cui maggiori sono terpinen-4-olo, 1,8-cineolo e terpinelone. Il TTO è stato ampiamente utilizzato per il trattamento di varie condizioni infettive e parassitarie della pelle e della bocca.

L’attività antimicrobica del TTO è attribuita al suo contenuto di terpinene-4-olo; tuttavia, anche altri componenti contribuiscono alle sue proprietà antimicrobiche interrompendo le membrane cellulari o inibendo la respirazione cellulare. TTO è stato testato per la sua capacità di inibire la formazione di biofilm e la sua attività sinergica con gli antibiotici contro i microbi resistenti agli antibiotici. Questa proprietà è stata osservata con TTO sia liquido che volatile contro agenti patogeni come Pseudomonas fluorescens e Salmonella enterica. I terpeni riducono la produzione di citochine infiammatorie in un’ampia varietà di cellule, il che può aiutare la capacità del TTO di mitigare gli effetti dell’acne. Se usato come gel, TTO ha dimostrato di ridurre i comedoni e il numero totale di lesioni di circa il 40%, con una diminuzione della gravità dell’acne di circa il 50% dopo il suo utilizzo.

L’olio di melaleuca è generalmente ben tollerato, non causa reazioni cutanee se non in casi eccezionali. Il suo aroma intenso può non piacere e causare a volte cefalea. In ogni caso, si può esporre la propria decisione di usare l’olio di melaleuca per trattare la propria acne parlandone con il proprio medico o un dermatologo.

  • A cura del Dr. Gianfrancesco Cormaci, PhD, specialista in Biochimica Clinica.

Pubblicazioni scientifiche

Nascimento T, Gomes D et al. Antioxidants 2023; in press.

Ivarsson J, Pecorelli A et al. Antioxidants 2023; in press.

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Bisht A et al. Drug Deliv Transl Res. 2022; 12(10):2501-17.

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Dott. Gianfrancesco Cormaci
Dott. Gianfrancesco Cormaci
Laurea in Medicina e Chirurgia nel 1998; specialista in Biochimica Clinica dal 2002; dottorato in Neurobiologia nel 2006; Ex-ricercatore, ha trascorso 5 anni negli USA (2004-2008) alle dipendenze dell' NIH/NIDA e poi della Johns Hopkins University. Guardia medica presso la casa di Cura Sant'Agata a Catania. Medico penitenziario presso CC.SR. Cavadonna (SR) Si occupa di Medicina Preventiva personalizzata e intolleranze alimentari. Detentore di un brevetto per la fabbricazione di sfarinati gluten-free a partire da regolare farina di grano. Responsabile della sezione R&D della CoFood s.r.l. per la ricerca e sviluppo di nuovi prodotti alimentari, inclusi quelli a fini medici speciali.

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