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L’indice di massa corporea come predisponente alle malattie reumatiche: nuovi dati mettono in allerta

La maggior parte delle malattie reumatiche sono causate da infiammazioni nel corpo e colpiscono principalmente articolazioni, muscoli e ossa, ma possono essere colpiti anche organi e vasi vitali. I sintomi della malattia reumatica possono includere affaticamento, gonfiore e dolore alle articolazioni, rigidità e ridotta funzionalità motoria. Precedenti studi hanno trovato una connessione tra malattie reumatiche e un BMI elevato (una sorta di peso corporeo ‘corretto’ che tiene conto anche dell’altezza). Tuttavia, non è stato studiato a fondo se questa connessione sia dovuta a un BMI elevato che causa effettivamente malattie reumatiche piuttosto che ai pazienti affetti da malattie reumatiche che hanno semplicemente un BMI medio più elevato a causa di altri motivi sconosciuti. Questo è un problema comune negli studi epidemiologici basati su dati osservazionali.

Un nuovo studio dell’Università di Uppsala mostra che un indice di massa corporea (BMI) più elevato aumenta il rischio di cinque diverse malattie reumatiche: gotta, reumatismi, artrosi, artrite psoriasica e spondilite infiammatoria. I ricercatori hanno anche notato che il BMI era un fattore di rischio più forte per le donne rispetto agli uomini in termini di gotta e artrite psoriasica. Lo studio sarà presentato sulla rivista Arthritis and Rheumatology. Nel nuovo studio, i ricercatori hanno cercato di aggirare il problema utilizzando invece le informazioni contenute nei geni umani. Utilizzando specifiche varianti genetiche che possono essere collegate a un BMI elevato, i ricercatori sono stati in grado di dimostrare che uomini e donne con una predisposizione genetica a un BMI elevato hanno anche un rischio maggiore di sviluppare malattie reumatiche.

I ricercatori hanno utilizzato lo stesso metodo genetico, noto come randomizzazione mendeliana, per studiare ulteriormente le differenze tra uomini e donne, nonché le possibili differenze nel modo in cui il BMI influisce sul rischio nelle donne in età fertile rispetto a quelle che hanno attraversato la menopausa. I ricercatori hanno anche scoperto che un certo aumento del BMI non si traduceva in un uguale aumento del rischio di sviluppare la gotta tra gli individui con BMI basso, normale e alto. Hanno visto che un aumento del BMI in individui di peso normale ha comportato un aumento relativo significativamente maggiore del rischio di sviluppare la gotta rispetto a un aumento del BMI in individui già in sovrappeso e obesi. Il rischio non sembra quindi aumentare tanto per una persona che è già in sovrappeso.

Gli scienziati hanno anche notato che l’effetto del BMI sul rischio di sviluppare l’artrosi era inferiore nelle donne in post-menopausa rispetto alle donne in età fertile. Tuttavia, il rischio di base di sviluppare la gotta è sempre maggiore quanto più alto è il BMI. Tali effetti non lineari sono interessanti da studiare da una prospettiva biologica molecolare per cercare di comprendere i meccanismi sottostanti alla base del motivo per cui un peso corporeo più elevato aumenta il rischio di malattia. Ci sarebbero indizi sull’effetto delle citochine e/o adipochine prodotte dal tessuto adiposo, anche se ciò potrebbe non applicarsi per tutte le patologie reumatiche. Per esempio, diverse analisi di randomizzazione mendeliana (come questo studio) non hanno rivelato alcuna evidenza di una relazione causale tra i livelli circolanti di adiponectina, leptina o resistina e il rischio di artrite reumatoide negli europei.

Weronica Ek, responsabile dello studio presso il Dipartimento di Immunologia, Genetica e Patologia dell’Università di Uppsala, ha spiegato e commentato: “I risultati dello studio forniscono una maggiore comprensione dei rischi alla base delle malattie reumatiche e mostrano che un peso corporeo inferiore può essere utilizzato come intervento per ridurre il rischio di soffrire di malattie reumatiche. Anche se abbiamo visto questa connessione in passato, è difficile identificare le relazioni causali tra BMI e malattia. Ma quando abbiamo scoperto che i geni legati all’alto BMI erano anche associati a un più alto BMI rischio di queste malattie reumatiche, siamo stati in grado di concludere che il BMI ha davvero un impatto sul rischio di sviluppare malattie reumatiche. Sia per la gotta che per l’artrite psoriasica, abbiamo visto che un BMI elevato era un fattore di rischio più forte nelle donne che negli uomini”.

  • A cura del Dr. Gianfrancesco Cormaci, PhD, specialista in Biochimica Clinica.

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Pubblicazioni scientifiche

Karlsson T et al. Arthritis Rheumatol 2023 May 23; in press.

Vasileiadis GK et al. PLoS One. 2023; 18(6):e0286981.

Ojalehto E et al. EClinicalMedicine. 2023; 58:101943.

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Dott. Gianfrancesco Cormaci
Dott. Gianfrancesco Cormaci
Laurea in Medicina e Chirurgia nel 1998; specialista in Biochimica Clinica dal 2002; dottorato in Neurobiologia nel 2006; Ex-ricercatore, ha trascorso 5 anni negli USA (2004-2008) alle dipendenze dell' NIH/NIDA e poi della Johns Hopkins University. Guardia medica presso la casa di Cura Sant'Agata a Catania. Medico penitenziario presso CC.SR. Cavadonna (SR) Si occupa di Medicina Preventiva personalizzata e intolleranze alimentari. Detentore di un brevetto per la fabbricazione di sfarinati gluten-free a partire da regolare farina di grano. Responsabile della sezione R&D della CoFood s.r.l. per la ricerca e sviluppo di nuovi prodotti alimentari, inclusi quelli a fini medici speciali.

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