domenica, Dicembre 22, 2024

Microbiota urinario: il regolatore della formazione dei calcoli renali e possibilmente di altre condizioni

I ricercatori della Cleveland Clinic hanno trovato la prova...

Serotonina “bilocata”: gli effetti degli antidepressivi partono dall’intestino ancora prima che dal cervello

Un nuovo studio sugli animali suggerisce che indirizzare i...

Ropinirolo: la nuova speranza sotto indagine per curare la SLA

La sclerosi laterale amiotrofica (SLA) è una malattia neurodegenerativa che provoca insufficienza respiratoria e morte. Esistono attualmente tre farmaci approvati dalla FDA per la SLA, il più conosciuto dei quali è probabilmente il riluzolo, ma forniscono solo benefici limitati e rimane la necessità di terapie efficaci. Ora gli scienziati della Keio University of Medicine, in Giappone, in un’analisi di screening sui farmaci hanno scoperto che il ropinirolo, un agonista del recettore D2 della dopamina e usato comunemente per il morbo di Parkinson, può essere un candidato terapeutico per la SLA. Hanno pubblicato i risultati dello studio di fattibilità di fase 1/2a a centro singolo, randomizzato, controllato con placebo, “Ropinirolo cloridrato per la SLA” (ROPALS), che ha valutato la sicurezza, la tollerabilità e l’efficacia del farmaco.

Per le analisi di sicurezza, gli eventi avversi (AE) e gli eventi avversi previsti sono stati segnalati per tutti i 20 partecipanti nel periodo in doppio cieco e 17 nel periodo di estensione in aperto. Durante il periodo in doppio cieco, si è verificato un decesso nel gruppo placebo (cardiopatia ischemica idiopatica il giorno 157), attribuito dai ricercatori alla progressione della malattia. Nessun partecipante ha interrotto il trattamento a causa di esperienze avverse in entrambi i gruppi di trattamento. Complessivamente, il 92,3% (12/13) e l’85,7% (6/7) dei partecipanti hanno manifestato almeno un evento avverso rispettivamente nei gruppi ropinirolo e placebo. Gli eventi avversi che si sono verificati in R10% dei partecipanti in entrambi i gruppi di trattamento includevano disturbi gastrointestinali e infezioni.

Gli eventi avversi correlati al ropinirolo che si sono verificati in R20% dei partecipanti includevano stipsi (61,5%), nausea (38,5%), sonnolenza (30,8%) e mal di testa (23,1%). Nessuno dei partecipanti ha avuto effetti collaterali gravi, gravissimi o letali legati alla somministrazione. La concentrazione stimata di ropinirolo nel plasma e nel liquido cerebrospinale a 2 e 16 mg di Requip CR è rispettivamente di 5 e 50 nmol/L.5 L’efficacia del ropinirolo era dose-dipendente a 1 nmol/L e 10 mmol/L, indicando che 2 mg di Requip CR (formulazione commerciale a lento rilascio) è efficace. È auspicabile la somministrazione fino a 16 mg e la concentrazione di ropinirolo nel liquido cerebrospinale ha raggiunto circa 18 nmol/L dopo la somministrazione.

L’entità stimata dell’effetto del ropinirolo sul punteggio ALSFRS-R nell’arco di 48 settimane era compresa tra 1,46 e 9,86 punti, determinando un tasso di declino funzionale più lento dal 21% al 60%, che è considerato clinicamente significativo. Per quanto riguarda il meccanismo anti-SLA dipendente dalla dopamina D2R del ropinirolo, abbiamo confermato l’espressione proteica della dopamina D2R sulle cellule delle corna anteriori in un midollo spinale umano sano e in motoneuroni laterali derivati da iPSC umane. D2R si accoppia con le proteine ​​Gi per inibire l’adenilato ciclasi, con conseguente diminuzione dei livelli di AMP ciclico cellulare e soppressione dell’ipereccitabilità dei motoneuroni derivati da cellule staminali pluripotenti umane.

Gli scienziati ammettono che i risultati sono insufficienti per il limitato numero di partecipanti e che quindi c’è bisogno di molta più significatività statistica. Ma i risultati preliminari sono incoraggianti e proseguiranno le ricerche, confortati già dal fatto che il farmaco risulta abbastanza ben tollerato.

  • A cura del Dr. Gianfrancesco Cormaci, PhD, specialista in Biochimica Clinica.

Pubblicazioni scientifiche

Morimoto S et al. Cell Stem Cell 2023; 30:766-80.

Sun Y et al. Expert Rev Neurother 2023; 23:1-7.

Okano et al. Trends Pharmacol Sci. 2020; 41:99.

Morimoto S et al. Regen Ther 2019; 11:143–166.

Latest

Newsletter

Don't miss

Dott. Gianfrancesco Cormaci
Dott. Gianfrancesco Cormaci
Laurea in Medicina e Chirurgia nel 1998; specialista in Biochimica Clinica dal 2002; dottorato in Neurobiologia nel 2006; Ex-ricercatore, ha trascorso 5 anni negli USA (2004-2008) alle dipendenze dell' NIH/NIDA e poi della Johns Hopkins University. Guardia medica presso la casa di Cura Sant'Agata a Catania. Medico penitenziario presso CC.SR. Cavadonna (SR) Si occupa di Medicina Preventiva personalizzata e intolleranze alimentari. Detentore di un brevetto per la fabbricazione di sfarinati gluten-free a partire da regolare farina di grano. Responsabile della sezione R&D della CoFood s.r.l. per la ricerca e sviluppo di nuovi prodotti alimentari, inclusi quelli a fini medici speciali.

Se i farmaci non bastano si passa al biologico: gli studi pionieristici di Calluna Pharma contro le sclerosi autoimmuni

Calluna Pharma AS (Calluna), un'azienda biotecnologica in fase clinica pioniera negli anticorpi first-in-class per il trattamento di malattie infiammatorie e fibrotiche, ha annunciato oggi...

Resolvine: i derivati degli omega-3 che salvano il cuore

L'orologio del corpo è impostato in parte da segnali ambientali tra cui il ciclo luce-buio e controlla molti aspetti delle funzioni quotidiane del nostro...

Morbo di Crohn: i batteri intervengono ma anche i geni

L'artrite reumatoide (AR) è una malattia infiammatoria che colpisce più di 1 milione di adulti negli Stati Uniti, la maggior parte dei quali sono donne....

Questo si chiuderà in 20 secondi