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I prodromi della sclerosi multipla prima della sua comparsa: nessun aspetto della condizione viene messo da parte

In alcune malattie, i processi sottostanti possono iniziare anni prima che venga fatta la diagnosi. Un nuovo studio rileva che le persone che successivamente sviluppano la sclerosi multipla (SM) hanno maggiori probabilità di avere condizioni come depressione, stitichezza e infezioni del tratto urinario cinque anni prima della diagnosi di SM rispetto alle persone che non sviluppano la SM. Lo studio ha anche scoperto che i problemi sessuali e le infezioni della vescica, o cistite, sono più probabili nelle persone che successivamente svilupperanno la SM. Le condizioni erano anche più probabili in persone che avevano altre malattie autoimmuni, lupus e morbo di Crohn. Questo ricorda la comparsa dei prodromi clinici che appaiono nel Parkinson fino a 5-6 anni prima che compaia la malattia e comprendono disturbi del transito intestinale (spesso stipsi), disturbi del sonno, sbalzi pressori orientati più verso l’ipotensione e alcuni altri.

Lo studio ha coinvolto 20.174 persone con nuova diagnosi di SM. Ciascuno di essi è stato abbinato a tre persone che non avevano la SM della stessa età e sesso, per un totale di 54.790 persone. Poi le persone con SM sono state confrontate anche con 30.477 persone con morbo di Crohn e 7.337 persone con lupus. La SM, il morbo di Crohn e il lupus sono tutte malattie autoimmuni ed hanno preferenza per le donne più spesso degli uomini e colpiscono i giovani adulti. Quindi i ricercatori hanno utilizzato il database delle cartelle cliniche per vedere se i partecipanti avevano avuto una qualsiasi delle 113 malattie e sintomi nei cinque anni precedenti e successivi alla diagnosi, o prima di quella data corrispondente per le persone che non avevano una malattia autoimmune. Ebbene, le persone con SM avevano il 22% in più di probabilità di soffrire di depressione cinque anni prima della diagnosi rispetto alle persone senza SM.

Inoltre, avevano il 50% in più di probabilità di soffrire di stitichezza, il 38% in più di probabilità di avere infezioni del tratto urinario, il 47% in più di probabilità di avere problemi sessuali e il 21% in più di probabilità di avere cistite o infezioni della vescica. Per la depressione, il 14% delle persone con sclerosi multipla aveva ricevuto prescrizioni di antidepressivi cinque anni prima della diagnosi, rispetto al 10% delle persone che non avevano la sclerosi multipla. Entro cinque anni dalla diagnosi, il 37% delle persone ammalate aveva prescrizioni di antidepressivi, rispetto al 19% di quelle senza. C’è stata una particolare attenzione sul fattore dei disturbi urinari e sessuali, che sono analoghi a quelli riportati nel Parkinson, e dipendono da una precoce compromissione del nervo vago. E’ in auge, infatti, l’ipotesi che la malattia possa originare anche dall’intestino e risalire in modo retrogrado da questo nervo fino al cervello.

Celine Louapre, MD, PhD, autrice dello studio dell’Università della Sorbona di Parigi, ha commentato positivamente i risultati: “Sapere che queste condizioni possono essere sintomi prodromici o anche sintomi allo stadio iniziale della SM non porterebbe necessariamente a una diagnosi precoce della malattia. Nella popolazione generale, poiché queste condizioni sono comuni potrebbero anche essere segni di altre malattie, ma queste informazioni potrebbero essere utili per le persone che corrono un rischio più elevato di sviluppare la SM, come quelle con una storia familiare della malattia o coloro che mostrano segni alle scansioni cerebrali, ma senza alcun sintomo della malattia. Naturalmente, non tutti coloro che presentano questi sintomi svilupperanno la sclerosi multipla. Speriamo che alla fine questi primi segni ci aiutino a comprendere i meccanismi biologici che si verificano nel corpo prima che si sviluppino i sintomi reali della malattia”.

  • A cura del Dr. Gianfrancesco Cormaci, PhD, specialista in Biochimica Clinica.

Pubblicazioni scientifiche

Guinebretiere O et al. Neurology 2023; Dec 5, in press.

Lerede A et al. Brain Commun. 2023 Aug; 5(4):fcad199.

Hosny HS et al. BMC Neurol. 2023 Feb 13; 23(1):67.

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Dott. Gianfrancesco Cormaci
Dott. Gianfrancesco Cormaci
Laurea in Medicina e Chirurgia nel 1998; specialista in Biochimica Clinica dal 2002; dottorato in Neurobiologia nel 2006; Ex-ricercatore, ha trascorso 5 anni negli USA (2004-2008) alle dipendenze dell' NIH/NIDA e poi della Johns Hopkins University. Guardia medica presso la casa di Cura Sant'Agata a Catania. Medico penitenziario presso CC.SR. Cavadonna (SR) Si occupa di Medicina Preventiva personalizzata e intolleranze alimentari. Detentore di un brevetto per la fabbricazione di sfarinati gluten-free a partire da regolare farina di grano. Responsabile della sezione R&D della CoFood s.r.l. per la ricerca e sviluppo di nuovi prodotti alimentari, inclusi quelli a fini medici speciali.

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