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Gli effetti positivi della dieta Mediterranea sulla fertilità maschile

I’infertilità è un problema sanitario significativo, che colpisce circa il 10% delle coppie in tutto il mondo. Circa il 50% dell’infertilità delle coppie è associata a complicazioni riproduttive maschili. Oltre alle complicazioni riproduttive, gli stili di vita non salutari e l’esposizione alle tossine ambientali sono i principali fattori che contribuiscono all’infertilità maschile. Metalli pesanti e molti composti di origine industriale possono anche ritrovarsi negli alimenti naturali e trasformati. Tra gli stili alimentari che la scienza ha inequivocabilmente concluso essere di giovamento alla salute umana è la stra-famosa Dieta Mediterranea. Ricca di antiossidanti, polifenoli, grassi benefici e fibre importanti per la salute dell’intestino, i suoi alimenti hanno provato essere preventivi per ipertensione, diabete, malattia cardiovascolari ed anche tumori e alcune forme di malattie neurodegenerative, come il Parkinson.

In una nuova indagine condotta da scienziati italiani ha studiato l’impatto del consumo di una dieta mediterranea biologica a basso contenuto di carboidrati sulla salute riproduttiva maschile. Lo studio è stato condotto su 50 uomini subfertili, con un’età compresa tra 35 e 45 anni. È stato loro fornito un regime dietetico mediterraneo, comprendente l’80% di alimenti biologici. Nella dieta venivano inclusi solo carboidrati a basso indice glicemico. A tutti i partecipanti è stato chiesto di seguire il programma dietetico per un periodo di tre mesi. I campioni di sangue e sperma raccolti dai partecipanti sono stati analizzati per misurare rispettivamente il livello di testosterone e l’indice di frammentazione del DNA spermatico. La valutazione delle abitudini alimentari dei partecipanti prima dello studio ha indicato un’assunzione elevata di proteine di bassa qualità e carboidrati raffinati e ad alto indice glicemico.

Tra molti partecipanti è stato osservato anche un elevato consumo di caffè, latticini e alimenti trasformati. La frammentazione del DNA spermatico e i livelli di testosterone sono stati misurati dopo l’implementazione di regimi dietetici personalizzati per un periodo di tre mesi. Un aumento significativo dei livelli di testosterone è stato osservato tra i partecipanti che hanno consumato quantità inferiori di carboidrati raffinati e quantità maggiori di cereali integrali, verdure fresche e legumi, evitando alimenti trasformati e latticini. Allo stesso modo, è stata osservata una significativa riduzione della frammentazione del DNA spermatico tra i partecipanti che hanno consumato una dieta composta al 35% di carboidrati. Questa particolare dieta era ricca di antiossidanti grazie all’inclusione di frutti rossi e verdure fresche. Analogamente all’altro gruppo, gli individui di questo gruppo si sono astenuti dal consumare latticini e alimenti trasformati.

Nel complesso, la dieta mediterranea aumenta considerevolmente i livelli di testosterone e riduce la frammentazione del DNA spermatico. Le prove indicano che il livello di testosterone e l’assunzione di carboidrati e proteine sono inversamente correlati. La riduzione dell’assunzione di prodotti trasformati e latticini e la modifica dell’assunzione di carboidrati nella dieta dello studio potrebbero essere responsabili dell’aumento dei livelli di testosterone tra i partecipanti. Inoltre, la dieta Mediterranea è arricchita con antiossidanti e vitamine, che svolgono un ruolo vitale come antiossidanti non enzimatici per proteggere il DNA spermatico dal danno ossidativo indotto dai radicali liberi. In toto, lo studio rileva che il consumo di una dieta MED pre-concepimento a basso contenuto di carboidrati e per l’80% biologica, ricca di legumi, cereali integrali e verdure a foglia verde, può favorire la fertilità maschile.

  • A cura del Dr. Gianfrancesco Cormaci, PhD, specialista in Biochimica Clinica.

Pubblicazioni scientifiche

Corsetti V et al. Current Res Food Sci. 2023; 7:100636.

Petre GC, Francini PF et al. Nutrients. 2023; 15(23):4989.

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Muffone ARMC et al. Nutr Rev. 2023 Jun; 81(7):775-789.

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Dott. Gianfrancesco Cormaci
Dott. Gianfrancesco Cormaci
Laurea in Medicina e Chirurgia nel 1998; specialista in Biochimica Clinica dal 2002; dottorato in Neurobiologia nel 2006; Ex-ricercatore, ha trascorso 5 anni negli USA (2004-2008) alle dipendenze dell' NIH/NIDA e poi della Johns Hopkins University. Guardia medica presso la casa di Cura Sant'Agata a Catania. Medico penitenziario presso CC.SR. Cavadonna (SR) Si occupa di Medicina Preventiva personalizzata e intolleranze alimentari. Detentore di un brevetto per la fabbricazione di sfarinati gluten-free a partire da regolare farina di grano. Responsabile della sezione R&D della CoFood s.r.l. per la ricerca e sviluppo di nuovi prodotti alimentari, inclusi quelli a fini medici speciali.

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