Non tutte le matrici alimentari sono uguali
Le diete ipercaloriche, comprese le diete ricche di grassi saturi e trans, possono avere un impatto negativo sul sistema riproduttivo femminile innescando la produzione di specie reattive dell’ossigeno (ROS) e conseguentemente inducendo stress ossidativo. Ciò può portare a modelli di ovulazione irregolari e insufficienza ovarica prematura. La produzione di ROS indotta dalla dieta può influenzare il flusso sanguigno agli organi riproduttivi e interrompere il funzionamento dell’asse ipotalamo-ipofisi-ovaio. Questi processi possono causare collettivamente uno squilibrio ormonale riproduttivo, indurre resistenza all’insulina e iperleptinemia, promuovere un’infiammazione cronica di basso grado ed influenzare la qualità degli ovociti.
Ciò può compromettere l’impianto dell’embrione a livello uterino e il mantenimento della gravidanza. Le matrici biologiche che possono avere un impatto positivo sul sistema riproduttivo femminile includono fitonutrienti, monosaccaridi carbociclici, composti organosulfurei, neuropeptidi, acidi organici e vitamine. Queste matrici contengono principalmente una varietà di antiossidanti che aiutano a mitigare il danno ossidativo indotto dai ROS nel corpo. In un’ultima revisione sistematica, gli scienziati hanno valutato l’efficacia delle matrici biologiche nel prevenire le complicanze ovariche causate dallo stress ossidativo indotto da una dieta ricca di grassi.
I mediatori del danno: i radicali liberi ossidanti
Una dieta ricca di grassi può causare danni ossidativi alle ovaie mirando specificamente allo sviluppo dei follicoli, alla sopravvivenza e alla produzione di ormoni essenziali per la regolazione della follicologenesi. Questi fattori possono successivamente influenzare la qualità degli ovociti e compromettere lo sviluppo dell’embrione. Nei modelli di roditori con stress ossidativo indotto da una dieta ricca di grassi, è stato scoperto che una dieta contenente una combinazione di due alimenti, orzo e datteri, preserva i follicoli ovarici, aumenta lo sviluppo e la proliferazione dei follicoli, ripristina lo stroma ovarico e aumenta gli antiossidanti enzimatici endogeni. livelli.
Questi risultati positivi possono essere attribuiti all’aumento delle attività dei flavonoidi e delle proprietà antiossidanti intrinseche nel gombo, nell’acido ferulico, nel kaempferolo, nella malvidina, nell’acido caffeil-chinico e nei derivati della quercetina. Nei modelli murini di stress ossidativo indotto da una dieta ricca di grassi, è stato scoperto che una dieta contenente timochinone attiva il percorso AMPK/PGC1α/SIRT1, aumentando lo stato antiossidante, riducendo l’infiammazione e migliorando le funzioni mitocondriali. Questi cambiamenti sono associati ad un aumento del numero di follicoli allo stadio iniziale e ad un miglioramento della qualità degli ovociti.
È stato scoperto che una dieta contenente il neuropeptide fenicina riduce il peso delle ovaie, diminuisce i cuscinetti di grasso periovarici, modula la positività del recettore dell’ormone luteinizzante (LH) nei roditori e riduce l’apoptosi e l’infiammazione nelle ovaie dei roditori esposti a una dieta ricca di grassi. Nei ratti obesi, è stato scoperto che un integratore multi-antiossidante, comprendente composti organosulfurici, fitonutrienti, coenzima Q10 e vitamina E, riduce l’infiammazione ovarica e l’atresia follicolare e mitiga l’infertilità indotta dall’obesità. Nei ratti esposti a una dieta ricca di grassi, è stato scoperto che una dieta contenente aceto di mele e fenice corregge lo squilibrio ormonale, aumenta la follicologenesi e migliora la risposta antiossidante nelle ovaie.
È stato scoperto che una dieta contenente acido ferulico, kaempferolo, malvidina, acido caffeilchinico e derivati della quercetina (molto rappresentati negli ortaggi) aumenta gli antiossidanti sia enzimatici che non enzimatici nei ratti esposti a una dieta ricca di grassi, portando alla protezione degli ovociti dai danni al DNA. Allo stesso modo, è stato scoperto che l’integrazione esterna dell’antiossidante MitoQ10 riduce lo stress ossidativo indotto da una dieta ricca di grassi e migliora le funzioni mitocondriali, mitigando il danno al DNA e preservando la qualità degli ovociti. Inoltre, i composti organozolfo (abbondanti in aglio, cipolla, rucola, cavolfiori, broccoli, ecc.) migliorano l’infertilità causata dall’obesità indotta da una dieta ricca di grassi.
È stato riscontrato che interventi dietetici contenenti acido ferulico, kaempferolo, malvidina, acido caffeil-chinico e derivati della quercetina, nonché l’uso combinato di mio-inositolo e acido α-lipoico, proteggono dall’interruzione del ciclo ovarico e riducono i cambiamenti degenerativi ovarici causati dallo stress ossidativo indotto dalla dieta grassa. Nel complesso, la letteratura esistente indica che le matrici biologiche di natura antiossidante possono efficacemente proteggere gli ovociti, ridurre l’infiammazione ovarica ed il numero di follicoli atresici. Ciò è evidenziato dalla diminuzione del peso ovarico, dalla riduzione dei cuscinetti adiposi periovarici e dalla positività modulata del recettore LH.
Rilevanza clinica delle matrici biologiche come antiossidanti
La tecnologia di riproduzione assistita è considerata un trattamento convenzionale dell’infertilità. Tuttavia, questo trattamento non può affrontare efficacemente le cause di infertilità legate a una dieta ricca di grassi. Le matrici biologiche come antiossidanti hanno mostrato risultati promettenti nel trattamento di questi problemi. È stato scoperto che gli acidi grassi Omega-3 e la vitamina B12 riducono i sintomi dell’endometriosi. I risultati di studi clinici controllati randomizzati evidenziano l’efficacia delle vitamine C ed E nel ridurre il dolore pelvico e i markers infiammatori del liquido peritoneale.
È stato scoperto che matrici biologiche comprendenti vitamine A, B1, B5, B6, B12, C, D3, E ed acido folico migliorano i tassi di gravidanza nelle donne con policistosi ovarica (PCOS). Il trattamento con resveratrolo delle donne con PCOS migliora la qualità degli ovociti e degli embrioni, mentre l’integrazione con vitamine D ed E aumenta rispettivamente il successo complessivo della gravidanza e i tassi di impianto. Quindi la fecondazione assistita vuole anche un terreno biologico favorevole ai fini del perfetto successo; questo non avviene se lo stress ossidativo è una costante.
- a cura del Dr. Gianfrancesco Cormaci, PhD, specialista in Biochimica Clinica.
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