L’ipertensione polmonare è una malattia molto grave che porta ad insufficienza cardiaca e morte in molti pazienti. Le cause dell’ipertensione polmonare sono spesso oscure. La pressione sanguigna all’interno dei polmoni è in genere molto più bassa rispetto al resto del corpo. L’ipertensione polmonare si verifica quando i vasi sanguigni all’interno dei polmoni si contraggono e lo strato di muscolatura liscia che circonda questi vasi si ispessisce. La malattia sottopone costantemente a stress il cuore destro, poiché ha bisogno di molta più forza per pompare il sangue attraverso i polmoni. Di conseguenza, il cuore si ingrandisce e alla fine va incontro a scompenso per sovraccarico. Alla ricerca di nuove opzioni terapeutiche, un team del Dipartimento di Fisiologia Sistematica dell’Università della Ruhr di Bochum, in Germania, ha testato la sostanza vegetale FR900359 isolata dalla pianta comune Ardisia crenata.
Si differenzia dai principi attivi utilizzati in precedenza in quanto prende di mira un punto diverso nella via di segnalazione che porta all’ipertensione polmonare. Di conseguenza, inibisce contemporaneamente numerosi fattori che portano alla vasocostrizione nei polmoni. I farmaci attuali si basano sul blocco dei singoli recettori o delle vie di segnalazione che trasmettono il segnale per restringere i vasi polmonari. Tuttavia, ci sono molti di questi cosiddetti vasocostrittori. E ognuno ha il proprio recettore. Un blocco unico non è quindi molto efficace. I ricercatori hanno scelto un approccio diverso: invece di prendere di mira il trasmettitore del segnale, quest’ultimo interviene in una fase successiva nella trasmissione del segnale. All’interno delle cellule ci sono solo poche vie attraverso le quali viene trasmesso il segnale per la vasocostrizione. Le cosiddette proteine Gq sono coinvolte in molti di questi percorsi.
Ciò li rende un buon bersaglio per l’intervento. Studi precedenti avevano dimostrato che la sostanza estratta dalla Ardisia crenata, una pianta d’appartamento comune, ha un effetto sulle proteine Gq. I ricercatori speravano quindi di utilizzare il composto per imitare allo stesso modo altri vasocostrittori. Per prima cosa hanno testato la sostanza su vasi polmonari isolati di topi e ne hanno dimostrato l’efficacia. Il composto ha provocato rapidamente un significativo rilassamento vascolare, effetto confermato con successivi test su tessuti di suini e campioni umani. Negli esperimenti su topi affetti da ipertensione polmonare, i ricercatori hanno infine dimostrato che il trattamento con FR900359 alleviava i sintomi e migliorava notevolmente lo stato di salute degli animali. Lo spessore dello strato muscolare attorno ai vasi polmonari è diminuito o addirittura non è aumentato.
I ricercatori hanno osservato un solo effetto secondario: la pressione sanguigna è leggermente scesa in tutto il corpo. In effetti, questo effetto collaterale potrebbe essere utile nel trattamento dell’ipertensione polmonare. FR900359 potrebbe quindi essere un promettente farmaco candidato per il trattamento della malattia.
- A cura del Dr. Gianfrancesco Cormaci, PhD, specialista in Biochimica Clinica.
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