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Le allergie ai legumi: dai più comuni ai meno impiegati, cambiando i tempi cambiano anche le prospettive

Crescente popolarità degli alimenti a base vegetale

I legumi sono ricchi di proteine, nutrienti essenziali e minerali e i loro componenti di fibre possono favorire la salute dell’intestino e la produzione di energia. Nonostante questi benefici, l’aumento delle diete a base vegetale ha coinciso con un aumento delle allergie ai legumi segnalate, potenzialmente innescate da fattori come cambiamenti nello stile di vita e influenze ambientali. Negli ultimi dieci anni si è registrato un aumento significativo del consumo di prodotti dietetici a base vegetale, in particolare legumi, spinto dalla crescente popolarità delle diete vegane percepite come più sane ed ecologiche. Mentre gli allergeni più noti come la soia e le arachidi sono regolamentati ed etichettati, altri legumi come fagioli, piselli, lenticchie, ceci e lupini stanno emergendo come importanti fonti di allergeni.

Allergeni noti: arachidi e soia

Arachidi e soia sono gli allergeni dei legumi più comuni e spesso causano gravi reazioni allergiche, inclusa l’anafilassi. Le allergie alle arachidi possono variare da lievi a pericolose per la vita e sono legate a proteine ​​specifiche come le oleosine, che aiutano a distinguere le reazioni gravi. È interessante notare che gli individui allergici alle arachidi possono anche reagire ad altri legumi a causa della reattività crociata. Le allergie alla soia sono meno comuni ma possono essere gravi, soprattutto negli adulti. Proteine ​​specifiche dei semi di soia, come PR10 (Gly m 4), possono scatenare forti risposte allergiche e possono persino ripiegarsi dopo il riscaldamento, rendendoli resistenti alla digestione. Ciò può causare problemi alle persone con allergie ai pollini correlate, evidenziando la necessità di identificare accuratamente gli allergeni per migliorare gli approcci diagnostici e terapeutici.

Allergeni dei legumi meno conosciuti

A differenza delle allergie alla soia e alle arachidi, fagioli, piselli, lenticchie, ceci e lupini sono allergeni emergenti che possono causare reazioni gravi. Le allergie ai fagioli, sebbene rare, possono verificarsi a causa della reattività crociata con altri legumi, con conseguente mucosa orale, tratto respiratorio e occasionali reazioni cutanee. I rapporti includono casi di fagioli verdi che causano la sindrome allergica orale (OAS) e di fave che scatenano reazioni, in particolare se fritte. Le proteine ​​dei piselli, comuni nei sostituti della carne, hanno causato gravi reazioni allergiche nei bambini e negli adulti, nonostante alcuni studi suggeriscano la sicurezza per i pazienti allergici alla proteina di trasferimento lipidico (LTP).

Le lenticchie hanno anche indotto gravi reazioni allergiche con sintomi derivanti dall’ingestione, dall’inalazione o dal contatto con la pelle. Gli esempi includono bambini e adulti che soffrono di anafilassi, reazioni cutanee e anafilassi indotta dall’esercizio fisico dipendente dal cibo (FDEIA) dopo aver consumato lenticchie. La reattività crociata con arachidi e altri legumi è comune e sono necessari test diagnostici più specifici per valutare questi rischi. Le allergie ai ceci sono rare ma gravi e talvolta portano ad anafilassi dopo il consumo e l’esercizio fisico. Rapporti del passato hanno documentato casi di anafilassi in seguito al consumo di ceci e al successivo esercizio fisico.

Il lupino (Lupinus albus), ampiamente utilizzato come sostituto del grano e dei latticini, presenta rischi di allergia, potenzialmente dovuti alla reattività crociata con le arachidi. Gli allergeni del lupino sono considerati “allergeni nascosti” e le reazioni possono variare a seconda della specie e del contenuto proteico. Nonostante il suo utilizzo in vari alimenti, la prevalenza dell’allergia al lupino rimane incerta, sottolineando la necessità di migliori strumenti diagnostici. Questi casi evidenziano il potenziale rischio allergenico dei ceci, soprattutto per chi soffre di allergie ad altri legumi.

Fagiolo dall’occhio, piselli piccanti e fieno greco hanno meno casi segnalati di allergie, ma contengono potenziali allergeni. Gli allergeni del fagiolo dall’occhio hanno mostrato reattività crociata con altri legumi. L’allergenicità dei piselli piccanti non è stata studiata approfonditamente, ma il suo crescente utilizzo nelle diete vegane richiede ulteriori indagini. Il fieno greco ha causato asma professionale e anafilassi, spesso in soggetti allergici alle arachidi. È stata documentata una reattività crociata tra fieno greco e altri legumi, suggerendo la necessità di cautela.

L’aumento dei casi di allergia ai legumi evidenzia la necessità di ulteriori studi sulla stabilità degli allergeni e sugli effetti della lavorazione. La lavorazione degli alimenti può modificare le strutture proteiche e influire sull’allergenicità, quindi comprendere questi cambiamenti è fondamentale per una produzione alimentare più sicura. Sono necessarie ulteriori ricerche, soprattutto con la crescente tendenza del cibo vegano. I legumi non prioritari (lupini, ceci, lenticchie, fagioli) possono causare anafilassi, soprattutto nei soggetti allergici alle arachidi e alla soia. Sebbene molti allergeni vengano identificati, non vengono utilizzati nei test diagnostici commerciali. Ma con l’aumento delle diete vegetariane e vegane, il miglioramento dei test e la comprensione delle reattività crociate sono cruciali per una diagnosi e una prevenzione accurate.

  • A cura del Dr. Gianfrancesco Cormaci, PhD, specialista in Biochimica Clinica.

Pubblicazioni scientifiche

Abu Risha M et al. Curr Allergy Asthma Rep. 2024 Jul 11; in press.

Du Toit G, Huffaker MF et al. NEJM Evid. 2024; 3(6):EVIDoa2300311. 

Shui T, Fu Y et al. J Agric Food Chem. 2024; 72(17):9947-9954.

Sharma P, Malhotra L et al. J Biomol Struct Dyn. 2024 Jan 4:1-13. 

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Dott. Gianfrancesco Cormaci
Dott. Gianfrancesco Cormaci
Laurea in Medicina e Chirurgia nel 1998, specialista in Biochimica Clinica dal 2002, ha conseguito dottorato in Neurobiologia nel 2006. Ex-ricercatore, ha trascorso 5 anni negli USA alle dipendenze dell' NIH/NIDA e poi della Johns Hopkins University. Guardia medica presso la casa di Cura Sant'Agata a Catania. In libera professione, si occupa di Medicina Preventiva personalizzata e intolleranze alimentari. Detentore di un brevetto per la fabbricazione di sfarinati gluten-free a partire da regolare farina di grano. Responsabile della sezione R&D della CoFood s.r.l. per la ricerca e sviluppo di nuovi prodotti alimentari, inclusi quelli a fini medici speciali.

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