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Colesterolo e salute degli occhi come fattori di rischio modificabili nella diagnosi precoce di demenza senile

Negli ultimi anni, la ricerca sulla demenza ha subito un’accelerazione, portando a nuove scoperte sui fattori di rischio modificabili che possono influenzare lo sviluppo di questa condizione debilitante. Gli esperti ora suggeriscono che il controllo dei livelli di colesterolo e la salute degli occhi potrebbero essere cruciali nella prevenzione della demenza. Questa scoperta apre nuove strade per la gestione della salute cerebrale e offre strategie potenzialmente efficaci per ridurre il rischio di declino cognitivo. Livelli elevati di colesterolo LDL (quello popolarmente etichettato “cattivo”) sono stati associati a un aumentato rischio di malattie cardiovascolari e sono ora riconosciuti come un potenziale fattore di rischio per la demenza. Studi epidemiologici hanno dimostrato che livelli elevati di colesterolo possono contribuire alla formazione di placche di beta-amiloide nel cervello, un marker caratteristico della malattia di Alzheimer (Reitz C et al., 2011).

Ridurre i livelli di colesterolo attraverso modifiche dello stile di vita, come una dieta equilibrata e l’esercizio fisico regolare, o tramite interventi farmacologici, potrebbe quindi ridurre il rischio di sviluppare demenza oltre che correggere quello cardiovascolare. Un altro fattore di rischio emergente per la demenza è la salute degli occhi. Gli esperti suggeriscono che le condizioni oculari come la degenerazione maculare legata all’età, la retinopatia diabetica e il glaucoma potrebbero essere collegati a un aumento del rischio di declino cognitivo (Williams AM. et al., 2019). Queste malattie oculari condividono fattori di rischio comuni con la demenza, tra cui l’ipertensione e il diabete, e possono riflettere cambiamenti neurodegenerativi nel cervello. Inoltre, la retina è un’estensione del sistema nervoso centrale, e i cambiamenti nella salute retinica potrebbero rispecchiare i processi patologici che si verificano nel cervello.

L’integrazione della salute cardiovascolare e oculare nella strategia di prevenzione della demenza rappresenta un approccio promettente e olistico. Le misure preventive potrebbero includere esami regolari della vista per monitorare le condizioni oculari e valutazioni dei lipidi nel sangue per gestire i livelli di colesterolo. Gli interventi che mirano a migliorare la salute oculare e a ridurre i livelli di colesterolo potrebbero avere un impatto positivo non solo sulla salute cognitiva, ma anche sulla qualità della vita generale degli individui in età avanzata. Inoltre, la promozione di uno stile di vita sano che comprenda una dieta ricca di nutrienti essenziali, l’attività fisica regolare e l’astensione dal fumo è fondamentale per ridurre il rischio di demenza. L’adozione di abitudini salutari può migliorare la salute vascolare, prevenire malattie oculari e mantenere il colesterolo a livelli ottimali, contribuendo così a preservare le funzioni cognitive.

Non farebbe meraviglia che un giorno il medico di condotta ci dica “Faccia una visita agli occhi” non perché c’è indossare gli occhiali, ma perché sotto potrebbe esserci un problema che “non si vede da fuori”. Se si considera che questa è anche l’era dove l’Intelligenza Artificiale (IA) sta prendendo piede in campo medico, la possibilità che ci avvicini alla diagnosi estremamente certa è prossima al 100%. L’attuale imaging retinico dimostra un immenso potenziale come misura di screening non invasiva per l’Alzheimer, studiando i cambiamenti qualitativi e quantitativi nelle strutture neuronali e vascolari della retina che sono spesso associati a cambiamenti degenerativi nel cervello. D’altro canto, l’enorme successo dell’IA, in particolare del deep learning, negli ultimi anni ha incoraggiato la sua incorporazione con l’imaging retinico per la previsione di malattie sistemiche. I test all’avanguardia basati su IA potrebbero quindi potenzialmente migliorare le strategie basate sulla popolazione per rilevare e gestire la demenza senile.

  • A cura del Dr. Gianfrancesco Cormaci, PhD, specialista in Biochimica Clinica.

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Pubblicazioni scientifiche

Gibbon S et al. Alzheim Dement. 2024;16(3):e12633.

Hui HYH et al. J Alzheimers Dis. 2023; 94(1):39-50.

Williams AM et al. Alzheim Dement 2019; 15(1):34-41.

Solomon, A et al. J Int Med. 2014; 275(3), 229-250.

Reitz C et al. Curr Opin Lipidol. 2011; 22(1):46-50.

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Dott. Gianfrancesco Cormaci
Dott. Gianfrancesco Cormaci
Laurea in Medicina e Chirurgia nel 1998; specialista in Biochimica Clinica dal 2002; dottorato in Neurobiologia nel 2006; Ex-ricercatore, ha trascorso 5 anni negli USA (2004-2008) alle dipendenze dell' NIH/NIDA e poi della Johns Hopkins University. Guardia medica presso la casa di Cura Sant'Agata a Catania. Medico penitenziario presso CC.SR. Cavadonna (SR) Si occupa di Medicina Preventiva personalizzata e intolleranze alimentari. Detentore di un brevetto per la fabbricazione di sfarinati gluten-free a partire da regolare farina di grano. Responsabile della sezione R&D della CoFood s.r.l. per la ricerca e sviluppo di nuovi prodotti alimentari, inclusi quelli a fini medici speciali.

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