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L’impatto delle ondate di calore sulla mortalità perinatale nell’Africa sub-Sahariana

Introduzione

L’Africa sub-sahariana è una delle regioni più vulnerabili al cambiamento climatico, con temperature in aumento e un’incidenza crescente di eventi meteorologici estremi, come le ondate di calore. Questi cambiamenti climatici non solo minacciano la sicurezza alimentare e l’approvvigionamento idrico, ma hanno anche un impatto significativo sulla salute pubblica. Recenti ricerche hanno messo in luce l’influenza diretta delle ondate di calore sulla mortalità perinatale, un problema critico in una regione già afflitta da elevati tassi di mortalità materna e infantile. Questo articolo esplora le evidenze scientifiche che collegano le ondate di calore alla mortalità perinatale nell’Africa sub-sahariana, analizzando i meccanismi biologici sottostanti, le implicazioni per la salute pubblica e le potenziali strategie di mitigazione.

Ondate di Calore e Cambiamento Climatico

Le ondate di calore sono periodi prolungati di temperature estremamente elevate, spesso accompagnati da umidità elevata. Questi eventi meteorologici estremi sono in aumento a causa del cambiamento climatico globale, con la regione sub-sahariana che registra un incremento sia in termini di frequenza che di intensità delle ondate di calore.  Studi recenti indicano che la temperatura media in Africa sub-sahariana è aumentata di circa 1,2°C negli ultimi 50 anni, con un’accelerazione significativa nell’ultimo decennio. Questo aumento delle temperature è accompagnato da una maggiore frequenza di ondate di calore, che si prevede diventeranno ancora più comuni entro la metà del XXI secolo.

Mortalità perinatale: un problema di salute pubblica

Le ondate di calore hanno effetti deleteri sulla salute umana, con impatti particolarmente gravi su popolazioni vulnerabili come gli anziani, i bambini, le donne in gravidanza e le persone con malattie croniche. Gli effetti sulla salute possono includere colpi di calore, disidratazione, esacerbazione di condizioni croniche e, come indicano recenti ricerche, un aumento della mortalità perinatale. La mortalità perinatale si riferisce al decesso di un feto o di un neonato avvenuto durante il periodo perinatale, che include il terzo trimestre di gravidanza e la prima settimana di vita postnatale. Questa fase critica è altamente sensibile a vari fattori di rischio, tra cui la malnutrizione materna, infezioni, complicazioni ostetriche e, come emerso di recente, stress termico dovuto a ondate di calore.

L’Africa sub-sahariana ha uno dei tassi di mortalità perinatale più elevati al mondo, con una media di 30-50 decessi perinatali per 1.000 nascite, a seconda del paese e delle condizioni socioeconomiche. I fattori di rischio per la mortalità perinatale includono la malnutrizione materna, l’accesso limitato a cure prenatali e ostetriche, infezioni, e complicazioni durante il parto. Anche le siccità localizzate possono concorrere ad aggravare il problema. Le ondate di calore aggiungono un ulteriore livello di rischio, influenzando direttamente la salute materna e fetale attraverso meccanismi fisiologici e ambientali. Le donne in gravidanza sono particolarmente vulnerabili allo stress termico, che può aggravare condizioni di malnutrizione e disidratazione, aumentando il rischio di complicazioni perinatali.

Meccanismi fisiologici dell’impatto delle ondate di calore

Durante la gravidanza, il corpo della donna subisce numerosi cambiamenti fisiologici che la rendono particolarmente sensibile alle variazioni termiche. L’esposizione prolungata a temperature elevate può causare disidratazione, riduzione del flusso sanguigno placentare e ipertermia materna, tutti fattori che possono compromettere la salute fetale. Le ondate di calore possono causare una significativa disidratazione materna, che porta a una riduzione del volume plasmatico e, di conseguenza, a una riduzione del flusso sanguigno placentare. Questo può causare ipossia fetale, una condizione in cui il feto riceve un insufficiente apporto di ossigeno. L’ipertermia indotta da ondate di calore può alterare il normale sviluppo fetale, aumentando il rischio di malformazioni congenite, parto pretermine e morte fetale intrauterina.

Effetti Diretti sul Feto

Il feto è estremamente sensibile alle variazioni termiche, e l’esposizione a temperature elevate durante la gravidanza può avere effetti deleteri diretti. Le ondate di calore sono associate a un aumento del rischio di parto pretermine, una delle principali cause di mortalità perinatale. Il parto pretermine è spesso complicato da insufficienza respiratoria, infezioni e altre condizioni che possono essere fatali per il neonato. Le temperature elevate possono compromettere la crescita fetale, portando a restrizione della crescita intrauterina (IUGR), una condizione associata a un aumento del rischio di mortalità perinatale.

Evidenze scientifiche: studi Epidemiologici Recenti

Numerosi studi epidemiologici condotti in Africa sub-sahariana hanno documentato un’associazione tra ondate di calore e aumento della mortalità perinatale. Questi studi hanno evidenziato che le ondate di calore sono correlate a un aumento significativo del rischio di morte fetale e neonatale, in particolare nelle aree rurali e tra le popolazioni più povere.

  • Studio in Ghana: Uno studio condotto in Ghana ha riportato che le ondate di calore sono associate a un aumento del 40% del rischio di mortalità perinatale, con effetti particolarmente marcati nei mesi estivi, quando le temperature raggiungono il loro picco.
  • Ricerca in Nigeria: Un altro studio in Nigeria ha evidenziato che le donne esposte a ondate di calore durante il terzo trimestre di gravidanza hanno un rischio significativamente maggiore di parto pretermine e morte fetale rispetto a quelle non esposte.

Meccanismi di Adattamento e Vulnerabilità

Le popolazioni dell’Africa sub-sahariana sono spesso meno preparate ad affrontare le ondate di calore a causa di infrastrutture sanitarie inadeguate, scarsa accessibilità all’acqua potabile e limitato accesso ai servizi sanitari. Questo aumenta la vulnerabilità delle donne in gravidanza e dei loro neonati agli effetti deleteri delle temperature elevate. La carenza di servizi sanitari e di infrastrutture per la gestione delle complicazioni legate al calore rende difficile per le donne in gravidanza ricevere cure adeguate durante le ondate di calore, aumentando il rischio di esiti avversi. Le disuguaglianze socioeconomiche amplificano l’impatto delle ondate di calore, poiché le famiglie più povere hanno meno accesso a mezzi di raffreddamento e risorse per mitigare gli effetti del calore.

Implicazioni per la Salute Pubblica

Strategie di Mitigazione

Le evidenze sull’impatto delle ondate di calore sulla mortalità perinatale in Africa sub-sahariana sottolineano l’urgenza di sviluppare strategie di mitigazione efficaci per proteggere le popolazioni vulnerabili. Fornire accesso a soluzioni di raffreddamento, come ventilatori, aria condizionata nelle strutture sanitarie, e ombra nei luoghi pubblici, potrebbe ridurre significativamente il rischio di complicazioni perinatali durante le ondate di calore. Garantire un accesso adeguato all’acqua potabile durante le ondate di calore è essenziale per prevenire la disidratazione materna e le sue conseguenze negative sulla salute perinatale. È cruciale, infine, formare il personale sanitario a riconoscere e gestire i rischi associati alle ondate di calore durante la gravidanza, includendo protocolli specifici per il monitoraggio e il trattamento delle donne esposte al calore.

Adattamento a Lungo Termine

Oltre alle strategie di mitigazione a breve termine, è necessario un adattamento a lungo termine per affrontare gli effetti del cambiamento climatico sulla salute perinatale. Lo sviluppo di infrastrutture urbane che riducano l’effetto isola di calore urbano e migliorino la ventilazione naturale potrebbe ridurre l’esposizione complessiva al calore. Educare le comunità sui rischi legati alle ondate di calore e su come proteggere le donne in gravidanza può migliorare i risultati della salute perinatale. Per affrontare questa sfida, sono necessari interventi mirati per migliorare la resilienza delle popolazioni vulnerabili, inclusi accesso a cure sanitarie adeguate, soluzioni di raffreddamento e programmi di educazione comunitaria. Solo attraverso un approccio integrato che combini mitigazione a breve termine e adattamento a lungo termine sarà possibile proteggere le donne in gravidanza e i loro neonati dagli effetti devastanti delle ondate di calore.

  • A cura del Dr. Gianfrancesco Cormaci, PhD, specialista in Biochimica Clinica.

Pubblicazioni scientifiche

Hansen, A. et al. (2008). International Journal of Epidemiology, 37(6), 1359-1365.

Patz, J. A., Campbell-Lendrum, D. et al. Nature, 438(7066), 310-317.

Sheffield, P. E., Landrigan, P. J. (2011). Environl Health Perspectives, 119(3), 291-298.

Thompson, R., Hornigold, R et al. (2018). Public Health, 161, 171-191.

Luber, G., McGeehin, M. (2008). AmerJ Preventive Medicine, 35(5), 429-435.

Deryugina, T., Hsiang, S. M. (2014). National Bureau of Economic Research, Working Paper No. 20750.

Rocklöv, J. Et al. (2014). Global Health Action, 7(1), 22737.

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Dott. Gianfrancesco Cormaci
Dott. Gianfrancesco Cormaci
Laurea in Medicina e Chirurgia nel 1998; specialista in Biochimica Clinica dal 2002; dottorato in Neurobiologia nel 2006; Ex-ricercatore, ha trascorso 5 anni negli USA (2004-2008) alle dipendenze dell' NIH/NIDA e poi della Johns Hopkins University. Guardia medica presso la casa di Cura Sant'Agata a Catania. Medico penitenziario presso CC.SR. Cavadonna (SR) Si occupa di Medicina Preventiva personalizzata e intolleranze alimentari. Detentore di un brevetto per la fabbricazione di sfarinati gluten-free a partire da regolare farina di grano. Responsabile della sezione R&D della CoFood s.r.l. per la ricerca e sviluppo di nuovi prodotti alimentari, inclusi quelli a fini medici speciali.

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