giovedì, Settembre 19, 2024

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Salmonellosi e cambiamenti climatici: esiste un legame reale?

Infezioni e cambiamenti climatici

I cambiamenti climatici stanno alterando profondamente l’ambiente globale, influenzando non solo gli ecosistemi naturali ma anche la salute pubblica. Una delle questioni emergenti in questo contesto è l’impatto dei cambiamenti climatici sulle malattie infettive, in particolare quelle trasmesse attraverso il cibo e l’acqua. Tra queste, le infezioni causate dal batterio Salmonella rappresentano una delle principali preoccupazioni a livello mondiale. Salmonella è un genere di batteri Gram-negativi appartenenti alla famiglia delle Enterobacteriaceae, responsabili di diverse infezioni nell’uomo e negli animali. Esistono oltre 2.500 sierotipi di Salmonella, ma i più comuni negli esseri umani sono Salmonella enterica e Salmonella bongori. Salmonella enterica è ulteriormente suddivisa in sei sottospecie, con Salmonella Typhimurium e Salmonella Enteritidis che sono i principali responsabili di infezioni alimentari. Questo articolo esplora il potenziale legame tra i cambiamenti climatici e l’aumento delle infezioni da Salmonella, analizzando i meccanismi biologici e ambientali che possono spiegare questa correlazione e le implicazioni per la salute pubblica.

Salmonellosi: la malattia

La trasmissione della Salmonella avviene principalmente attraverso il consumo di alimenti contaminati, come carne cruda o poco cotta, uova, latte non pastorizzato, frutta e verdura che hanno avuto contatto con acque contaminate. Inoltre, la Salmonella può essere trasmessa tramite il contatto diretto con animali infetti, come pollame, rettili e anfibi, o attraverso superfici contaminate. L’infezione da Salmonella, conosciuta come salmonellosi, si manifesta generalmente con sintomi gastrointestinali come diarrea, febbre, crampi addominali e nausea. La gravità dei sintomi può variare, e in alcuni casi può portare a complicazioni gravi come la sepsi, specialmente in anziani, bambini ed individui immunocompromessi.

Cambiamenti climatici: un attore di rischio emergente

I cambiamenti climatici si manifestano attraverso una serie di fenomeni, tra cui l’aumento delle temperature globali, l’alterazione dei modelli di precipitazione, la frequenza e l’intensità degli eventi meteorologici estremi, come ondate di calore, inondazioni e siccità. Questi cambiamenti possono influenzare in modo diretto e indiretto la trasmissione di malattie infettive, inclusa la salmonellosi. Uno dei principali effetti dei cambiamenti climatici è l’aumento delle temperature. Questo incremento favorisce la crescita e la moltiplicazione dei batteri, tra cui Salmonella. Le temperature più elevate accelerano il ciclo di vita dei batteri e possono aumentare la loro sopravvivenza nell’ambiente, in particolare in alimenti crudi e acqua. La Salmonella può moltiplicarsi rapidamente in condizioni di calore, soprattutto nei cibi conservati a temperature non adeguate. Un aumento delle temperature ambientali può quindi favorire una maggiore proliferazione del batterio, aumentando il rischio di contaminazione alimentare. Il riscaldamento globale può prolungare i periodi di sopravvivenza di Salmonella nell’ambiente, aumentando le possibilità di trasmissione attraverso il contatto con superfici contaminate o l’ingestione di acqua infetta.

Precipitazioni irregolari e contaminazione delle acque

I cambiamenti nei modelli di precipitazione, con piogge intense e improvvise, possono provocare inondazioni che contaminano le riserve idriche con agenti patogeni presenti nel suolo o nelle feci animali. Questa contaminazione può includere Salmonella, aumentando il rischio di infezioni per le persone che consumano acqua non trattata o cibo irrigato con acque contaminate. Le inondazioni possono trasportare batteri da terreni agricoli, dove vengono utilizzati fertilizzanti organici come letame, fino alle fonti d’acqua potabile. Questo aumenta il rischio di contaminazione di alimenti e acqua con Salmonella. Durante i periodi di siccità, la concentrazione di batteri nelle acque può aumentare a causa della riduzione del volume d’acqua, esacerbando la contaminazione microbiologica.

Eventi meteorologici estremi e sicurezza alimentare

Gli eventi meteorologici estremi, come ondate di calore e tempeste, possono avere un impatto diretto sulla sicurezza alimentare. Le ondate di calore possono causare interruzioni nella catena del freddo, favorendo la crescita di batteri come Salmonella nei prodotti alimentari deperibili. Le tempeste possono danneggiare le infrastrutture di trattamento delle acque, aumentando il rischio di contaminazione delle forniture idriche. prolungata di alimenti a temperature elevate, dovuta a interruzioni della catena del freddo durante il trasporto o lo stoccaggio, può facilitare la crescita di Salmonella. Eventi meteorologici estremi possono danneggiare gli impianti di depurazione delle acque, compromettendo la qualità dell’acqua potabile e aumentando il rischio di epidemie di malattie trasmesse dall’acqua, tra cui la salmonellosi.

Implicazioni per la salute pubblica

I cambiamenti climatici, favorendo le condizioni di crescita e sopravvivenza di Salmonella, possono contribuire a un aumento dell’incidenza delle infezioni da questo batterio. In alcune regioni, si è già osservato un aumento dei casi di salmonellosi in correlazione con periodi di temperature elevate e piogge intense. Ricerche condotte in diverse parti del mondo hanno evidenziato una correlazione tra l’aumento delle temperature e l’incremento dei casi di salmonellosi, suggerendo che il cambiamento climatico possa essere un fattore di rischio significativo per la diffusione di Salmonella. Le aree più vulnerabili ai cambiamenti climatici, come quelle con sistemi sanitari deboli o infrastrutture di sicurezza alimentare inadeguate, possono essere particolarmente colpite da un aumento delle infezioni.

Prevenzione, controllo e impatto economico

La crescente minaccia rappresentata dalla Salmonella in un contesto di cambiamenti climatici pone nuove sfide per la salute pubblica. I sistemi di sorveglianza, prevenzione e controllo delle malattie trasmesse attraverso cibo e acqua devono adattarsi per affrontare queste nuove realtà. Le strategie di prevenzione dovranno essere adattate per tenere conto delle nuove condizioni ambientali, promuovendo ad esempio l’adozione di pratiche agricole sostenibili e sicure, il miglioramento della gestione delle risorse idriche e l’educazione della popolazione sulle pratiche igieniche. Le epidemie di salmonellosi non solo hanno un impatto sulla salute pubblica, ma comportano anche costi economici significativi. Le epidemie di Salmonella possono danneggiare gravemente il settore alimentare, con ritiri di prodotti dal mercato, perdita di fiducia dei consumatori e danni alla reputazione delle aziende coinvolte. Infine, l’aumento dei casi di salmonellosi può sovraccaricare i sistemi sanitari, con un aumento dei costi legati al trattamento medico, alle ospedalizzazioni e alla gestione dei focolai.

Educazione e consapevolezza pubblica

L’educazione della popolazione sulle buone pratiche igieniche e sulla sicurezza alimentare è un elemento cruciale per prevenire le infezioni da Salmonella. Campagne di sensibilizzazione possono informare il pubblico sui rischi associati alla manipolazione e alla conservazione impropria degli alimenti, nonché sull’importanza di utilizzare acqua potabile sicura. Promuovere l’importanza del lavaggio delle mani, della cottura adeguata degli alimenti e della corretta conservazione può ridurre significativamente il rischio di infezioni. Educare il pubblico sui legami tra cambiamenti climatici e malattie infettive può aumentare la consapevolezza e incentivare comportamenti preventivi. Concludendo, per affrontare questa minaccia, è essenziale adottare strategie di mitigazione e adattamento che comprendano il miglioramento delle pratiche agricole, l’innovazione tecnologica nella sicurezza alimentare e l’educazione della popolazione. Solo attraverso un approccio integrato sarà possibile ridurre l’impatto dei cambiamenti climatici sulla diffusione di Salmonella e proteggere la salute delle popolazioni vulnerabili.

  • A cura del Dr. Gianfrancesco Cormaci, PhD, specialista in Biochimica Clinica.

Pubblicazioni scientifiche

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Dott. Gianfrancesco Cormaci
Dott. Gianfrancesco Cormaci
Laurea in Medicina e Chirurgia nel 1998; specialista in Biochimica Clinica dal 2002; dottorato in Neurobiologia nel 2006; Ex-ricercatore, ha trascorso 5 anni negli USA (2004-2008) alle dipendenze dell' NIH/NIDA e poi della Johns Hopkins University. Guardia medica presso la casa di Cura Sant'Agata a Catania. Medico penitenziario presso CC.SR. Cavadonna (SR) Si occupa di Medicina Preventiva personalizzata e intolleranze alimentari. Detentore di un brevetto per la fabbricazione di sfarinati gluten-free a partire da regolare farina di grano. Responsabile della sezione R&D della CoFood s.r.l. per la ricerca e sviluppo di nuovi prodotti alimentari, inclusi quelli a fini medici speciali.

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