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Il thè verde matcha: benefici sul sonno e nel benessere sociale negli anziani

Che cos’è il Matcha? Una breve introduzione

Il thè verde matcha, un’antica bevanda di origine giapponese conosciuta per le sue proprietà benefiche, sta ricevendo crescente attenzione da parte della comunità scientifica. Il matcha è una forma di thè verde in polvere, ottenuto dalle foglie giovani della pianta Camellia sinensis. A differenza del tè verde tradizionale, le foglie di matcha vengono coltivate all’ombra per aumentare la concentrazione di clorofilla e aminoacidi, in particolare L-teanina, prima di essere macinate in una polvere finissima. Questo processo unico rende il matcha una delle forme più concentrate di thè verde, con livelli elevati di antiossidanti. Recenti studi hanno messo in evidenza come il consumo regolare di matcha possa avere effetti positivi sul sonno e sul benessere sociale negli anziani.

 Il matcha, ricco di antiossidanti e composti bioattivi, non solo contribuisce alla salute fisica, ma sembra anche migliorare la qualità della vita sociale e la funzionalità cognitiva in età avanzata.Uno degli aspetti distintivi del matcha è che, bevendolo, si consuma l’intera foglia di thè, a differenza del tè verde tradizionale dove si beve solo l’infuso. Questo lo rende particolarmente ricco di epigallocatechina gallato (EGCG), un potente antiossidante che ha dimostrato di avere numerosi benefici per la salute, tra cui la protezione contro il cancro, la riduzione dell’infiammazione e il miglioramento delle funzioni cognitive. In questo articolo, esploreremo in dettaglio le caratteristiche uniche del matcha, il suo impatto sul sonno e la funzionalità sociale negli anziani, e il significato di queste nuove scoperte per la ricerca sul benessere degli anziani.

Thè Matcha nella qualità del sonno degli anziani

Uno dei principali benefici emersi dagli studi recenti riguarda l’effetto del matcha sulla qualità del sonno negli anziani. Con l’avanzare dell’età, i disturbi del sonno diventano sempre più comuni. Molti anziani sperimentano insonnia, difficoltà nell’addormentarsi o nel mantenere un sonno profondo, e un sonno frammentato che può avere conseguenze negative sulla salute mentale e fisica. Secondo uno studio condotto da ricercatori giapponesi, gli anziani che consumavano regolarmente matcha mostravano un miglioramento significativo nella qualità del loro sonno. I partecipanti che bevevano matcha su base quotidiana riferivano un tempo più breve per addormentarsi e un sonno più profondo e ristoratore rispetto a quelli che non consumavano la bevanda. L’effetto del matcha sul sonno sembra essere dovuto alla combinazione unica di L-teanina e una dose moderata di caffeina.

Mentre la caffeina è nota per la sua capacità di migliorare la vigilanza, la L-teanina agisce come un modulatore del sistema nervoso, riducendo lo stress e promuovendo il rilassamento. E’ un derivato della glutammina che agisce da neuroprotettore. Studi preclinici hanno dimostrato che la L-teanina può aumentare i livelli di onde alfa nel cervello, che sono associate a uno stato di rilassamento vigile, favorendo un equilibrio tra rilassamento e attenzione. Questa combinazione bilanciata tra stimolazione e rilassamento sembra aiutare a regolare il ciclo sonno-veglia negli anziani, migliorando non solo la durata del sonno, ma anche la sua qualità. Inoltre, il matcha non sembra provocare effetti collaterali negativi, come l’insonnia indotta dalla caffeina, il che lo rende una scelta sicura per gli anziani che desiderano migliorare il proprio riposo notturno.

Il matcha nel promuovere la funzionalità sociale negli anziani

Oltre ai benefici per il sonno, lo studio ha anche evidenziato un miglioramento della funzionalità sociale tra gli anziani che consumano regolarmente matcha. Il benessere sociale è un aspetto cruciale della salute negli anziani, poiché la solitudine e l’isolamento sociale sono associati a un rischio maggiore di declino cognitivo, depressione e mortalità. Quei partecipanti allo studio che consumavano matcha hanno riportato un miglioramento nelle loro interazioni sociali e un aumento della loro partecipazione a attività di gruppo e incontri sociali. Questo miglioramento nella funzionalità sociale potrebbe essere legato a diversi fattori. In primo luogo, la L-teanina è nota per i suoi effetti calmanti, che possono ridurre l’ansia sociale e migliorare l’umore, rendendo gli individui più propensi a interagire con gli altri.

Il matcha contiene anche flavonoidi, che hanno dimostrato di migliorare la funzione cognitiva e di ridurre il rischio di demenza. Studi precedenti hanno suggerito che i flavonoidi possono migliorare la circolazione sanguigna nel cervello e proteggere i neuroni dallo stress ossidativo, entrambi fattori cruciali per mantenere una buona funzionalità cognitiva. Inoltre, il consumo di matcha potrebbe anche promuovere uno stile di vita più attivo e una maggiore partecipazione ad attività sociali e ricreative. Molti anziani coinvolti nello studio hanno segnalato un aumento dell’energia e della motivazione, che potrebbe essere attribuito alla presenza di caffeina e antiossidanti che migliorano l’efficienza energetica e il metabolismo.

Meccanismi Biologici alla base dei benefici del matcha

Per comprendere meglio come il matcha possa influenzare positivamente il sonno e la funzionalità sociale negli anziani, è utile esaminare i meccanismi biologici sottostanti.

  1. L-Teanina e Modulazione del Sistema Nervoso

La L-teanina è un amminoacido unico presente nelle foglie di thè verde, noto per la sua capacità di attraversare la barriera ematoencefalica e modulare i neurotrasmettitori, come il GABA, la serotonina e la dopamina. Questi neurotrasmettitori sono fondamentali per la regolazione dell’umore, del rilassamento e del sonno. La L-teanina sembra promuovere uno stato di calma senza indurre sonnolenza, favorendo un sonno naturale e di qualità superiore.

  1. Catechine e Antiossidanti

Il matcha è ricco di catechine, in particolare di epigallocatechina gallato (EGCG), un potente antiossidante che ha dimostrato di proteggere le cellule cerebrali dai danni ossidativi. L’EGCG è stato associato a una serie di benefici per la salute, tra cui la riduzione dell’infiammazione, il miglioramento della salute cardiovascolare e la protezione contro il declino cognitivo. Negli anziani, la riduzione dello stress ossidativo potrebbe contribuire a migliorare la funzionalità sociale e la capacità cognitiva, rendendo più facile interagire con gli altri e partecipare a eventi sociali.

  1. Caffeina e Vigilanza

Sebbene la caffeina sia presente nel matcha in quantità inferiori rispetto al caffè, il suo effetto stimolante, combinato con la L-teanina, può aumentare la vigilanza e migliorare la concentrazione senza provocare nervosismo o insonnia. Questa combinazione unica di effetti stimolanti e calmanti può aiutare gli anziani a mantenere un livello ottimale di energia durante il giorno, favorendo sia il riposo notturno che le interazioni sociali.

Implicazioni per la salute degli anziani

I risultati di questi studi hanno importanti implicazioni per il miglioramento della qualità della vita negli anziani. Con l’invecchiamento della popolazione globale, la promozione di uno stile di vita sano e di un invecchiamento attivo è diventata una priorità per i sistemi sanitari. Il consumo regolare di matcha potrebbe rappresentare una strategia naturale e sicura per affrontare problemi comuni legati all’invecchiamento, come i disturbi del sonno, l’ansia sociale e il declino cognitivo. Inoltre, il matcha è facilmente accessibile e può essere integrato nella dieta quotidiana sotto forma di bevanda o come ingrediente in diversi piatti, rendendolo una soluzione praticabile per molte persone anziane. Il thè verde matcha si conferma un superfood con un vasto potenziale per migliorare la salute degli anziani, in particolare per quanto riguarda il sonno e la funzionalità sociale. Grazie alla sua ricca composizione di L-teanina, catechine e antiossidanti, il matcha può offrire un supporto naturale per migliorare la qualità del sonno e promuovere interazioni sociali più positive, due fattori chiave per un invecchiamento sano.

  • A cura del Dr. Gianfrancesco Cormaci, PhD, specialista in Biochimica Clinica.

Pubblicazioni scientifiche

Kakuda T. (2002). J Clin Biochem Nutr. 30(1), 35-40.

Kuriyama S et al. (2006). Amer J Clin Nutr. 83(2), 355.

Unno K, Iguchi K et al. (2018). Nutrients, 10(10), 1385.

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Dott. Gianfrancesco Cormaci
Dott. Gianfrancesco Cormaci
Laurea in Medicina e Chirurgia nel 1998; specialista in Biochimica Clinica dal 2002; dottorato in Neurobiologia nel 2006; Ex-ricercatore, ha trascorso 5 anni negli USA (2004-2008) alle dipendenze dell' NIH/NIDA e poi della Johns Hopkins University. Guardia medica presso la casa di Cura Sant'Agata a Catania. Medico penitenziario presso CC.SR. Cavadonna (SR) Si occupa di Medicina Preventiva personalizzata e intolleranze alimentari. Detentore di un brevetto per la fabbricazione di sfarinati gluten-free a partire da regolare farina di grano. Responsabile della sezione R&D della CoFood s.r.l. per la ricerca e sviluppo di nuovi prodotti alimentari, inclusi quelli a fini medici speciali.

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