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Forfora e cancro: un legame preoccupante tra salute del cuoio capelluto e cancro al seno, e tra batteri orali e tumore al colon

Negli ultimi anni, la ricerca scientifica ha approfondito sempre di più il ruolo del microbioma intestinale umano nella salute e nelle malattie. Mentre il microbioma intestinale è stato oggetto di numerosi studi, nuovi dati suggeriscono che il microbioma di altre aree del corpo, come il cuoio capelluto e la bocca, potrebbe anch’esso svolgere un ruolo cruciale nel rischio di sviluppare diverse forme di cancro. Recenti studi hanno avanzato l’ipotesi che la forfora, causata da uno squilibrio del microbioma del cuoio capelluto, possa essere correlata a un aumento del rischio di cancro al seno. Allo stesso tempo, la presenza di specifici batteri nella bocca è stata associata a un maggiore rischio di sviluppare il cancro al colon. In questo articolo esploreremo come queste nuove scoperte stiano cambiando la nostra comprensione del legame tra microbioma e cancro, e le possibili implicazioni per la prevenzione e il trattamento di queste malattie.

Il Ruolo del Microbioma nella Salute Umana

Il microbioma umano è composto da trilioni di batteri, virus, funghi e altri microrganismi che risiedono in varie parti del nostro corpo, tra cui l’intestino, la bocca, la pelle e il cuoio capelluto. Questi microrganismi svolgono numerose funzioni benefiche, tra cui la digestione degli alimenti, la sintesi di vitamine e la protezione contro gli agenti patogeni. Tuttavia, quando l’equilibrio del microbioma viene alterato – un fenomeno noto come disbiosi – possono insorgere varie patologie, incluse malattie croniche e persino il cancro. Molti studi recenti hanno evidenziato il legame tra disbiosi e cancro, soprattutto per quanto riguarda il microbioma intestinale e il cancro al colon. Tuttavia, nuove ricerche suggeriscono che anche il microbioma di altre aree del corpo, come il cuoio capelluto e la bocca, potrebbe influenzare il rischio di cancro.

Forfora e cancro al seno: Un legame inatteso?

La forfora, una condizione comune caratterizzata dalla desquamazione del cuoio capelluto, è spesso associata alla crescita eccessiva di un fungo chiamato Malassezia, parte del microbioma naturale del cuoio capelluto. Sebbene la forfora sia solitamente vista come un problema estetico o dermatologico relativamente benigno, nuove ricerche suggeriscono che potrebbe avere implicazioni più gravi per la salute generale, in particolare per il rischio di sviluppare il cancro al seno.

Uno studio recente pubblicato sul Journal of Dermatological Science ha suggerito che la presenza di forfora potrebbe essere correlata a un aumento dell’infiammazione cronica del cuoio capelluto, che a sua volta potrebbe influenzare i livelli ormonali, in particolare degli estrogeni. Gli estrogeni giocano un ruolo cruciale nello sviluppo e nella progressione del cancro al seno, poiché alti livelli di questi ormoni sono noti per stimolare la crescita delle cellule tumorali mammarie.

Inoltre, alcune ricerche ipotizzano che Malassezia, il fungo responsabile della forfora, potrebbe produrre metaboliti che interferiscono con il sistema immunitario o promuovono processi infiammatori che, a lungo andare, potrebbero contribuire allo sviluppo di tumori mammari. Sebbene siano necessari ulteriori studi per confermare questa connessione, i risultati iniziali sollevano preoccupazioni sul possibile ruolo della forfora come segnale di rischio per la salute delle donne.

Batteri nella bocca e cancro al colon: Il ruolo del microbioma orale

Mentre il legame tra il microbioma intestinale e il cancro al colon è ormai ben documentato, nuovi studi stanno rivelando che anche i batteri presenti nella bocca potrebbero giocare un ruolo importante nello sviluppo di questo tipo di tumore. Un crescente corpo di ricerca suggerisce che specifici batteri orali, come Fusobacterium nucleatum, potrebbero migrare dall’ambiente orale all’intestino, contribuendo alla formazione e alla crescita dei tumori nel colon. Uno studio pubblicato sulla rivista Cancer Discovery ha dimostrato che Fusobacterium nucleatum, un batterio comunemente associato a malattie gengivali e parodontali, è spesso presente in grandi quantità nei tumori del colon.

Questo batterio è in grado di promuovere l’infiammazione e stimolare la proliferazione delle cellule tumorali, interferendo con le normali funzioni immunitarie che dovrebbero sopprimere la crescita del tumore. Inoltre, la disbiosi del microbioma orale – causata da una cattiva igiene orale, fumo o altre abitudini malsane – potrebbe contribuire a un’infiammazione sistemica cronica, che è un noto fattore di rischio per il cancro al colon. Gli esperti suggeriscono che migliorare la salute orale potrebbe essere una strategia efficace per ridurre il rischio di sviluppare questa forma di cancro.

Infiammazione e cancro: un filo conduttore

Sia per la forfora che per i batteri orali, un tema comune emerge: l’infiammazione. L’infiammazione cronica è ormai riconosciuta come uno dei principali fattori che contribuiscono allo sviluppo del cancro. Quando il corpo è sottoposto a un’infiammazione persistente, si verificano cambiamenti nei tessuti che possono favorire la crescita e la proliferazione delle cellule tumorali. Nel caso della forfora, l’infiammazione del cuoio capelluto potrebbe alterare il microambiente ormonale, favorendo un rischio maggiore di tumori sensibili agli ormoni, come il cancro al seno. Per quanto riguarda i batteri orali, l’infiammazione indotta da Fusobacterium nucleatum e da altri batteri associati a malattie gengivali potrebbe promuovere la crescita di tumori nel colon attraverso meccanismi pro-infiammatori e immunosoppressivi.

Prevenzione e controllo: intervenire sul microbioma

Alla luce di queste scoperte, prendersi cura del microbioma potrebbe diventare una componente cruciale della prevenzione del cancro. Alcune strategie preventive possono includere:

  • Mantenere una buona igiene orale: Lavarsi i denti regolarmente, usare il filo interdentale e sottoporsi a controlli dentistici periodici possono aiutare a mantenere l’equilibrio del microbioma orale e prevenire la proliferazione di batteri nocivi associati al cancro al colon.
  • Gestione della forfora: Sebbene la forfora non sia di per sé un segno diretto di cancro, la gestione efficace delle condizioni infiammatorie del cuoio capelluto attraverso l’uso di trattamenti antifungini e antinfiammatori può ridurre l’infiammazione e, potenzialmente, il rischio correlato a disturbi più gravi.
  • Dieta e stile di vita sani: Una dieta ricca di fibre, frutta e verdura può favorire un microbioma intestinale sano, riducendo il rischio di disbiosi e infiammazione cronica. Inoltre, evitare il fumo e limitare il consumo di alcol può prevenire la disbiosi del microbioma orale. Anche l’integrazione periodica con probiotici (yogurt, kefir eo preparazioni commerciali) può avere un effetto positivo sul microbiota intestinale d evitare che possa essere facilemente sbilanciato da cattive attitudini.

Conclusioni

Le nuove ricerche che collegano la forfora al rischio di cancro al seno e i batteri orali al cancro al colon offrono prospettive innovative sul ruolo del microbioma nella salute e nella malattia. Sebbene sia necessario condurre ulteriori studi per confermare questi legami e comprendere appieno i meccanismi coinvolti, queste scoperte sottolineano l’importanza di mantenere l’equilibrio del microbioma come parte di una strategia di prevenzione del cancro. Prendersi cura della salute del cuoio capelluto e della bocca potrebbe non solo migliorare la qualità della vita quotidiana, ma anche contribuire a ridurre il rischio di malattie gravi. Monitorare e gestire l’infiammazione cronica attraverso una combinazione di buone abitudini di igiene personale, alimentazione sana e regolari controlli medici potrebbe essere una chiave importante per migliorare la prevenzione del cancro e la salute generale.

  • A cura del Dr. Gianfrancesco Cormaci, PhD, specialista in Biochimica Clinica.

Pubblicazioni scientifiche

Saito M, Shimada Y et al. (2018). Cancer Discov. 8(4), 292-303.

Jiang Y, Saviola AJ et al. (2021). Dermatol Sci. 102(3), 180-188.

Han YW, Wang X. (2013). Microbes Infection, 15(2), 140-146.

He Y, Wu W et al. (2017). Nature Medicine, 24(2), 153-161.

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Dott. Gianfrancesco Cormaci
Dott. Gianfrancesco Cormaci
Laurea in Medicina e Chirurgia nel 1998; specialista in Biochimica Clinica dal 2002; dottorato in Neurobiologia nel 2006; Ex-ricercatore, ha trascorso 5 anni negli USA (2004-2008) alle dipendenze dell' NIH/NIDA e poi della Johns Hopkins University. Guardia medica presso la casa di Cura Sant'Agata a Catania. Medico penitenziario presso CC.SR. Cavadonna (SR) Si occupa di Medicina Preventiva personalizzata e intolleranze alimentari. Detentore di un brevetto per la fabbricazione di sfarinati gluten-free a partire da regolare farina di grano. Responsabile della sezione R&D della CoFood s.r.l. per la ricerca e sviluppo di nuovi prodotti alimentari, inclusi quelli a fini medici speciali.

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