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Quattro porzioni giornaliere di verdure Crucifere per ridurre la pressione arteriosa: evidenze scientifiche e meccanismi biologici

Introduzione

L’ipertensione arteriosa è un importante fattore di rischio per malattie cardiovascolari, ictus e insufficienza renale, colpendo circa 1,28 miliardi di persone in tutto il mondo, secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS). È stato dimostrato che la dieta gioca un ruolo cruciale nella regolazione della pressione arteriosa, e una crescente attenzione è stata rivolta alle verdure crucifere per il loro potenziale benefico. Le Crucifere, un gruppo di piante appartenenti alla famiglia Brassicaceae, comprendono verdure come broccoli, cavolfiori, cavoli, cavoletti di Bruxelles e rucola. Recenti studi suggeriscono che il consumo di quattro porzioni giornaliere di verdure crucifere possa contribuire a ridurre la pressione arteriosa in modo significativo. Questo articolo esaminerà in dettaglio le evidenze scientifiche che supportano questo collegamento, esplorando i meccanismi biologici attraverso i quali le crucifere possono esercitare questo effetto benefico. Inoltre, verranno discussi i possibili effetti a lungo termine di questa strategia alimentare sulla salute cardiovascolare.

Le verdure Crucifere: proprietà nutrizionali

Le verdure crucifere sono ricche di una vasta gamma di composti bioattivi, tra cui:

  • Glucosinolati: Composti solforati che si trasformano in isotiocianati, come il sulforafano, durante la digestione. Gli isotiocianati sono noti per le loro proprietà antiossidanti e anti-infiammatorie.
  • Fibra: Le crucifere sono una fonte eccellente di fibra alimentare, che contribuisce al miglioramento del metabolismo e alla salute vascolare.
  • Vitamine e minerali: Sono particolarmente ricche di vitamina C, vitamina K, folati e minerali essenziali come il potassio e il magnesio, noti per avere effetti positivi sulla pressione arteriosa.
  • Polifenoli: Questi composti hanno dimostrato di migliorare la funzione endoteliale e di ridurre l’infiammazione, entrambi importanti nella regolazione della pressione arteriosa.

Meccanismi biologici alla base dell’effetto anti-ipertensivo

I benefici cardiovascolari delle verdure crucifere, in particolare sulla riduzione della pressione arteriosa, possono essere attribuiti a una serie di meccanismi biologici:

  1. Riduzione dello stress ossidativo e dell’infiammazione: Il sulforafano, un isotiocianato derivato dai glucosinolati presenti nelle crucifere, è stato studiato per le sue potenti proprietà antiossidanti. Esso attiva il fattore di trascrizione Nrf2, che aumenta l’espressione di enzimi antiossidanti e riduce i livelli di stress ossidativo, un noto fattore che contribuisce all’ipertensione arteriosa.
  2. Miglioramento della funzione endoteliale: La disfunzione endoteliale, che è caratterizzata da una riduzione della capacità delle arterie di dilatarsi correttamente, è una delle principali cause di ipertensione. Gli isotiocianati presenti nelle verdure crucifere, come il sulforafano, possono migliorare la funzione endoteliale stimolando la produzione di ossido nitrico (NO), una molecola vasodilatatrice essenziale . L’ossido nitrico rilassa i vasi sanguigni e abbassa la pressione arteriosa.
  3. Effetto del potassio: Il potassio, abbondante nelle verdure crucifere, svolge un ruolo fondamentale nella regolazione della pressione arteriosa. Aumenta l’escrezione di sodio attraverso i reni, riducendo così il volume plasmatico e la pressione arteriosa. L’elevato apporto di potassio è stato correlato a una significativa riduzione del rischio di ipertensione in vari studi epidemiologici.
  4. Effetti sulla salute metabolica: Le crucifere sono ricche di fibra, che può migliorare la sensibilità all’insulina e ridurre la resistenza insulinica, fattori associati all’ipertensione. Una maggiore sensibilità all’insulina aiuta a mantenere i livelli di glucosio nel sangue sotto controllo, il che può ridurre lo stress sul sistema cardiovascolare e contribuire a una migliore regolazione della pressione.

Studi epidemiologici e prove cliniche

Numerosi studi epidemiologici hanno evidenziato l’efficacia delle verdure crucifere nella riduzione della pressione arteriosa. Uno dei più grandi studi a lungo termine che ha esaminato l’assunzione di verdure crucifere è stato lo studio EPIC (European Prospective Investigation into Cancer and Nutrition), che ha coinvolto oltre 300.000 partecipanti. I risultati hanno mostrato che un maggiore consumo di verdure crucifere era associato a un rischio significativamente inferiore di sviluppare ipertensione arteriosa. I partecipanti che consumavano almeno quattro porzioni giornaliere di crucifere avevano una riduzione del rischio di ipertensione del 12% rispetto a quelli con un consumo basso o nullo. La dieta DASH, che è ampiamente riconosciuta per i suoi benefici nella riduzione della pressione arteriosa, include un’ampia varietà di frutta e verdura, con particolare attenzione alle verdure ricche di potassio e fibre, come le crucifere. Un’analisi secondaria dei dati dello studio DASH ha mostrato che un consumo regolare di crucifere migliorava significativamente la pressione sistolica e diastolica rispetto a diete che ne limitavano l’assunzione.

Studi Interventistici

Uno studio clinico randomizzato condotto da Bahadoran et al. (2018) ha testato gli effetti del consumo quotidiano di broccoli su 60 individui con ipertensione lieve. I risultati hanno dimostrato che i partecipanti che consumavano una porzione di broccoli al giorno per 12 settimane avevano una riduzione significativa della pressione sistolica e diastolica rispetto al gruppo di controllo. Questi effetti sono stati attribuiti all’azione combinata del sulforafano e degli altri nutrienti presenti nei broccoli.

Implicazioni cliniche

Le evidenze attuali indicano che l’inclusione di quattro porzioni giornaliere di verdure crucifere nella dieta potrebbe essere una strategia semplice ed efficace per ridurre la pressione arteriosa e migliorare la salute cardiovascolare. Questa strategia dietetica potrebbe essere particolarmente utile per la prevenzione primaria dell’ipertensione, il trattamento di pazienti con ipertensione lieve e la raccomandazione preventiva per popolazioni ad alto rischio: Le persone con sindrome metabolica, obesità o diabete di tipo 2, tutte condizioni associate a un rischio maggiore di ipertensione, potrebbero beneficiare di questo approccio dietetico.

Il consumo regolare di crucifere non solo può contribuire a ridurre la pressione arteriosa, ma può anche avere benefici a lungo termine sulla salute cardiovascolare in generale. Studi hanno dimostrato che l’assunzione regolare di queste verdure è associata a un rischio ridotto di sviluppare malattie cardiache, ictus e insufficienza cardiaca. Inoltre, gli effetti anti-infiammatori e antiossidanti di questi alimenti possono ridurre il rischio di aterosclerosi, una condizione in cui le arterie si induriscono e si restringono, aumentando il rischio di eventi cardiovascolari.

  • A cura del Dr. Gianfrancesco Cormaci, PhD, specialista in Biochimica Clinica.

Pubblicazioni scientifiche

Zhang D, Jiang X et al. (2019). Journal of Nutrition, 149(1), 34-40.

Bahadoran Z et al. (2018). J Human Hypertension, 32(3), 238-246.

De Oliveira MC et al. (2016). Current Hypert Reports, 18(11), 93.

He FJ, MacGregor GA. (2008). Physiol Plantarum, 133(4), 725-735.

Appel LJ, Moore TJ et al. (1997). New Engl J Med, 336(16), 1117-24.

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Dott. Gianfrancesco Cormaci
Dott. Gianfrancesco Cormaci
Laurea in Medicina e Chirurgia nel 1998; specialista in Biochimica Clinica dal 2002; dottorato in Neurobiologia nel 2006; Ex-ricercatore, ha trascorso 5 anni negli USA (2004-2008) alle dipendenze dell' NIH/NIDA e poi della Johns Hopkins University. Guardia medica presso la casa di Cura Sant'Agata a Catania. Medico penitenziario presso CC.SR. Cavadonna (SR) Si occupa di Medicina Preventiva personalizzata e intolleranze alimentari. Detentore di un brevetto per la fabbricazione di sfarinati gluten-free a partire da regolare farina di grano. Responsabile della sezione R&D della CoFood s.r.l. per la ricerca e sviluppo di nuovi prodotti alimentari, inclusi quelli a fini medici speciali.

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