Cos’è la evosulpiride
La levosulpiride è un farmaco appartenente alla classe delle benzamidi sostituite e agisce principalmente come antagonista selettivo dei recettori della dopamina D2. Viene utilizzata in vari disturbi psichiatrici e gastrointestinali, inclusi depressione, ansia, disturbi della motilità gastrointestinale e sintomi dispeptici. Grazie alla sua selettività per i recettori dopaminergici D2 e la sua azione periferica e centrale, la levosulpiride offre benefici per diverse condizioni cliniche, ma ha anche potenziali effetti collaterali dovuti alla modulazione dopaminergica. La levosulpiride agisce principalmente come antagonista selettivo dei recettori dopaminergici D2, ma i suoi effetti si estendono oltre la regolazione della dopamina, coinvolgendo anche altri sistemi neurotrasmettitoriali. Di seguito, sono delineati i meccanismi farmacologici principali:
Antagonismo dei Recettori Dopaminergici D2
- Effetti sui recettori D2 centrali: La levosulpiride inibisce i recettori D2 della dopamina presenti principalmente nell’area mesolimbica e nel sistema nigrostriatale del cervello. La riduzione dell’attività dopaminergica nelle aree limbiche e mesolimbiche è utile nel trattamento di disturbi psichiatrici come depressione e ansia, migliorando l’umore e riducendo i sintomi depressivi.
- Effetti sui recettori D2 periferici: A livello gastrointestinale, la levosulpiride blocca i recettori D2 presenti nella zona chemocettrice, il che contribuisce all’effetto antiemetico e migliora la motilità gastrica. Questo meccanismo è utile nel trattamento della dispepsia e di altri disturbi motori gastrointestinali.
- Effetti sulla Motilità Gastrointestinale
La levosulpiride ha un’azione procinetica che migliora la motilità del tratto gastrointestinale. Bloccando i recettori D2, la levosulpiride facilita il rilascio di acetilcolina nei neuroni enterici, migliorando la motilità intestinale e accelerando lo svuotamento gastrico. Questa azione è utile nei pazienti con sintomi di dispepsia funzionale, gastroparesi e sintomi da reflusso gastroesofageo. Il blocco dei recettori D2 nella zona trigger chemocettiva a livello centrale permette alla levosulpiride di avere un effetto antiemetico. La levosulpiride è utilizzata per controllare nausea e vomito grazie alla sua capacità di bloccare la trasmissione dopaminergica nella zona chemocettrice del cervello, responsabile dell’induzione del riflesso emetico. Tutti conosceranno il farmaco Plasil a iniezione e quasi tutti almeno una volta lo avranno eseguito dopo nausea e/o vomito da indigestione.
Effetti della Levosulpiride sul Corpo Umano
Effetti Gastrointestinali
La levosulpiride accelera lo svuotamento gastrico, riducendo i sintomi di reflusso gastroesofageo e dispepsia e migliora la motilità intestinale attraverso il blocco dei recettori dopaminergici D2, facilitando il rilascio di acetilcolina nei nervi enterici.
Effetti Cardiovascolari
Un potenziale effetto collaterale della è l’allungamento dell’intervallo QT sull’elettrocardiogramma, che aumenta il rischio di aritmie cardiache. Questo effetto è più probabile in soggetti predisposti o a dosaggi elevati. Anche se rari, possono verificarsi variazioni della pressione sanguigna, solitamente come ipotensione in caso di sovradosaggio o ipersensibilità.
Effetti Ormonali
Uno degli effetti collaterali più notidella levosulpiride è l’aumento della prolattina:
- Iperprolattinemia: Il blocco dei recettori D2 nell’ipotalamo impedisce l’inibizione dopaminergica della prolattina, causando un aumento dei livelli plasmatici di prolattina. Questo può portare a galattorrea (secrezione lattea), ginecomastia (aumento del tessuto mammario negli uomini), amenorrea (assenza di ciclo mestruale), e disfunzioni sessuali.
- Effetti sulla fertilità: L’aumento della prolattina può interferire con l’ovulazione e la spermatogenesi, compromettendo la fertilità sia nelle donne che negli uomini.
- Effetti della Levosulpiride sul cervello
La levosulpiride ha effetti significativi sul sistema nervoso centrale, influenzando l’umore, il comportamento e la percezione del dolore. L’azione della levosulpiride sui recettori D2 mesolimbici e la modulazione della trasmissione dopaminergica portano a miglioramenti nei sintomi di ansia e depressione. L’inibizione dei recettori D2 nelle vie mesolimbiche migliora i sintomi depressivi, favorendo la stabilizzazione dell’umore e il miglioramento del tono affettivo. La levosulpiride può anche ridurre i sintomi di ansia, grazie al miglioramento della regolazione dopaminergica nelle aree del cervello coinvolte nella risposta allo stress.
Effetti sulla cognitività, dolore e performances
La levosulpiride è stata studiata per il suo ruolo nel modulare la percezione del dolore, specialmente nei disturbi funzionali. Bloccando i recettori D2 nelle aree coinvolte nella percezione del dolore, la levosulpiride riduce il dolore somatico associato a condizioni gastrointestinali funzionali. La modulazione dopaminergica sembra avere effetti positivi sui pazienti con sindrome del colon irritabile e altre sindromi da dolore funzionale, come il mal di schiena cronico. Il blocco dopaminergico può influire negativamente sulla memoria a breve termine e sulla capacità di apprendimento, poiché la dopamina è importante per la consolidazione delle informazioni. Poiché la dopamina modula anche i circuiti legati alla motivazione e all’attenzione, l’antagonismo dei recettori D2 può portare a ridotta motivazione e lieve calo dell’attenzione in alcuni soggetti.
Dato che la levosulpiride ha anche proprietà ansiolitiche e antidepressive lievi, grazie al suo effetto sui recettori D2 della dopamina, questo potrebbe aiutare a ridurre l’ansia da prestazione e migliorare il benessere emotivo dell’atleta, aspetti che indirettamente possono contribuire alla preparazione psicologica per competizioni o allenamenti intensivi. Non può essere considerata un farmaco da “doping” in senso diretto; può, invece, eliminare sintomi gastrointestinali come la dispepsia, la nausea e il reflusso gastroesofageo che nel contesto sportivo possono teoricamente migliorare il comfort dell’atleta durante l’attività. Sebbene la levosulpiride possa offrire alcuni benefici indiretti legati al benessere psicofisico, non ha effetti noti di miglioramento della performance e comporta rischi significativi a livello endocrino e muscolare, che potrebbero compromettere la capacità atletica. Di conseguenza, il suo uso dovrebbe essere limitato a scopi terapeutici, con una gestione accurata dei potenziali effetti collaterali e senza alcun intento di miglioramento illecito della performance.
- A cura del Dr. Gianfrancesco Cormaci, PhD, specialista in Biochimica Clinica.
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