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Mangiare biologico: serve davvero a rimanere in salute ed evitare malattie?

Introduzione

Nel XX secolo, la Rivoluzione verde ha aumentato la produzione alimentare tramite fertilizzanti, pesticidi e irrigazione. Sebbene questi sforzi fossero mirati a prevenire la fame, queste azioni hanno un impatto negativo sull’ambiente, aumentando il rischio di degrado del suolo e inquinamento delle acque. L’esposizione ai pesticidi è stata anche collegata a problemi di salute come cancro e disturbi metabolici. In risposta, l’agricoltura biologica è emersa come un metodo più sostenibile in grado di proteggere l’ambiente, ridurre l’uso di pesticidi e migliorare la qualità del cibo. I metodi di agricoltura biologica stanno guadagnando popolarità in tutto il mondo, con terreni coltivati ​​e produttori biologici in aumento significativo a causa della crescente domanda dei consumatori di prodotti alimentari più sani e rispettosi dell’ambiente. Tuttavia, l’aumento delle pratiche di agricoltura biologica è associato a diverse sfide e sono in corso ricerche per stabilire i benefici per la salute derivanti dal consumo di questi alimenti.

Alimenti biologici e tumori

In una recente revisione pubblicata sull’European Journal of Clinical Nutrition, i ricercatori confrontano gli impatti sulla salute del consumo di alimenti biologici con le alternative convenzionali. Sebbene il consumo di cibo biologico sia associato a rischi cardiometabolici ridotti e a una minore esposizione ai pesticidi, gli effetti a lungo termine sul rischio di cancro e sulla superiorità generale della salute rimangono poco chiari, evidenziando così la necessità di ulteriori ricerche. Due degli studi osservazionali esaminati hanno indagato il legame tra consumo di cibo biologico e cancro. Uno studio di coorte francese su 68.946 adulti ha scoperto che coloro che mangiavano più cibi biologici avevano un rischio ridotto del 25% di sviluppare cancro, in particolare cancro al seno e linfomi. Il rischio di cancro è influenzato da molti fattori; pertanto, questi risultati dovrebbero essere interpretati con cautela. Al contrario, uno studio su 623.080 donne nel Regno Unito non è riuscito a identificare alcuna associazione significativa tra il consumo di cibo biologico e la probabilità di sviluppare qualsiasi tipo di cancro, ad eccezione di un rischio ridotto di linfoma non-Hodgkin.

Rischi per l’obesità

Diversi studi hanno riportato che un maggiore consumo di cibo biologico è associato a un peso corporeo inferiore e a un rischio ridotto di obesità. Comparativamente, uno studio francese triennale ha indicato che i consumatori abituali di cibo biologico hanno sperimentato un aumento minore dell’indice di massa corporea (BMI) e un rischio significativamente ridotto di essere sovrappeso o obesi. Un altro studio ha scoperto che un maggiore consumo di cibo biologico era associato a tassi di obesità e BMI inferiori, anche quando si controllavano i fattori legati allo stile di vita. Le donne incinte che mangiavano più cibo biologico avevano anche un BMI inferiore prima della gravidanza ed erano meno inclini a essere obese.

Influenza sul diabete, salute cardiometabolica e altri contesti

Il consumo di cibo biologico può ridurre il rischio di diabete di tipo 2 (T2D) e migliorare la salute cardiometabolica. Infatti, uno studio ha scoperto che le persone che consumavano cibo biologico frequentemente avevano il 35% in meno di probabilità di sviluppare T2D. Altri studi hanno dimostrato che l’assunzione di cibo biologico era associata a tassi inferiori di ipertensione, ipercolesterolemia e malattie cardiovascolari. Le donne incinte che consumavano verdure biologiche avevano anche un rischio ridotto di preeclampsia, diabete gestazionale e obesità. Uno studio ha scoperto che il 70% di 566 consumatori di alimenti biologici ha riportato un miglioramento della salute, tra cui una migliore immunità, energia, benessere mentale e funzionalità gastrointestinale. Tuttavia, il 30% dei partecipanti non ha riportato alcun beneficio evidente per la salute.

In due studi in doppio cieco, non è stata osservata alcuna differenza significativa nell’assunzione e nell’assorbimento di zinco e rame tra diete biologiche e convenzionali. Tuttavia, la stagione di crescita ha influenzato l’assorbimento di rame. Il consumo di alimenti biologici è stato anche collegato a livelli inferiori di alcuni biomarcatori infiammatori e livelli più elevati di nutrienti benefici come carotenoidi, magnesio e acido linoleico. Tuttavia, sono stati osservati livelli inferiori di ferro nei consumatori di alimenti biologici. Studi sull’esposizione ai pesticidi hanno mostrato residui di pesticidi significativamente inferiori negli individui che consumano alimenti biologici. Ad esempio, gli individui che hanno consumato principalmente una dieta biologica hanno mostrato l’89% in meno di metaboliti dei pesticidi nelle loro urine rispetto a quelli che hanno seguito una dieta convenzionale. Quindi mangiare organico o biologico può servire a evitare pesticid e altri tipi di contaminanti, ma tutto dipende dal contesto in cui si vive.

  • A cura del Dr. Gianfrancesco Cormaci, PhD, specialista in Biochimica Clinica.

Pubblicazioni scientifiche

Poulia K et al. Eur J Clinical Nutr. 2024 Sept 11; in press.

Jiang B, Pang J et al. Nutr Rev. 2024; 82(9):1151-1175.

Carlsson L et al. J Hum Nutr Diet. 2023; 36(6):2123-2126.

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Dott. Gianfrancesco Cormaci
Dott. Gianfrancesco Cormaci
Laurea in Medicina e Chirurgia nel 1998; specialista in Biochimica Clinica dal 2002; dottorato in Neurobiologia nel 2006; Ex-ricercatore, ha trascorso 5 anni negli USA (2004-2008) alle dipendenze dell' NIH/NIDA e poi della Johns Hopkins University. Guardia medica presso la casa di Cura Sant'Agata a Catania. Medico penitenziario presso CC.SR. Cavadonna (SR) Si occupa di Medicina Preventiva personalizzata e intolleranze alimentari. Detentore di un brevetto per la fabbricazione di sfarinati gluten-free a partire da regolare farina di grano. Responsabile della sezione R&D della CoFood s.r.l. per la ricerca e sviluppo di nuovi prodotti alimentari, inclusi quelli a fini medici speciali.

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