sabato, Febbraio 22, 2025

Colesterolo HDL e rischio di glaucoma: un possibile legame?

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Il colesterolo ad alta densità (HDL), comunemente noto come “colesterolo buono”, è stato tradizionalmente associato a benefici cardiovascolari grazie alla sua capacità di trasportare il colesterolo dalle arterie al fegato per l’eliminazione. Tuttavia, recenti studi suggeriscono che livelli elevati di HDL potrebbero non essere sempre vantaggiosi e potrebbero, in alcuni casi, essere correlati a un aumentato rischio di determinate patologie, tra cui il glaucoma. Il glaucoma è una malattia caratterizzata da un progressivo danno al nervo ottico, spesso associato a un aumento della pressione intraoculare. Sebbene diversi fattori di rischio, tra cui genetica, ipertensione e diabete, siano stati identificati, il ruolo del metabolismo lipidico nel glaucoma è meno chiaro. Studi epidemiologici recenti hanno riportato un’associazione tra livelli elevati di HDL e un maggiore rischio di sviluppare glaucoma ad angolo aperto, la forma più comune della malattia.

Un’analisi condotta su dati della UK Biobank ha mostrato che individui con livelli significativamente elevati di HDL avevano una maggiore probabilità di ricevere una diagnosi di glaucoma rispetto a quelli con livelli più bassi. I meccanismi alla base di questa correlazione non sono ancora completamente compresi. Una delle ipotesi principali suggerisce che livelli eccessivi di HDL possano influenzare la regolazione della pressione intraoculare alterando il drenaggio dell’umor acqueo attraverso il trabecolato, una struttura chiave nel sistema di deflusso dell’occhio. Inoltre, alcuni studi suggeriscono che il colesterolo HDL possa avere effetti pro-infiammatori in alcune condizioni, contribuendo a una maggiore vulnerabilità del nervo ottico allo stress ossidativo, all’azione delle citochine infiammatorie prodotte come reazione e alla neurodegenerazione.

Nonostante questi risultati, il rapporto tra colesterolo HDL e glaucoma rimane oggetto di dibattito e ulteriori studi sono necessari per comprendere la natura causale di questa associazione. Gli esperti sottolineano che, sebbene il controllo dei lipidi sia importante per la salute cardiovascolare, un’eccessiva elevazione dei livelli di HDL potrebbe non essere sempre vantaggiosa e potrebbe richiedere una valutazione più personalizzata nel contesto del rischio di malattie oculari. Alla luce di queste evidenze emergenti, è fondamentale che i pazienti con alti livelli di HDL siano monitorati per potenziali effetti collaterali non previsti, compreso un eventuale aumento del rischio di glaucoma. Inoltre, studi futuri dovrebbero concentrarsi sulla comprensione dei meccanismi biologici sottostanti e sulla possibilità di sviluppare strategie terapeutiche mirate per ridurre i rischi associati a livelli estremamente elevati di colesterolo HDL.

  • A cura del Dr. Gianfrancesco Cormaci, PhD, specialista in Biochimica Clinica.

Pubblicazioni scientifiche

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Dott. Gianfrancesco Cormaci
Dott. Gianfrancesco Cormaci
Laurea in Medicina e Chirurgia nel 1998; specialista in Biochimica Clinica dal 2002; dottorato in Neurobiologia nel 2006; Ex-ricercatore, ha trascorso 5 anni negli USA (2004-2008) alle dipendenze dell' NIH/NIDA e poi della Johns Hopkins University. Guardia medica presso la casa di Cura Sant'Agata a Catania. Medico penitenziario presso CC.SR. Cavadonna (SR) Si occupa di Medicina Preventiva personalizzata e intolleranze alimentari. Detentore di un brevetto per la fabbricazione di sfarinati gluten-free a partire da regolare farina di grano. Responsabile della sezione R&D della CoFood s.r.l. per la ricerca e sviluppo di nuovi prodotti alimentari, inclusi quelli a fini medici speciali.

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