sabato, Febbraio 22, 2025

Dieta non salutare e invecchiamento: un tema attuale con effetti anche nei giovani adulti

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L’invecchiamento biologico è un processo complesso che può essere influenzato da numerosi fattori ambientali e comportamentali, tra cui la dieta. Studi recenti indicano che un’alimentazione non equilibrata, caratterizzata da un eccessivo consumo di cibi ultra-processati, zuccheri raffinati, grassi saturi e un apporto insufficiente di nutrienti essenziali, può accelerare il processo di invecchiamento biologico, anche nei giovani adulti. Uno dei principali meccanismi attraverso i quali una dieta non salutare può accelerare l’invecchiamento è la flogosi cronica di basso grado indotto dalla sintesi inopportuna di citochine come IL-6 e TNF-alfa, nota anche come “inflammaging”. L’assunzione eccessiva di cibi pro-infiammatori favorisce uno stato di infiammazione persistente che danneggia le cellule e i tessuti, contribuendo a un’accelerazione del declino metabolico e all’aumento del rischio di malattie croniche.

Inoltre, una dieta povera di antiossidanti e fitonutrienti, presenti in frutta e verdura, compromette la capacità dell’organismo di contrastare lo stress ossidativo, aumentando il danno al DNA e favorendo l’accorciamento dei telomeri, un noto biomarcatore dell’invecchiamento cellulare. Uno studio pubblicato su The American Journal of Clinical Nutrition ha evidenziato che giovani adulti con una dieta ricca di zuccheri raffinati e grassi saturi presentavano livelli elevati di biomarcatori dell’infiammazione e telomeri più corti rispetto a coetanei con un’alimentazione più equilibrata. Questo suggerisce che le scelte alimentari influenzano precocemente i processi biologici legati all’invecchiamento, predisponendo gli individui a un deterioramento della salute a lungo termine. Un’altra ricerca ha mostrato che una dieta ricca di alimenti ultra-processati è associata a un aumento della resistenza insulinica e a una ridotta funzionalità mitocondriale, entrambi fattori che contribuiscono all’invecchiamento precoce.

Al contrario, adottare un modello alimentare basato su cibi integrali, ricchi di fibre, grassi sani e proteine di alta qualità, può contribuire a rallentare il processo di invecchiamento biologico. Ad esempio, la dieta Mediterranea, ricca di antiossidanti e composti anti-infiammatori, è stata associata a un miglior mantenimento della lunghezza dei telomeri e a un minor rischio di malattie croniche. Inoltre, la restrizione calorica moderata e il digiuno intermittente sono strategie alimentari che hanno dimostrato di avere effetti benefici sulla longevità e sulla riduzione dell’infiammazione sistemica. In conclusione, anche nei giovani adulti, una dieta non salutare può avere effetti negativi sul processo di invecchiamento biologico, aumentando il rischio di malattie legate all’età. Promuovere abitudini alimentari sane fin dalla giovane età è essenziale per preservare la salute a lungo termine e ridurre il rischio di un invecchiamento precoce.

  • A cura del Dr. Gianfrancesco Cormaci, PhD, specialista in Biochimica Clinica.

Pubblicazioni scientifiche

Ahmadi-Abhari, S, Guzman-Castillo M et al. (2017). BMJ, 358:j2856.

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López-Otín C, Blasco MA et al. (2013). Cell, 153(6):1194-1217.

Dott. Gianfrancesco Cormaci
Dott. Gianfrancesco Cormaci
Laurea in Medicina e Chirurgia nel 1998; specialista in Biochimica Clinica dal 2002; dottorato in Neurobiologia nel 2006; Ex-ricercatore, ha trascorso 5 anni negli USA (2004-2008) alle dipendenze dell' NIH/NIDA e poi della Johns Hopkins University. Guardia medica presso la casa di Cura Sant'Agata a Catania. Medico penitenziario presso CC.SR. Cavadonna (SR) Si occupa di Medicina Preventiva personalizzata e intolleranze alimentari. Detentore di un brevetto per la fabbricazione di sfarinati gluten-free a partire da regolare farina di grano. Responsabile della sezione R&D della CoFood s.r.l. per la ricerca e sviluppo di nuovi prodotti alimentari, inclusi quelli a fini medici speciali.

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