giovedì, Febbraio 27, 2025

Rughe e capelli grigi si curano con gli ormoni: le ultime revisioni della scienza

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La pelle è l’organo più esteso e subisce sia l’invecchiamento intrinseco (cronologico) che estrinseco, causato da fattori ambientali come l’esposizione al sole. La pelle non è solo un bersaglio per vari ormoni che controllano i percorsi dell’invecchiamento cutaneo, ma è certamente il sito più grande e più ricco per la produzione di ormoni oltre alle classiche ghiandole endocrine. Finora, solo un numero limitato di ormoni, principalmente derivati della vitamina A topici (retinolo e tretinoina) ed estrogeni, che sono tipicamente usati per trattare gli effetti collaterali della menopausa, sono stati utilizzati nella pratica clinica come composti anti-invecchiamento cutaneo. Gli ormoni possono essere sfruttati per trattare e prevenire i segni dell’invecchiamento come rughe e capelli grigi, secondo un nuovo studio pubblicato sulla rivista Endocrine Reviews.

Questo studio esamina una nuova classe di ormoni e le loro proprietà anti-aging o anti-invecchiamento. Per comprendere meglio la connessione tra ormoni e invecchiamento cutaneo, i ricercatori hanno studiato gli ormoni fondamentali che controllano l’invecchiamento cutaneo, tra cui gli estrogeni, i retinoidi, il fattore di crescita insulino-simile 1 (IGF-1), l’ormone della crescita (GH) e la melatonina. Quest’ultima è particolarmente interessante come potenziale sostanza anti-invecchiamento della pelle in quanto è una piccola molecola, poco costosa, ben tollerata e un antiossidante diretto e indiretto. E’ anche un regolatore del metabolismo mitocondriale, dei cicli sonno-veglia e delle difese immunitarie. Ognuno di questi fenomeni è collegato all’invecchiamento.

Un eccessivo metabolismo mitocondriale, infatti, vuol dire maggiore produzione di radicali liberi e quindi di stress ossidativo che danneggia le macromolecole più importanti (ovvero proteine e DNA). Una buona qualità del sonno è legata ad una migliore metabolismo dei carboidrati: un suo sovvertimento comporta infatti la comparsa di insulino-resistenza e deposito di grasso nel tessuto adiposo. Infine, le difese immunitarie sono state da sempre collegate ad una buona salute: migliore è la loro efficienza, migliore è la possibilità di evitare di sviluppare malattie croniche, autoimmuni e persino i tumori. Sia lo stress ossidativo che una cattiva gestione delle calorie sono responsabili dell’invecchiamento cellulare. La melatonina è un ottimo regolatore sia diretto che indiretto di questi fenomeni biologici che, alla fine, risultano tutti collegati.

Alcuni degli ormoni studiati, inoltre, hanno effetti biologici sorprendenti e inaspettati sulla funzione della pelle e sull’invecchiamento dei capelli, come evidenziato da distinte sindromi da carenza genetica. Gli scienziati hanno anche esaminato i ruoli emergenti di ulteriori attori endocrini, tra cui l’ormone stimolante α-melanocita (MSH-alfa; responsabile della pigmentazione della pelle), membri dell’asse ipotalamo-ipofisi-tiroide, ossitocina, endocannabinoidi (presenti nei prodotti a base di CBD), vitamina D e modulatori dei recettori della proliferazione perossisomale (PPARs); e hanno scoperto che hanno effetti molto promettenti, ad esempio sullo stress genotossico indotto dai raggi UV, cruciale nello sviluppo del foto-invecchiamento e nella sintesi del pigmento nella pelle e nei capelli.

Rughe e capelli grigi, perciò, non sono solo frutto di una genetica come si suole sempre pronunciare; sono il risultato di un terreno genetico che subisce gli effetti dello stile di vita, dell’alimentazione e di altre componenti voluttuarie o meno che si influenzano a vicenda e che usano alcuni mediatori comuni (come lo stress ossidativo) per esercitare i loro effetti patologici.

  • A cura del Dr. Gianfrancesco Cormaci, PhD, specialista in Biochimica Clinica.

Pubblicazioni scientifiche

Bohm M, Stagemann A et al. Edocrine Rev. 2025:bnae034.

Cappola AR et al. J Clin Endocrin Metab. 2020; 108(8):1835.

Pollock RD, Carter S et al. J Physiol. 2015; 593(3):657-680.

Dott. Gianfrancesco Cormaci
Dott. Gianfrancesco Cormaci
Laurea in Medicina e Chirurgia nel 1998; specialista in Biochimica Clinica dal 2002; dottorato in Neurobiologia nel 2006; Ex-ricercatore, ha trascorso 5 anni negli USA (2004-2008) alle dipendenze dell' NIH/NIDA e poi della Johns Hopkins University. Guardia medica presso la casa di Cura Sant'Agata a Catania. Medico penitenziario presso CC.SR. Cavadonna (SR) Si occupa di Medicina Preventiva personalizzata e intolleranze alimentari. Detentore di un brevetto per la fabbricazione di sfarinati gluten-free a partire da regolare farina di grano. Responsabile della sezione R&D della CoFood s.r.l. per la ricerca e sviluppo di nuovi prodotti alimentari, inclusi quelli a fini medici speciali.

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