giovedì, Marzo 13, 2025

Breve aggiornamento sulla gestione del diabete per prevenire la malattia retinica

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Il diabete colpisce più di 1 adulto su 10 in tutto il mondo ed è stato accompagnato da un aumento della malattia retinica diabetica che mette a rischio la vista. Il diabete può danneggiare più parti del corpo, tra cui reni, nervi e occhi. La DIRED colpisce i vasi sanguigni e le cellule nervose nella retina, causando emorragie, crescita anomala dei vasi sanguigni e perdita di cellule nervose critiche. È preoccupante che la malattia retinica diabetica (DIRED) sia la principale causa di cecità prevenibile per le persone di età compresa tra 20 e 74 anni. Numerosi studi hanno dimostrato che lo screening DIRED rimane difficile perché i pazienti spesso non presentano alcun sintomo nelle fasi iniziali e, pertanto, fraintendono l’importanza di screening regolari.

In una recente pubblicazione sulla rivista Diabetes Technology and Therapeutics, Thomas Gardner, professore di Oftalmologia e Scienze visive e membro del Caswell Diabetes Institute, discute le attuali raccomandazioni di screening e le opzioni di trattamento per la DIRED. L’American Diabetes Association raccomanda pertanto che gli adulti con diabete di tipo 2 si sottopongano al primo esame della vista quando viene loro diagnosticato e quelli con diabete di tipo 1 entro cinque anni dalla diagnosi. Le linee guida per il diabete di tipo 1 e di tipo 2 sono diverse perché gli adulti che hanno quest’ultimo possono sviluppare complicazioni della vista prima di rendersi conto della loro condizione.

È essenziale stabilire un buon controllo su ogni aspetto del diabete: è importante sottolineare che gli adolescenti e i giovani adulti sono a più alto rischio, in gran parte perché è molto difficile per loro controllare il diabete. Il diabete richiede un monitoraggio costante della glicemia e della dieta. La sfida più grande per i pazienti è abbassare i livelli di glicemia senza andare in ipoglicemia, il che è caratterizzato da tremori, tachicardia, sudorazione e vertigini. Sebbene i miglioramenti nelle pompe per insulina e nei monitor continui del glucosio abbiano reso più facile il controllo dei livelli di glicemia, il professor Gardner sottolinea il trattamento degli altri aspetti del diabete.

Tra questi c’è sicuramente anche quello dello stile e disciplina alimentari, che spesso sono sottovalutati dai pazienti perché si affidano generalmente alla terapia farmacologica assumendo che li risparmi dalle complicazioni legate alla progressione della malattia. Sebbene l’effetto del diabete sulla retina non sia completamente compreso, i ricercatori hanno trovato diversi farmaci promettenti. In particolare, gli ultimi arrivati ​​nell’arsenale, come quelli che aiutano a controllare la pressione sanguigna e i livelli di lipidi, tra cui gli inibitori SGLT, gli attivatori del recettore GLP-1 e il fenofibrato, possono aiutare a rallentare la progressione della retinopatia diabetica. Tuttavia, questi sono generalmente prescritti dai medici e non dagli oculisti.

A questi ultimi sono confinati il trattamento laserterapico ed i farmaci biologici antagonisti del fattore di crescita VEGF (come il ranibizumab ed aflibercept), per trattamenti locali e di alta precisione.

  • A cura del Dr. Gianfrancesco Cormaci, PhD, specialista in Biochimica Clinica.

Pubblicazioni scientifiche

Bloomquist RF et al. Diab Technol Ther. 2024 Dec; in press.

Sun H et al. Dia Res Clinical Practice 2022; 183:109119.

Sabanayagam C et al. Lancet Diab Endocrin. 2019; 7(2):140.

Dott. Gianfrancesco Cormaci
Dott. Gianfrancesco Cormaci
Laurea in Medicina e Chirurgia nel 1998; specialista in Biochimica Clinica dal 2002; dottorato in Neurobiologia nel 2006; Ex-ricercatore, ha trascorso 5 anni negli USA (2004-2008) alle dipendenze dell' NIH/NIDA e poi della Johns Hopkins University. Guardia medica presso la casa di Cura Sant'Agata a Catania. Medico penitenziario presso CC.SR. Cavadonna (SR) Si occupa di Medicina Preventiva personalizzata e intolleranze alimentari. Detentore di un brevetto per la fabbricazione di sfarinati gluten-free a partire da regolare farina di grano. Responsabile della sezione R&D della CoFood s.r.l. per la ricerca e sviluppo di nuovi prodotti alimentari, inclusi quelli a fini medici speciali.

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