sabato, Marzo 15, 2025

Avere un’artrite può incidere sulla mortalità per broncopatia cronica: statistiche e possibili meccanismi

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La broncopneumopatia cronica ostruttiva o BPCO è una malattia polmonare infiammatoria, che comprende diverse condizioni, tra cui bronchite cronica ed enfisema, e può essere causata da fattori genetici e irritanti come fumo o inquinamento. La malattia colpisce più di 30 milioni di americani ed è la quarta causa di morte nel mondo. L’artrite, o infiammazione articolare, è una delle principali cause di disabilità tra gli adulti americani. Le persone con BPCO e artrite hanno un rischio di morte più elevato rispetto alle persone con artrite che non hanno la BPCO, secondo un nuovo studio. Lo studio è stato pubblicato nel numero di gennaio 2025 di Chronic Obstructive Pulmonary Diseases: Journal of the COPD Foundation, una rivista peer-reviewed e open-access.

Questo nuovo studio ha analizzato i dati di oltre 11.000 individui negli Stati Uniti dal National Health and Nutrition Examination Survey (NHANES) 1999-2018 che hanno dichiarato di avere l’artrite. La coorte dello studio comprendeva 1.795 partecipanti con BPCO e 9.503 senza BPCO. I ricercatori hanno esaminato il numero di decessi per tutte le cause e decessi per malattie cardiovascolari in un periodo di follow-up di 8,8 anni e hanno trovato una significativa associazione tra BPCO e tassi di mortalità aumentati per le persone con artrite. Ricerche precedenti hanno suggerito una connessione tra BPCO e artrite poiché le malattie condividono percorsi infiammatori e fattori genetici e legati allo stile di vita.

In uno studio recente che ha utilizzato la risorsa della UK BioBank, Yang et al. hanno identificato una significativa associazione bidirezionale tra artrite reumatoide (ARE) e BPCO, parzialmente mediata dall’infiammazione sistemica. Hyldgaard et. al hanno condotto un’analisi approfondita di 31.333 pazienti con ARE in Danimarca e hanno scoperto che il tasso di mortalità aumenta significativamente quando i pazienti con ARE hanno anche BPCO concomitante. Il tasso di mortalità a 5 anni per i pazienti con ARE e BPCO è del 41,9%, rispetto al 20,5% per i pazienti con sola ARE. Inoltre, un’analisi di Nikiphorou et al. su 6591 pazienti con ARE nel Regno Unito ha anche rivelato che la BPCO è associata alla mortalità, indicando che è un importante predittore di morte precoce tra i pazienti con ARE precoce.

Non sono stati discussi i meccanismi sottostanti di come una malattia infiammatoria come osteoartrite o artrite reumatoide possa aumentare la possibilità che una BPCO porti alla morte, ma esistono conoscenze indipendenti accumulate che potrebbero fornirla. Un processo di infiammazione duratura o flogosi cronica è caratterizzato dalla costante presenza di citochine nel torrente sanguigno. Queste non solo mantengono una risposta immunitaria anomala ma possono danneggiare nel tempo il tessuto polmonare già indebolito dal danno biologico subito durante l’evoluzione della patologia. Senza contare che tutte le esacerbazioni della BPCO sono mediate da citochine infiammatorie ed attivazione dei globuli bianchi.

Perciò lo screening e la diagnosi precoce della BPCO consentirebbero ai professionisti sanitari di aiutare le persone a gestire le loro malattie in modo più efficace e ad aumentare la loro qualità di vita. Può sembrare scontato, pensando che chi è affetto da BPCO è generalmente un forte fumatore; pochi invece sanno che altre condizioni come il diabete mellito e cardiopatia ischemica cronica possono essere significativamente a monte per la comparsa di BPCO.

  • A cura del Dr. Gianfrancesco Cormaci, PhD, specialista in Biochimica Clinica.

Pubblicazioni scientifiche

Zhang Y et al. COPDs: J COPD Found. 2025; in press.

Chung C, Kim H et al. Chest. 2024; 165(6):1362-1371.

Cho MH et al. Lancet Respir Med. 2022; 10(5):485-496.

Nikiphorou E et al. Rheumatology. 2020; 59(6):1296.

Dott. Gianfrancesco Cormaci
Dott. Gianfrancesco Cormaci
Laurea in Medicina e Chirurgia nel 1998; specialista in Biochimica Clinica dal 2002; dottorato in Neurobiologia nel 2006; Ex-ricercatore, ha trascorso 5 anni negli USA (2004-2008) alle dipendenze dell' NIH/NIDA e poi della Johns Hopkins University. Guardia medica presso la casa di Cura Sant'Agata a Catania. Medico penitenziario presso CC.SR. Cavadonna (SR) Si occupa di Medicina Preventiva personalizzata e intolleranze alimentari. Detentore di un brevetto per la fabbricazione di sfarinati gluten-free a partire da regolare farina di grano. Responsabile della sezione R&D della CoFood s.r.l. per la ricerca e sviluppo di nuovi prodotti alimentari, inclusi quelli a fini medici speciali.

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