lunedì, Marzo 31, 2025

Minacce virali silenti: ci sono specie che causeranno la prossima pandemia?

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Virus: “brutte notizie” avvolte nelle proteine

Le malattie virali hanno plasmato la storia umana, con epidemie che hanno causato devastazioni diffuse, dalla peste nera alla pandemia di coronavirus 2019 (COVID-19). Mentre alcuni virus, come il vaiolo, sono stati sradicati tramite vaccinazione, altri persistono, si adattano e continuano a rappresentare minacce per la salute pubblica. Le scoperte metagenomiche rivelano una diversità virale nascosta: oltre 10 milioni di sequenze virali sono state depositate in GenBank, aiutando gli scienziati a scoprire virus umani precedentemente sconosciuti, ma il loro potenziale di causare malattie rimane in gran parte incerto. La capacità dei virus di mutare e saltare tra le specie, spesso facilitata dalla globalizzazione, dai cambiamenti climatici e dall’invasione umana negli habitat della fauna selvatica, ha portato alla continua emersione di nuove minacce infettive.

I virus trasmessi da Aedes, tra cui DENV e il virus Zika (ZIKV), hanno dimostrato la rapida diffusione di malattie trasmesse da vettori a causa dei cambiamenti climatici. Inoltre, i virus di origine zoonotica, come il coronavirus 2 della sindrome respiratoria acuta grave (SARS-CoV-2), hanno evidenziato la natura imprevedibile degli eventi di spillover virale. In particolare, i pipistrelli fungono da importanti serbatoi per diversi virus zoonotici, tra cui SARS-CoV-2, virus Ebola (EBOV), virus Marburg (MARV) e virus Nipah (NiV), mentre gli intermediari del bestiame come maiali (per NiV) e cammelli (per MERS-CoV) facilitano la trasmissione virale agli esseri umani. I virus più letali non hanno ancora una cura: patogeni altamente letali come il virus Marburg (fino all’88% di tasso di mortalità) e il virus Nipah (fino al 71%) rimangono incurabili. Nel corso dell’ultimo secolo, il numero di virus umani noti è aumentato in modo significativo.

Attualmente, sono stati identificati più di 600 virus in 30 famiglie di virus come patogeni umani, tra cui arbovirus (virus trasmessi da artropodi), virus zoonotici e virus adattati all’uomo. Gli arbovirus, come il virus chikungunya (CHIKV) e il virus West Nile (WNV), si diffondono principalmente attraverso le zanzare, mentre i virus zoonotici, tra cui il virus Ebola (EBOV) e il virus Lassa (LASV), hanno origine da serbatoi animali. Molti di questi virus mostrano un’elevata adattabilità, che consente loro di sfruttare nuovi ospiti e vie di trasmissione. La continua evoluzione dei virus è guidata dalla ricombinazione genetica, dalla mutazione e dalla pressione selettiva. Ad esempio, l’emergere di nuovi ceppi del virus dell’influenza A dovuti allo spostamento antigenico ha portato a molteplici pandemie. Allo stesso modo, la rapida evoluzione del SARS-CoV-2 ha portato a varianti altamente trasmissibili, complicando gli sforzi di contenimento.

Vie di trasmissione e impatto su individui e comunità

I virus umani si diffondono attraverso diversi meccanismi, tra cui contatto diretto, trasmissione aerea, vie trasmesse da vettori e trasloco zoonotico. I virus respiratori, come il virus del morbillo (MeV) e SARS-CoV, si trasmettono tramite goccioline aerosolizzate, rendendoli altamente contagiosi. I virus trasmessi dal sangue, tra cui l’HIV e il virus dell’epatite B (HBV), presentano rischi attraverso pratiche mediche non sicure e rapporti sessuali non protetti. Il cambiamento climatico sta espandendo le zone di malattie trasmesse dalle zanzare. L’aumento delle temperature e le condizioni meteorologiche estreme consentono alle zanzare di diffondere virus mortali come dengue, Zika e West Nile ulteriormente nelle regioni temperate. L’impatto sociale ed economico delle epidemie virali è profondamente condizionante. Oltre agli effetti immediati sulla salute, individui e comunità affrontano conseguenze a lungo termine, come perdita di reddito, sistemi sanitari sovraccarichi e interruzioni nell’istruzione.

I virus trasmessi da vettori, come DENV e il virus della febbre gialla (YFV), hanno innescato crisi economiche nelle regioni colpite ostacolando il turismo e il commercio. Allo stesso modo, la pandemia di COVID-19 ha esposto le vulnerabilità nelle catene di fornitura globali e nelle infrastrutture sanitarie, dimostrando le conseguenze di vasta portata delle malattie virali. Inoltre, il virus Oropouche (OROV), un arbovirus emergente, si è espanso rapidamente in America Latina, con oltre 10.000 casi segnalati da dicembre 2023. I suoi recenti focolai sottolineano la necessità di strategie di sorveglianza e risposta migliorate contro le nuove minacce trasmesse da vettori emergenti.

Impatto sulla salute globale e minacce emergenti

Le epidemie e le pandemie virali impongono notevoli oneri ai sistemi sanitari e alle economie. La pandemia di COVID-19, che ha causato oltre sette milioni di decessi a livello globale, sottolinea l’impatto devastante dei nuovi virus. Allo stesso modo, la rinascita del DENV, che ora minaccia quasi metà della popolazione mondiale, evidenzia la sfida del controllo delle malattie trasmesse da vettori. Oltre agli impatti immediati sulla salute, i virus emergenti contribuiscono a conseguenze a lungo termine, tra cui malattie croniche e instabilità economica. Diversi virus oncogeni, tra cui il papillomavirus umano (HPV), il virus di Epstein-Barr (EBV), il virus dell’epatite B (HBV), il virus dell’epatite C (HCV) e il virus linfotropico T umano 1 (HTLV-1), sono noti per causare tumori come il cancro cervicale, il cancro al fegato e la leucemia a cellule T dell’adulto. L’integrazione della sorveglianza genomica, degli interventi di sanità pubblica e della cooperazione globale è fondamentale per mitigare le future minacce virali.

Strategie di prevenzione e controllo

Le strategie efficaci di prevenzione virale comprendono vaccinazione, controllo dei vettori, misure di sanità pubblica e sistemi di rilevamento precoce. La vaccinazione rimane la pietra angolare della prevenzione delle malattie virali, con programmi di successo che eliminano il vaiolo e riducono la trasmissione del poliovirus. Tuttavia, lacune nella copertura vaccinale, esitazione vaccinale e sfide logistiche ostacolano gli sforzi di immunizzazione in molte regioni. Ad esempio, il vaccino contro la dengue (Dengvaxia) è raccomandato solo per gli individui che sono già stati esposti al DENV, limitandone l’uso diffuso. Le misure di controllo dei vettori, come l’eliminazione dei siti di riproduzione delle zanzare e l’impiego di zanzare geneticamente modificate, hanno mostrato risultati promettenti nel frenare la trasmissione arbovirale.

Per i virus zoonotici, la sorveglianza della fauna selvatica e il miglioramento delle pratiche di biosicurezza nell’allevamento del bestiame sono fondamentali. Le misure di protezione personale, come l’igiene delle mani, l’uso della mascherina e pratiche sessuali sicure, possono ridurre significativamente la diffusione virale. La collaborazione internazionale è essenziale per la preparazione alla pandemia. L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha dato priorità ai patogeni ad alto rischio, tra cui la Malattia X (una minaccia pandemica futura non identificata), sottolineando la necessità di strategie di ricerca e risposta proattive. Il rafforzamento delle infrastrutture sanitarie, il potenziamento delle capacità diagnostiche e l’investimento nello sviluppo di antivirali sono essenziali per combattere le minacce virali.

Conclusioni

I virus umani rappresentano una sfida in continua crescita a causa della loro rapida evoluzione, delle diverse vie di trasmissione e dell’impatto sulla salute globale. La crescente interfaccia tra esseri umani e serbatoi virali, guidata dal cambiamento climatico, dall’urbanizzazione e dai viaggi internazionali, ha aumentato il rischio di malattie infettive emergenti. La vaccinazione, il controllo dei vettori e gli interventi di sanità pubblica rimangono fondamentali per ridurre il peso delle malattie virali. Tuttavia, le mutazioni virali emergenti e la limitata disponibilità di vaccini per determinati virus, come arbovirus e coronavirus, pongono sfide continue. La pandemia di COVID-19 ha dimostrato la necessità di una preparazione proattiva alla pandemia, tra cui la sorveglianza genomica e quadri di risposta rapida.

  • A cura del Dott. Gianfrancesco Cormaci, PhD, specialista in Biochimica clinica

Pubblicazioni scientifiche

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Dott. Gianfrancesco Cormaci
Dott. Gianfrancesco Cormaci
Laurea in Medicina e Chirurgia nel 1998; specialista in Biochimica Clinica dal 2002; dottorato in Neurobiologia nel 2006; Ex-ricercatore, ha trascorso 5 anni negli USA (2004-2008) alle dipendenze dell' NIH/NIDA e poi della Johns Hopkins University. Guardia medica presso la Clinica Basile di catania (dal 2013) Guardia medica presso la casa di Cura Sant'Agata a Catania (del 2020) Medico penitenziario presso CC.SR. Cavadonna dal 2024. Si occupa di Medicina Preventiva personalizzata e intolleranze alimentari. Detentore di un brevetto per la fabbricazione di sfarinati gluten-free a partire da regolare farina di grano. Responsabile della sezione R&D della CoFood s.r.l. per la ricerca e sviluppo di nuovi prodotti alimentari, inclusi quelli a fini medici speciali.

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