lunedì, Marzo 31, 2025

Come è cambiata la prevalenza di ADHD nei giovani e la consapevolezza per gli interventi

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Il disturbo da deficit di attenzione/iperattività (ADHD) è un disturbo neuroevolutivo che comporta disattenzione e/o iperattività e impulsività che interferisce con il funzionamento e la capacità di una persona di svolgere le attività quotidiane, anche a scuola o al lavoro. L’ADHD è spesso visto come una condizione che colpisce principalmente l’infanzia e l’adolescenza; tuttavia, può colpire anche gli adulti. La ricerca sulla prevalenza dell’ADHD negli adulti rimane limitata, con risultati che variano notevolmente. Un sondaggio nazionale rappresentativo sulle famiglie del 2006 ha stimato la prevalenza dell’ADHD negli adulti al 4,4%. Alcuni studi hanno mostrato aumenti regionali nella prevalenza dell’ADHD negli adulti dal 2007 al 2016, ma mancano dati nazionali. Una revisione sistematica e una meta-analisi di sei studi pubblicati tra il 1996 e il 2005 hanno rivelato una prevalenza complessiva stimata dell’ADHD negli adulti del 2,5%.

Successivi risultati meta-analitici di 11 studi (14.112 individui) pubblicati tra il 1996 e il 2011, i risultati suggerivano una prevalenza del 5% di ADHD negli adulti. Una nuova ricerca identifica diverse tendenze nelle diagnosi di ADHD tra adolescenti e adulti, tra cui un aumento tra gli adulti dal 2020 al 2023. Lo studio, pubblicato sulla rivista Psychiatric Research and Clinical Practice, ha rilevato una significativa tendenza al ribasso nell’incidenza di ADHD tra gli adulti dal 2016 al 2020 e tra gli adolescenti dal 2016 al 2018. Il tasso di incidenza di ADHD è rimasto stabile per gli adolescenti negli anni successivi. L’ampio studio di coorte retrospettivo, condotto da ricercatori della Saint Louis University e SSM Health, ha coinvolto oltre 140.000 adolescenti e pazienti adulti che hanno utilizzato servizi con un ampio sistema sanitario situato in quattro stati. Le nuove diagnosi di ADHD sono state identificate utilizzando le cartelle cliniche dei pazienti.

Hanno riscontrato una significativa tendenza al ribasso nell’incidenza dell’ADHD tra gli adulti dal 2016 al 2020 e una tendenza al rialzo dal 2020 al 2023. Tra gli adolescenti, è stata osservata una significativa tendenza al ribasso tra il 2016 e il 2018 e il tasso di incidenza è rimasto stabile tra il 2018 e il 2023. Gli autori suggeriscono che questa ricerca può supportare gli sforzi futuri per identificare fattori di rischio modificabili, garantire risorse di trattamento sufficienti, sviluppare interventi mirati e affrontare le disparità diagnostiche. Inoltre, una mancanza di conoscenza e consapevolezza dei genitori sui sintomi dell’ADHD può impedire ai genitori di cercare una valutazione e un trattamento per il proprio figlio, influenzando così in modo significativo il rilevamento dell’ADHD. Inoltre, la riluttanza dei genitori a perseguire il trattamento può essere amplificata dallo stigma percepito, tra cui la paura del giudizio degli altri e la paura dei farmaci per l’ADHD.

Gli insegnanti scolastici svolgono un ruolo importante nella diagnosi dell’ADHD attraverso il riconoscimento dei sintomi in classe. Informare i genitori della potenziale sintomatologia dell’ADHD e fornire informazioni ai medici aiuta il processo di valutazione dell’ADHD e una diagnosi accurata. Infine, la mancanza di cure accessibili, i lunghi tempi di attesa per gli appuntamenti, la mancanza di convenienza economica e l’impossibilità di lasciare il lavoro per accompagnare i propri figli agli appuntamenti sono stati citati dai genitori come ostacoli al trattamento dei propri figli.

  • A cura del Dr. Gianfrancesco Cormaci, PhD, specialista in Biochimica Clinica.

Pubblicazioni scientifiche

Paul ML et al. Psych Res Clin Pract. 2025; 20240121.

McKenna K et al. J Atten Disord. 2024; 28(3):259–278.

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Dott. Gianfrancesco Cormaci
Dott. Gianfrancesco Cormaci
Laurea in Medicina e Chirurgia nel 1998; specialista in Biochimica Clinica dal 2002; dottorato in Neurobiologia nel 2006; Ex-ricercatore, ha trascorso 5 anni negli USA (2004-2008) alle dipendenze dell' NIH/NIDA e poi della Johns Hopkins University. Guardia medica presso la Clinica Basile di catania (dal 2013) Guardia medica presso la casa di Cura Sant'Agata a Catania (del 2020) Medico penitenziario presso CC.SR. Cavadonna dal 2024. Si occupa di Medicina Preventiva personalizzata e intolleranze alimentari. Detentore di un brevetto per la fabbricazione di sfarinati gluten-free a partire da regolare farina di grano. Responsabile della sezione R&D della CoFood s.r.l. per la ricerca e sviluppo di nuovi prodotti alimentari, inclusi quelli a fini medici speciali.

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