lunedì, Marzo 31, 2025

Medicina di genere (14): cuore sano vuol dire ossa forti per una prevenzione personalizzata

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L’osteoporosi, caratterizzata da una ridotta BMD, rappresenta un rischio significativo per la salute, in particolare per gli individui di età superiore ai 50 anni, con oltre il 30% delle donne e il 20% degli uomini a rischio di frattura. Fattori di rischio condivisi come obesità, ipertensione e sindrome metabolica collegano osteoporosi e malattie cardiovascolari. Nuove prove suggeriscono che la salute cardiovascolare, misurata da LE8, può influenzare la BMD attraverso meccanismi come riduzione dell’infiammazione, miglioramento del metabolismo del calcio e regolazione ormonale. Esplorare questa connessione potrebbe migliorare la comprensione dei meccanismi dell’osteoporosi e informare le strategie di prevenzione e trattamento. Ulteriori ricerche sono essenziali per chiarire i percorsi sottostanti e sviluppare interventi mirati. Per acquisire una maggiore comprensione di queste relazioni, gli scienziati hanno analizzato i dati del National Health and Nutrition Examination Survey (NHANES) 2011-2018, che ha coinvolto 39.156 partecipanti.

I criteri di esclusione includevano partecipanti di età inferiore ai 20 anni o superiore ai 59 anni, donne in postmenopausa (un gruppo ad alto rischio per l’osteoporosi), individui con malattie croniche che influenzano il metabolismo osseo e quelli con una storia di fratture o osteoporosi. Dopo le esclusioni, sono rimasti 2159 partecipanti di età compresa tra 20 e 59 anni. LE8, una metrica di salute cardiovascolare introdotta dall’American Heart Association, comprende quattro comportamenti di salute (dieta, attività fisica, tabagismo e salute del sonno) e quattro fattori di salute (indice di massa corporea (BMI), lipidi nel sangue, glicemia e pressione sanguigna). I punteggi LE8, che vanno da 0 a 100, sono stati calcolati utilizzando metodi convalidati. L’assorbimetria a raggi X a doppia energia (DXA) ha misurato la BMD in più siti anatomici. I partecipanti nel gruppo con salute cardiovascolare elevata (CVH) erano più giovani, prevalentemente donne e con un consumo di alcol inferiore e una prevalenza maggiore di non fumatori rispetto al gruppo con CVH bassa.

Sebbene i livelli di transaminasi epatiche (ALT e AST) fossero nella norma, erano significativamente più alti nel gruppo CVH elevato, mentre il BMI era notevolmente più basso. È stata osservata una tendenza al rialzo nella BMD della colonna lombare e del tronco con l’aumento dei punteggi CVH. Inoltre, il gruppo CVH elevato aveva significativamente meno individui con ipertensione e diabete. I modelli completamente aggiustati hanno mostrato che i punteggi LE8 erano positivamente correlati con la BMD della colonna lombare, della colonna toracica, del tronco e totale (tutti P<0,001). I partecipanti CVH elevati hanno mostrato aumenti di 0,042 g/cm² nella BMD della colonna lombare, 0,033 g/cm² nella BMD della colonna toracica, 0,046 g/cm² nella BMD del tronco e 0,049 g/cm² nella BMD totale rispetto al gruppo CVH basso. I partecipanti di età compresa tra 20 e 34 anni hanno mostrato i maggiori incrementi di BMD, con ogni aumento di 10 punti nei punteggi LE8 associato a guadagni di 0,022 g/cm² nella densità della colonna lombare, 0,012 g/cm² nella BMD della colonna toracica, 0,017 g/cm² nel tronco e 0,013 g/cm² nella densità ossea totale (P < 0,05).

L’analisi specifica per genere ha rivelato un’associazione positiva tra i punteggi LE8 e la BMD della colonna toracica tra le donne (P<0,001), senza alcuna relazione significativa osservata negli uomini. Ciò potrebbe dipendere dal metabolismo osseo attivo e da fattori ormonali come gli estrogeni. Gli autori hanno osservato che i componenti di LE8, come l’aderenza a diete come DASH (ricca di calcio, povera di sodio), l’attività fisica e la cessazione del fumo, possono migliorare la BMD ottimizzando l’assorbimento del calcio, riducendo lo stress ossidativo e stabilizzando i livelli ormonali. Consolidando gli indicatori CVH in un singolo punteggio composito, lo studio non solo fa progredire la comprensione dell’interazione tra salute cardiaca e metabolismo osseo, ma identifica anche le variazioni in questa relazione tra gruppi di età, sesso e BMI. Questi risultati forniscono una base scientifica per lo sviluppo di strategie personalizzate di prevenzione dell’osteoporosi, sottolineando il ruolo fondamentale dei comportamenti sani nel mantenimento della salute ossea.

  • A cura del Dr. Gianfrancesco Cormaci, PhD, specialista in Biochimica Clinica.

Pubblicazioni scientifiche

Cui Y, Xu Z, Cui Z et al. Scientific Reports 2025; 15(1):1-10.

Qu L, Zuo X, Yu J et al. BMC Womens Health. 2023; 23:487.

Lloyd-Jones DM, Ning H et al. Circulation 2022; 146; 822–835.

Tang H et al. J. Musculoskel Neur Interact. 2021; 21:351-357.

Dott. Gianfrancesco Cormaci
Dott. Gianfrancesco Cormaci
Laurea in Medicina e Chirurgia nel 1998; specialista in Biochimica Clinica dal 2002; dottorato in Neurobiologia nel 2006; Ex-ricercatore, ha trascorso 5 anni negli USA (2004-2008) alle dipendenze dell' NIH/NIDA e poi della Johns Hopkins University. Guardia medica presso la Clinica Basile di catania (dal 2013) Guardia medica presso la casa di Cura Sant'Agata a Catania (del 2020) Medico penitenziario presso CC.SR. Cavadonna dal 2024. Si occupa di Medicina Preventiva personalizzata e intolleranze alimentari. Detentore di un brevetto per la fabbricazione di sfarinati gluten-free a partire da regolare farina di grano. Responsabile della sezione R&D della CoFood s.r.l. per la ricerca e sviluppo di nuovi prodotti alimentari, inclusi quelli a fini medici speciali.

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