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Asma bronchiale

Colpisce circa 300 milioni di persone nel mondo, può insorgere a qualsiasi età e può essere legata ad una sensibilizzazione allergica

L’asma è una malattia infiammatoria cronica delle vie aeree, caratterizzata da ostruzione bronchiale, generalmente reversibile. Può essere curata e tenuta sotto controllo, è importante assumere regolarmente i farmaci prescritti dal medico e sottoporsi a regolari visite di controllo.

Che cos’è

Le vie aeree (trachea, bronchi, bronchioli) sono simili a un albero con tanti rami, più piccoli man mano che si diramano, e terminano con una sorta di piccoli palloncini, detti “alveoli” polmonari. Le vie aeree servono a veicolare nei polmoni l’aria che respiriamo, fino agli alveoli dove avviene lo scambio tra l’ossigeno che inspiriamo e l’anidride carbonica che espiriamo. In condizioni di normalità l’aria entra nelle vie aeree e arriva senza ostacoli agli alveoli polmonari. Quando invece un soggetto è asmatico, l’infiammazione delle pareti delle vie bronchiali le rende ispessite ed edematose con maggiore produzione di muco, ostacolando il passaggio dell’aria. Inoltre, le cellule muscolari che circondano le vie aeree si contraggono restringendole (broncospasmo), contribuendo così a ostacolare maggiormente il passaggio dell’aria stessa.

Epidemiologia e prevalenza

Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità, ci sono tra i 100 e i 150 milioni di persone che soffrono di questa condizione in tutto il mondo. Nel 50% degli adulti e nell’80% dei bambini malati di asma, prevale la forma allergica, mediata dalla risposta dovuta alle IgE. Secondo la Global Initiative for Asthma (Gina), sono addirittura 300 milioni le persone nel mondo che soffrono della malattia, una ogni 20. Le morti associate alla malattia, secondo i dati dell’Oms, sono circa 180mila ogni anno. In Italia, si stima che ogni anno circa tre milioni di persone si ammalano di asma.

Gli ultimi dati disponibili hanno mostrato i seguenti tassi di prevalenza di diagnosi di asma:

  • 6,7% nel 1985-88
  • 7,1 % nel 1991-93
  • 7,8% nel 2009-11.

La prevalenza di asma in età pediatrica è aumentata soprattutto nei bambini e l’entità del fenomeno è così rilevante che per descriverlo è stato coniato il termine “epidemia dell’asma”. Si stima che circa il 10% dei bambini è affetto da tale patologia. Negli   italiani i dati di prevalenza dell’asma current (sibili negli ultimi 12 mesi) variano dall’1.7% (asma current senza rinite) al 5.1% (asma current con rinite) fino al 10.7% (asma current con rinocongiuntivite). In Italia, si stima che ogni anno circa nove milioni di persone si ammalano di allergie respiratorie derivanti dalla presenza di pollini nell’aria e quattro milioni di essi ricorrono a cure. Si calcola che circa il 15-20% della popolazione italiana soffre di allergie, fenomeno in crescita, soprattutto tra i più giovani e le donne.

Sintomatologia

Si può sospettare la presenza di asma in caso di:

  • respiro sibilante o fischi
  • tosse cronica (anche secca)
  • sensazione soggettiva di difficoltà respiratoria (dispnea)
  • senso di costrizione toracica.

Questi sintomi possono presentarsi o peggiorare di notte, essere stagionali e/o manifestarsi in seguito all’esposizione ad allergeni, fumo, ad emozioni, sforzi intensi, o in seguito a infezioni virali. Il respiro sibilante (wheezing) e il “fiato corto” sono tra i sintomi maggiormente frequenti nel bambino asmatico di età inferiore ai 5 anni (circa 1 bambino su 3 nei primi 3 anni di vita).

Diagnosi

Raccolta molto dettagliata dei dati e accurato esame obiettivo. È utile anche l’identificazione di patologie (rinosinupatia, reflusso gastro-esofageo) o condizioni (sovrappeso/obesità) che possono essere alla base dell’asma o condizionarne l’evoluzione. La base dell’indagine sulla presenza di una gastropatia (reflusso, gastrite cronica, ecc.) deriva dall’effetto irritante di certi alimenti (es. concentrati di pomodoro) o bevande (es. vino addizionato a solfiti) o dell’acido cloridrico sulla mucosa dello stomaco che passa vicino al nervo vago. In caso di stimolazione vagale, lo stimolo parasimpatico riflesso causerà broncocostrizione e wheezing. Altrettanto importante verificare se il paziente assume farmaci (come l’aspirina) la cui intolleranza può scatenare un attacco d’asma. Dopo aver fatto l’anamnesi e visitato il paziente, il medico, se riterrà opportuno, potrà richiedere una serie di esami strumentali:

  • allergologici per evidenziare se il soggetto che ha mostrato episodi d’asma è allergico o meno e in caso di positività ai test, di identificare a quali allergeni
  • misurazione della funzionalità respiratoria mediante spirometria per valutare il grado di ostruzione bronchiale e la sua eventuale reversibilità (miglioramento) dopo somministrazione di broncodilatatore
  • valutazione della reattività della parete bronchiale a stimoli aspecifici non allergenici mediante test di stimolazione bronchiale, il più comune dei quali è quello alla metacolina, utile per la diagnosi di asma in caso di spirometria normale

Terapia

La terapia dell’asma prevede la somministrazione di farmaci inalatori che possono essere somministrati singolarmente o in associazione tra loro, al bisogno o in trattamento a lungo termine, in rapporto alla gravità dell’asma tramite inalatori predosati pressurizzati, polveri secche o aerosolterapia, con eventuale uso di distanziatori. I farmaci sono broncodilatatori beta 2 agonisti o anticolinergici (a breve o lunga durata d’azione), cortisonici che possono essere utilizzati per via inalatoria in diverse combinazioni tra loro, cromoni (cromoglicato e nedocromil).

I cortisonici in caso di asma più grave possono essere somministrati anche per via orale. Altri farmaci a disposizione e sempre somministrabili per via orale sono gli antileucotrienici (montelukast, zafirlukast, ecc.) ed i teofillinici. La terapia desensibilizzante tramite immunoterapia specifica è potenzialmente utile in caso di asma allergico e se effettuata precocemente può prevenirne lo sviluppo. In casi gravi e selezionati utile il ricorso a farmaci biologici.

In caso di asma:

  • assumere regolarmente i farmaci prescritti dal medico e indicati nel piano di trattamento dell’asma, sottoporsi a regolari visite di controllo
  • imparare a riconoscere i sintomi per poter gestire la malattia in caso di attacco acuto o nella pratica di attività sportiva che la persona asmatica non deve dover abbandonare, ma al contrario praticare con opportuna premedicazione e comunque sotto controllo medico
  • smettere di fumare ed vitare il fumo passivo e di “terza mano” (insieme di sostanze derivanti dal fumo che ristagnano su pareti, e pavimenti, abitacolo dell’automobile) ed evitare di esporre i bambini al fumo passivo e di “terza mano”
  • evitare l’esposizione alle sostanze a cui si è sensibilizzati e in grado di provocare asma (allergeni ambientali, alimentari, farmaci, sostanze aspecifiche in grado di scatenare la iperreattività bronchiale sempre presente nel paziente asmatico)
  • igiene e bonifica degli ambienti in cui si vive: arieggiare adeguatamente la casa, evitando le ore di traffico intenso o in caso di vento nelle stagioni dei pollini.

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Dott. Gianfrancesco Cormaci
Laurea in Medicina e Chirurgia nel 1998; specialista in Biochimica Clinica dal 2002; dottorato in Neurobiologia nel 2006; Ex-ricercatore, ha trascorso 5 anni negli USA (2004-2008) alle dipendenze dell' NIH/NIDA e poi della Johns Hopkins University. Guardia medica presso la casa di Cura Sant'Agata a Catania. Medico penitenziario presso CC.SR. Cavadonna (SR) Si occupa di Medicina Preventiva personalizzata e intolleranze alimentari. Detentore di un brevetto per la fabbricazione di sfarinati gluten-free a partire da regolare farina di grano. Responsabile della sezione R&D della CoFood s.r.l. per la ricerca e sviluppo di nuovi prodotti alimentari, inclusi quelli a fini medici speciali.

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