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Acido folico: dà problemi la sua carenza, ma anche quando è assunto in abbondanza

L’integrazione di acido folico (la forma sintetica della vitamina B9 o folato) è ampiamente raccomandata per le donne in età fertile. È stato dimostrato che riduce sostanzialmente il rischio di difetti del tubo neurale, come la spina bifida, nei bambini. Alle donne che hanno dato alla luce un bambino con difetti del tubo neurale o che hanno determinate condizioni come l’epilessia e che assumono anticonvulsivanti, è stato generalmente consigliato di assumere dosi molto più elevate di acido folico. La ricerca, compresi gli studi presso l’Istituto MIND, ha anche dimostrato che le vitamine prenatali che includono l’acido folico hanno un effetto protettivo contro lo sviluppo dell’autismo e di altri disturbi. Uno studio del 2021 dell’Università della California Davis MIND Institute su topi gravidi ha scoperto che quantità elevate di acido folico durante la gravidanza hanno danneggiato lo sviluppo cerebrale degli embrioni. I dati dei ricercatori indicherebbero che sono necessarie ulteriori indagini sul miglior dosaggio raccomandato per le donne in gravidanza.

La ricerca, pubblicata sulla rivista Cerebral Cortex, ha coinvolto topi gravidi a cui è stata somministrata una quantità normale di acido folico, 10 volte la quantità raccomandata, o nessuno. La prole dei topi che hanno ricevuto la maggiore quantità ha mostrato cambiamenti cerebrali significativi. Paradossalmente, i cambiamenti nel cervello dovuti a un eccesso di acido folico imitavano quelli associati a una carenza di acido folico. Gli scienziati hanno notato che negli esseri umani, la ricerca mostra che l’assorbimento di folato alterato nel cervello può causare carenza di folati cerebrali, una sindrome che è spesso associata allo sviluppo dell’autismo. L’Accademia Nazionale di Medicina ha determinato l’assunzione giornaliera raccomandata di acido folico (400 mcg) e il limite massimo giornaliero sicuro (1 mg). Il comitato interno della FDA americana raccomandava l’aggiunta di acido folico agli alimenti, il che ha portato alla fortificazione di tutti i cereali e granaglie con acido folico come da disposizione federale nel 1998.

I ricercatori sospettano che il problema risieda nel modo in cui l’acido folico viene metabolizzato dall’organismo e hanno in programma di indagare ulteriormente sul fenomeno. Inoltre, ci sono prove che alte dosi di folato hanno un’attività disturbante su alcune vie cellulari. All’inizio del 2000, infatti, alcuni ricercatori hanno riferito che alte dosi di folato interferiscono anche con la crescita delle cellule del cancro del colon. Attraverso il recettore per i folati della superficie cellulare, l’eccesso di acido folico può interferire con proteine e vie di trasduzione del segnale che portano alla proliferazione cellulare. Inoltre, è stato riportato che dosi soprafisiologiche di acido folico fungono da inibitori del recettore per il fattore di crescita epidermico (EGFR), che è coinvolto nella crescita di molti tipi di tumore, come quello polmonare e mammario. Come effetto separato, i ratti alimentati per due settimane sviluppano un danno renale acuto, tanto che è un modello sperimentale di nefropatia adottato in studi di laboratorio.

Il messaggio, quindi, è che dare toppi folati per cercare di correggere infertilità ed omocisteinemia elevata per ragioni cardiologiche o di procreazione, rischia di creare altri scompensi. Ralph Green, professore di Patologia e Medicina della UC Davis, ha commentato: “Crediamo che ci sia un effetto Riccioli d’oro con l’acido folico. Troppo poco non è buono, troppo non è buono; devi ottenerlo solo giusto. Non è una cosa sottile, ma sostanziale. Fa una notevole differenza nella struttura del cervello se si assumono quantità molto elevate di acido folico. L’aggiunta di acido folico alla dieta era una buona cosa, e ho sostenuto la fortificazione degli alimenti, ma c’è una ‘migliore quantità’ di acido folico e alcune persone potrebbero ottenerne più di quanto sia ottimale. Tuttavia, dai dati ottenuti in modelli animali, abbiamo indicazioni che quantità molto elevate di acido folico possono essere dannose per lo sviluppo cerebrale del feto. La comunità clinica dovrebbe prendere sul serio questa indicazione, per sostenere la ricerca in questo settore per rivalutare la quantità di acido folico ottimale per le donne in gravidanza”.

  • A cura del Dr. Gianfrancesco Cormaci, PhD, specialista in Biochimica Clinica.

Pubblicazioni scientifiche

De Crescenzo AH et al. Cerebral Cortex 2020 Sep 30: bhaa248.

Kuo CT, Chang C, Lee WS. Sci Rep. 2015 Jun 9; 5:11187.

He S et al. Am J Physiol Renal Physiol. 2013; 304(4):F356-66.

Nagothu KK et al. Am J Physiol G.L.P. 2004; 287(3):G541-46.

Jaszewski R et al. Cancer Lett. 2004 Mar 31; 206(1):27-33.

Jaszewski R et al. Am J Physiol 1999 Dec; 277(6):C1142-48.

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Dott. Gianfrancesco Cormaci
Dott. Gianfrancesco Cormaci
Laurea in Medicina e Chirurgia nel 1998, specialista in Biochimica Clinica dal 2002, ha conseguito dottorato in Neurobiologia nel 2006. Ex-ricercatore, ha trascorso 5 anni negli USA alle dipendenze dell' NIH/NIDA e poi della Johns Hopkins University. Guardia medica presso la casa di Cura Sant'Agata a Catania. In libera professione, si occupa di Medicina Preventiva personalizzata e intolleranze alimentari. Detentore di un brevetto per la fabbricazione di sfarinati gluten-free a partire da regolare farina di grano. Responsabile della sezione R&D della CoFood s.r.l. per la ricerca e sviluppo di nuovi prodotti alimentari, inclusi quelli a fini medici speciali.

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