sabato, Novembre 23, 2024

Un rivoluzionario spray nasale potrebbe ritardare l’Alzheimer di 10 anni o più?

La malattia di Alzheimer rappresenta una delle maggiori sfide...

Gliocidina: l’antivitamina del cancro cerebrale che non è tossica per le cellule normali

Il glioblastoma è una delle forme più letali di...

Resolving the issue at the “heart”: inflammation and fibrosis in diabetes under the hand of Lipoxin A4

Heart conditions like atherosclerosis, heart attacks and heart failure...

Glucosammina: un rimedio per l’artrosi valido anche per l’osteoporosi?

Normalmente l’osteoartrosi è tenuta ben distinta dall’osteoporosi, sia da parte del medico che chi ne è affetto. A parte i sintomi, anche le terapie farmacologiche differiscono nettamente in queste due condizioni. Normalmente la sintomatologia dolorosa dei sofferenti di artrosi è tenuta sotto controllo con gli antidolorifici della famiglia dei anti-infiammatori non steroidei (FANS). Questi bloccano la sintesi delle prostaglandine, ossia dei principali mediatori dell’infiammazione, riducendo in tal modo anche il dolore. La diminuzione dell’attività degli osteoblasti è la causa principale dell’osteoporosi. La terapia corrente prevede supplementi di calcio, vitamina D e farmaci anti-riassorbimento (alodronati), ma non c’è prescrizione di integratori speciali per le cartilagini in questa patologia. La glucosammina ad alto dosaggio (1 grammo/die o maggiore) è efficace nel trattamento dell’osteoartrosi, ma non è nota alcuna sua indicazione per i pazienti osteoporotici. Questo però potrebbe cambiare.

Alcuni anni fa, un gruppo di ricerca dell’Università di Zhei-Jiang in Cina ha esaminato gli effetti della glucosammina sugli osteoblasti, indagando i potenziali meccanismi cellulari sottostanti.I risultati hanno mostrato che la glucosammina ha un effetto bifasico sulla vitalità degli osteoblasti. A basse concentrazioni, la molecola stimola la proliferazione di queste cellule, mentre ad alte concentrazioni le portano a morte. Non capendo l’origine di questo fenomeno, il team ha pre-trattato gli osteoblasti in coltura con 3-metil-adenina, una sostanza sperimentale che interferisce con un fenomeno chiamato autofagia, ossia l’autodistruzione di parte dei componenti cellulari per avere energia a disposizione. L’induzione della morte cellulare da alte concentrazioni di glucosammina è stata potenziata da questo inibitore, mentre la promozione della proliferazione cellulare da basse concentrazioni è stata significativamente soppressa. È diventato così chiaro che la glucosammina può indurre le cellule ossee a distruggere parte della loro costituzione, per mettere a disposizione nuovo materiale organico.

Ma non si capisce ancora il perché. L’autofagia attivata dalla glucosammina, inoltre è strettamente dipendente dal tempo di esposizione e dalla concentrazione. Lo studio del meccanismo sottostante ha mostrato che la molecola ha interferito con un complesso di proteine cellulari chiamato mTOR. Questo è un sensore degli amminoacidi esterni e controlla la sintesi generale delle proteine dentro le cellule stimolate da svariati fattori di crescita. Il fenomeno non è stato immediato: esso si è verificato entro 48 ore dal trattamento con glucosammina. Ciò vuol dire che comporta l’attivazione di risposte cellulari precoci e tardive: è sicuramente un effetto tardivo e i ricercatori non hanno ancora molti dettagli di cosa ci sta dietro. Ma la conferma del fenomeno ed il comportamento cellulare in risposta alla glucosammina è stata indagata più recentemente da un gruppo italiano dell’Università di Ferrara, che ha pubblicato una ricerca proprio quest’anno.

Al fine di chiarire ulteriormente la rilevanza farmacologica e la potenziale efficacia terapeutica/nutraceutica, l’effetto del trattamento con glucosammina è stato studiato in osteoclasti primari umani (hOC) e osteoblasti (hOB) che sono stati coltivati con metodi tradizionali bidimensionali (2D) o co -coltivate in un sistema dinamico 3D più simile al microambiente osseo in vivo. È stato scoperto che la glucosamina solfato cristallina era efficace nel ridurre la differenziazione e la funzione delle cellule osteoclastiche. Gli hOC isolati da pazienti con osteoartrosi erano più sensibili rispetto a quelli di donatori sani. Inoltre, la molecola ha mostrato effetti anabolici sugli hOC sia nella coltura cellulare convenzionale 2D che nella co-coltura dinamica tridimensionale. Dopo il trattamento con glucosammina, gli osteoblasti hanno aumentato la deposizione di matrice minerale e l’espressione di specifici marcatori di differenziazione, come l’osteopontina (OPN), dimostrandola capacità della molecola di esercitare effetti anabolici.

È noto che la deposizione ossea da parte degli osteoblasti e il riassorbimento da parte degli osteoclasti sono strettamente accoppiati e il loro equilibrio definisce sia la massa che la qualità del tessuto osseo. È importante sottolineare che l’identificazione di molecole in grado di modulare contemporaneamente l’attività di osteoblasti e osteoclasti è un importante beneficio per i pazienti affetti da perdita ossea, in quanto offre l’opportunità di controllare un equilibrio complesso. I farmaci attuali per l’osteoporosi, infatti, o impediscono l’azione degli osteoclasti (es. alodronati) o potenziano quelli degli osteoblasti (vitamina D e calcitonina). Quanto esposto è affascinante, perché è stata scoperta per la prima volta una connessione fra cellule delle cartilagini e cellule ossee, due compartimenti che la reumatologia tiene abbastanza ben separati. Se i risultati delle ricerche verranno ampliati e confermati, si potrebbe suggerire il potenziale della glucosamina anche come agente terapeutico per l’osteoporosi.

A fronte di un integratore il cui costo rispetto ad altri farmaci è molto inferiore, con uno sgravo economico sia per i pazienti che per le spese del sistema sanitario alle prese con un problema di salute pubblica così diffuso.

a cura del Dr. Gianfrancesco Cormaci, PhD, specialista in Biochimica Clinica.

Pubblicazioni scientifiche

Lambertini E et al. Int J Mol Med 2021 Apr; 47(4):57.

Jiang Z, Li Z et al. Molecules. 2018 Sep 9; 23(9):2302.

Lv C et al. Biomed Pharmacother. 2018 Jan; 99:271-77.

He W et al. Biomed Pharmacother. 2018; 97:607-615.

Latest

Un rivoluzionario spray nasale potrebbe ritardare l’Alzheimer di 10 anni o più?

La malattia di Alzheimer rappresenta una delle maggiori sfide...

Gliocidina: l’antivitamina del cancro cerebrale che non è tossica per le cellule normali

Il glioblastoma è una delle forme più letali di...

Resolving the issue at the “heart”: inflammation and fibrosis in diabetes under the hand of Lipoxin A4

Heart conditions like atherosclerosis, heart attacks and heart failure...

Newsletter

Don't miss

Un rivoluzionario spray nasale potrebbe ritardare l’Alzheimer di 10 anni o più?

La malattia di Alzheimer rappresenta una delle maggiori sfide...

Gliocidina: l’antivitamina del cancro cerebrale che non è tossica per le cellule normali

Il glioblastoma è una delle forme più letali di...

Resolving the issue at the “heart”: inflammation and fibrosis in diabetes under the hand of Lipoxin A4

Heart conditions like atherosclerosis, heart attacks and heart failure...

Infiammazione cronica silente: la causa sottostante all’anemia cronica dell’anziano

L'invecchiamento è un processo inevitabile che è influenzato dalla...
Dott. Gianfrancesco Cormaci
Dott. Gianfrancesco Cormaci
Laurea in Medicina e Chirurgia nel 1998; specialista in Biochimica Clinica dal 2002; dottorato in Neurobiologia nel 2006; Ex-ricercatore, ha trascorso 5 anni negli USA (2004-2008) alle dipendenze dell' NIH/NIDA e poi della Johns Hopkins University. Guardia medica presso la casa di Cura Sant'Agata a Catania. Medico penitenziario presso CC.SR. Cavadonna (SR) Si occupa di Medicina Preventiva personalizzata e intolleranze alimentari. Detentore di un brevetto per la fabbricazione di sfarinati gluten-free a partire da regolare farina di grano. Responsabile della sezione R&D della CoFood s.r.l. per la ricerca e sviluppo di nuovi prodotti alimentari, inclusi quelli a fini medici speciali.

Allergie: connessioni con sclerosi multipla e sale da cucina

Nei paesi industrializzati, quasi una persona su tre soffre di allergie a un certo punto della propria vita. Un bambino su dieci soffre di...

Dosaggio dell’emoglobina: la spia che oltre all’anemia predice problemi di udito ed anche di peso

L’emoglobina è una proteina del sangue responsabile del trasporto di ossigeno ai tessuti del corpo. I livelli di emoglobina sono variabili, con valori normali...

Aterosclerosi: non viene solo dal cibo; anche dagli scarti batterici

Le malattie cardiache e le ostruzioni arteriose vanno di pari passo. Ma nuove prove suggeriscono che le molecole di grasso potrebbero venire non solo...

Questo si chiuderà in 20 secondi