domenica, Novembre 24, 2024

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I fattori di rischio delle patologie correnti: le stime dei danni

Il profilo delle malattie a livello mondiale muta a ritmi sorprendenti, soprattutto nei Paesi a reddito medio-basso. Le conoscenze passate che si avevano sulla natura e l’andamento delle malattie croniche, sui fattori di rischio alla base e sulle popolazioni più vulnerabili, non sono più validi. Grazie ai progressi dell’infettivologia, le grandi epidemie dei prossimi anni difficilmente ricalcheranno le pandemie del passato. Tuttavia, è stima univoca degli esperti che cardiopatie, ictus, tumori e altre malattie croniche richiederanno il più alto tributo, in termini di morte e invalidità. Dunque, è fondamentale riconoscere, comprendere e contrastare rapidamente la diffusione incombente delle patologie su base degenerativa. Le cause delle principali malattie croniche sono ormai ben conosciute. I principali fattori di rischio modificabili sono: a) dieta scorretta e ipercalorica, 2) mancanza di attività fisica e 3) il tabagismo cronico. Queste cause diventano evidenti considerando i fattori di rischio intermedi, tra cui l’ipertensione, l’iperglicemia e l’ipercolesterolemia e l’obesità. Insieme a caratteristiche immodificabili come età e predisposizione ereditaria, i principali fattori di rischio modificabili sono alla base della maggior parte dei nuovi casi di cardiopatie, ictus, malattie respiratorie croniche e alcuni gravi tipi di cancro. Il legame tra questi fattori di rischio e le principali malattie croniche è simile in tutto il mondo.

Nell’archivio cronologico del sito www.salutesicilia.it, sono disponibili articoli che discutono la loro importanza.

Mesi da cercare: giugno 2016; settembre 2016; ottobre 2016; febbraio 2017; aprile 2017; maggio 2017; giugno 2017; agosto 2017; settembre 2017; ottobre 2017 ed infine novembre 2017, con lo speciale su “microbiota intestinale”.

CARDIOPATIE

La coronaropatia, malattia delle arterie coronariche conosciuta anche come cardiopatia ischemica, è la prima causa di morte nel mondo. Le cardiopatie sono note sin dal passato, ma sono diventate comuni all’inizio del ventesimo secolo nei Paesi ad alto reddito, ed ora sono praticamente epidemiche a livello globale. I fattori di rischio maggiormente incriminanti sono il tabagismo, l’iperlipidemia e la malattia diabetica.

ICTUS CEREBRALE

L’ictus comporta danni al cervello, provocati da una riduzione dell’apporto di sangue. L’ictus e la cardiopatia sono le principali malattie cardiovascolari. Ci sono diversi tipi di ictus e gli episodi acuti sono causati solitamente da eventi di tipo ischemico. Soltanto una percentuale ridotta degli episodi acuti è causata dalla rottura di un vaso sanguigno (emorragico), dipendente nella quasi totalità dei casi da un picco ipertensivo. L’ictus è il principale disturbo cardiovascolare in molti Paesi dell’Asia orientale.

TUMORI IN GENERALE

Esistono numerosi tipi di tumore, in grado di interessare tutti gli organi del corpo. La principale causa evitabile di cancro è il consumo di tabacco, ma sono note anche altre cause, come per il cancro della cervice uterina, del colon o della pelle. Non si pensi erroneamente, infatti, che il fumo di sigaretta sia esclusiva causa di tumore polmonare. Le sostanze cancerogene prodotte dal fumo di tabacco, infatti, possono esercitare azione trasformante sullo stomaco, sull’intestino, sul fegato, sui reni e la vescica.

DIABETE MELLITO

Il diabete è caratterizzato da elevati livelli di glucosio (zucchero) nel sangue.  Alla base c’è una difettosa produzione di insulina, oppure l’incapacità dei tessuti di rispondere correttamente alla sua azione ormonale (insulino-resistenza). Il diabete più comune è quello di tipo 2, che rappresenta circa il 90% di tutte le forme di diabete. Il diabete tipo 1 (autoimmune) ha una sicura componente genetica, mentre il tipo 2 riconosce nello stile di vita il suo maggiore fattore condizionante.

MALATTIE RESPIRATORIE CRONICHE

Le malattie dei polmoni possono assumere forme diverse. Le malattie polmonari ostruttive croniche sono causate da limitazioni, non del tutto reversibili, del passaggio dell’aria attraverso le vie respiratorie. L’asma, invece, è dovuta all’ostruzione reversibile delle vie respiratorie. A parte il tabagismo cronico, le polveri sottili (PM10) derivate dall’inquinamento industriale ed automobilistico stanno diventando un elemento patogenetico sempre più dominante per entrambe le forme.

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RISCHIO INFANTILE: TABAGISMO E OBESITA’

I bambini non possono scegliere dove vivere e cosa mangiare, né le condizioni di vita o l’esposizione al fumo passivo. Inoltre, non sono in grado di capire a fondo quali conseguenze potrà avere il loro comportamento. Eppure è proprio in questa fase delicata che prendono forma molti comportamenti a rischio. Molti ragazzi iniziano a fumare da pre-adolescenti, diventando dipendenti molto prima dell’età adulta. I fumatori di età compresa tra i 13 -15 anni sono molti di più di quanto si pensi. Secondo due progetti internazionali, il Global Youth Tobacco Survey e il Global School-based Student Health Survey, il consumo di tabacco fra i maschi giovani è del 30% in India, del 24% in Brasile e del 15% in Cina. In molti casi si inizia a fumare addirittura prima dei 10 anni.

L’obesità infantile è associata a un aumento del rischio di morte prematura e di invalidità in età adulta. Purtroppo, 22 milioni di bambini sotto i 5 anni sono obesi. Il problema è diffuso in tutto il mondo, ma in particolar modo in Nordamerica, nel Regno Unito e nell’Europa sud-occidentale. Negli Stati Uniti oltre un quarto della popolazione di età compresa tra i 10 e i 16 anni è in sovrappeso. È noto che l’obesità è un fattore di rischio per il diabete di tipo 2. I primi casi di diabete di tipo 2 fra i giovani sono stati riscontrati negli anni Settanta negli Stati Uniti. Quindici anni fa, meno del 3% di tutti i nuovi casi di diabete fra i bambini e gli adolescenti era diabete di tipo 2, mentre ora arriva fino al 45%. In Italia (2016), i bambini e gli adolescenti sovrappeso raggiungono la quota considerevole del 25%, con un picco tra i bambini di 6-10 anni (34,5%). Emergono forti differenze di genere (29% per i maschi, contro 22% delle femmine) molto marcate tra gli adolescenti, ma quasi inesistenti tra i bambini di 6-10 anni. Il sovrappeso e l’obesità tra i minori aumentano significativamente passando dal Nord al Sud del Paese, con percentuali particolarmente elevate in Campania (36%), Molise (32%), Puglia (31,5%), Basilicata (30,5%) e Calabria (30%).

SPORT E ATTIVITA’ FISICA

La pratica di attività fisico-motoria regolare e moderata rappresenta un fattore protettivo per diverse patologie, ed è stato documentato che ha una ricaduta positiva sull’umore e sul livello di autostima individuale, riducendo stress, ansia e depressione. Secondo l’OMS, l’inattività fisica rappresenta il quarto fattore di rischio per la mortalità generale. Comportamenti sedentari per quattro persone su dieci. Nel 2015, più di 23 milioni e mezzo di persone (39,9% della popolazione di 3 anni e più) non praticavano sport né attività fisica nel tempo libero, valore stabile rispetto al 2014. Le donne sono più sedentarie degli uomini (44% contro 35%). Le persone di 3 anni e più che praticano uno o più sport nel tempo libero sono un terzo della popolazione. Tra questi, il 23,8% vi si dedica in modo continuativo, il 9,5% in modo saltuario. Coloro che, pur non praticando uno sport, svolgono un’attività fisica sono il 26,5% della popolazione. Nel corso degli ultimi anni si va tuttavia affermando un significativo cambio generazionale, con un calo della sedentarietà e un aumento di coloro che praticano sport in modo continuativo. Dal 2000 a 2016 la quota di quanti praticano attività sportiva in modo continuativo è passata dal 18% al 24%.

COSA SI FA AL RIGUARDO IN ITALIA ?

In Italia, per quanto riguarda la Prevenzione, gli strumenti nazionali fondamentali di pianificazione sono rappresentati dal programma “Guadagnare salute: rendere facili le scelte salutari” e dal “Piano nazionale della prevenzione” (PNP). Il Programma Guadagnare Salute (DPCM 4 maggio 2007), coordinato dal Ministero della salute, è una strategia globale per contrastare i quattro principali fattori di rischio di malattie cronico-degenerative nel nostro Paese: scorretta alimentazione, inattività fisica, abuso/uso scorretto di alcol e tabagismo. Il programma, mira ad agire sui fattori ambientali e sui determinanti socio-economici che condizionano l’insorgenza delle malattie cronico-degenerative, attraverso politiche intersettoriali, promuovendo interventi lungo tutto il corso della vita. Guadagnare Salute agisce secondo i principi della “Salute in tutte le politiche”, per sviluppare sinergie tra tutti i settori e i soggetti che hanno capacità di incidere sulla salute stessa, individuando i rischi, ma anche le opportunità per la salute negli ambienti di vita e di lavoro.

Il Piano Nazionale della Prevenzione (PNP) 2014-2018, documento adottato ufficialmente con Intesa Stato-Regioni il 13 novembre 2014, definisce a livello nazionale gli obiettivi di prevenzione che sono poi adottati a livello regionale con i Piani regionali. Il PNP 2014-2018 affronta la problematica delle malattie cardiovascolari nell’ambito più generale della prevenzione delle Malattie Croniche non Trasmissibili. Detto documento, al fine di “ridurre il carico prevenibile ed evitabile di morbosità, mortalità e disabilità delle malattie non trasmissibili”, promuove una strategia di promozione della salute e di sensibilizzazione della popolazione. Discute sui vantaggi collegati all’adozione di stili di vita sani in una visione che abbracci l’intero corso della vita, con il coinvolgimento, in linea con il Programma Guadagnare Salute, di settori al di fuori del sistema salute, secondo un approccio trasversale ai fattori di rischio. Il PNP 2014-2018, inoltre, riconosce l’importanza della diagnosi precoce, per anticipare l’adeguata presa in carico dei pazienti e prevenire o ritardare l’insorgenza delle complicanze più gravi, con l’inserimento di appositi percorsi terapeutico-assistenziali per la gestione della malattia.

Con la salute non si scherza.  Ed è ancora più da irresponsabili sottovalutare il rischio che le cattive abitudini degli adulti possono avere sulla nostra prole. L’accomodamento ed il paternalismo non sono costruttivi per alcun essere umano, fisicamente o emotivamente. La salute si mantiene solo con due qualità: responsabilità e disciplina.

  • a cura del Dr. Gianfrancesco Cormaci, medico specialista in Biochimica Clinica.

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Dott. Gianfrancesco Cormaci
Dott. Gianfrancesco Cormaci
Laurea in Medicina e Chirurgia nel 1998; specialista in Biochimica Clinica dal 2002; dottorato in Neurobiologia nel 2006; Ex-ricercatore, ha trascorso 5 anni negli USA (2004-2008) alle dipendenze dell' NIH/NIDA e poi della Johns Hopkins University. Guardia medica presso la casa di Cura Sant'Agata a Catania. Medico penitenziario presso CC.SR. Cavadonna (SR) Si occupa di Medicina Preventiva personalizzata e intolleranze alimentari. Detentore di un brevetto per la fabbricazione di sfarinati gluten-free a partire da regolare farina di grano. Responsabile della sezione R&D della CoFood s.r.l. per la ricerca e sviluppo di nuovi prodotti alimentari, inclusi quelli a fini medici speciali.

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