La sindrome dell’ovaio policistico (PCOS) colpisce circa il 6-13% delle ragazze adolescenti. La diagnosi e il trattamento rimangono una sfida a causa della notevole eterogeneità nella sua manifestazione e complessità di questa condizione di salute nelle giovani donne adolescenti. Gli adolescenti con sindrome dell’ovaio policistico si rivolgono principalmente al medico per alleviare gravi manifestazioni cliniche correlate alla sindrome dell’ovaio policistico, come acne, irsutismo e amenorrea. Ad oggi, nessuna terapia farmacologica è stata approvata dalla FDA o dall’EMA per il trattamento delle manifestazioni cliniche nelle adolescenti affette da PCOS. Secondo la linea guida internazionale basata sull’evidenza nel 2018, le opzioni farmacologiche terapeutiche per le indicazioni di non infertilità includono pillole contraccettive orali combinate (COP), metformina (MET), agenti anti-obesità, agenti anti-androgeni (come lo spironolattone ultimamente) e l’inositolo come integratore.
In precedenza, il trattamento di routine si concentrava sulle pillole contraccettive orali. Negli ultimi 20 anni, il trattamento delle adolescenti con PCOS si è concentrato principalmente sulla COP. Tuttavia, non tutti i pazienti traggono beneficio dai COC a causa degli effetti collaterali e delle reazioni avverse causati dalla terapia ormonale. Al fine di aumentare il numero di opzioni terapeutiche nelle adolescenti affette da PCOS, sono stati studiati gli effetti sulla frequenza mestruale di vari farmaci off-label approvati per altre indicazioni. Esistono prove che l’aumento della sensibilità all’insulina è associato a una migliore frequenza mestruale, il che suggerisce che i farmaci mirati al metabolismo del glucosio e al controllo del peso esercitano effetti benefici sulla regolazione del ciclo mestruale, specialmente nelle donne in sovrappeso. Recentemente, gli adolescenti in generale tendono a preferire le opzioni contraccettive non ormonali ai contraccettivi ormonali.
Le ultime recensioni hanno fatto vedere che queste opzioni alternative sono state esplorate anche in trials clinici. Ma pochissime di loro hanno centrato l’argomento “adolescenziale”. Il trattamento dell’iperandrogenismo con farmaci antiandrogeni è raccomandato principalmente per migliorare le manifestazioni cliniche dell’eccesso di androgeni (ad esempio, irsutismo e acne). Queste manifestazioni hanno la loro importanza nella donna adulta in età fertile, ma possono avere un impatto psicologico maggiore in un’adolescente per la quale l’entrata in società deve avvenire con certi canoni estetici di accettazione. La combinazione di metformina e spironolattone ha mostrato effetti superiori sulla frequenza mestruale rispetto alla monoterapia con metformina o spironolattone per sei mesi. Tuttavia, il ruolo degli agenti antiandrogeni per migliorare la frequenza mestruale rimane controverso ed è stato ancora esplorato molto poco negli adolescenti.
È importante sottolineare che, al fine di evitare possibili effetti femminilizzanti sullo sviluppo genitale dei feti maschi, una contraccezione efficace dovrebbe far parte della consulenza ed essere prescritta insieme a farmaci antiandrogeni ogni volta che si trattano adolescenti sessualmente attivi. L’inizio precoce del trattamento antiandrogeno negli adolescenti può anche avere un impatto sull’incidenza del parto dopo il concepimento spontaneo in età adulta. I dati su ulteriori opzioni terapeutiche di supporto, inclusi medicinali a base di erbe e integratori, suggeriscono un beneficio sulla regolazione del ciclo mestruale. Sfortunatamente, finora non sono stati pubblicati studi controllati con placebo negli adolescenti. Nelle donne adulte con PCOS, una revisione di 33 studi con medicinali a base di erbe ha mostrato effetti benefici sui cicli mestruali e sull’iperandrogenismo nelle donne con PCOS, ma sono necessari soprattutto studi preclinici per spiegare gli effetti dei medicinali a base di erbe.
Un’importante opzione terapeutica, che finora non è stata discussa, in quanto non esistono dati per gli adolescenti, consiste negli estratti fitoterapici del frutto Vitex agnus-castus (agnocasto). È comunemente prescritto per alleviare una serie di disturbi ginecologici, come la sindrome premestruale, il sanguinamento uterino anomalo, l’iperprolattinemia, il difetto della fase luteinica e la mastodinia premestruale. Uno studio clinico randomizzato in triplo cieco controllato con placebo ha confrontato il trattamento con COP a basso dosaggio, agnocasto e l’impatto sulla regolarizzazione della ciclicità mestruale per 3 mesi nelle donne con PCOS. Il trattamento con V. agnus-castus ha mostrato effetti benefici simili sulla regolazione della frequenza mestruale rispetto ai contraccettivi orali a basso dosaggio. Poiché l’agnocasto è ben tollerato (ne esistono pure preparazioni a base di gemmo-derivati), la ricerca degli effetti nelle ragazze adolescenti e l’approvazione per questa fascia di età potrebbero essere promettenti.
Un’altra preparazione erboristica che potrebbe benissimo essere adottata fra gli adolescenti con PCOS è la cannella. La cannella (Cinnamomum zeylanicum) è una delle erbe medicinali più antiche e importanti utilizzate nella medicina tradizionale. Diverse parti di questa pianta, compresa la sua buccia, hanno molte proprietà curative. Il valore medicinale di questa pianta è dovuto principalmente al suo olio volatile. I principali costituenti di questo olio essenziale, tra cui aldeide cinnamica, eugenolo e safrolo, hanno attività insulino-simile. L’estratto di cannella aumenta l’assorbimento di glucosio e la produzione di glicogeno e aumenta la fosforilazione del recettore dell’insulina, aumentando la sensibilità all’insulina (Uslu et al., 2018). La cannella riduce i livelli di grassi e glucosio nel sangue, previene l’ossidazione biologica riduce i radicali liberi grazie alle sue forti proprietà antiossidanti. Inoltre, nell’abbassare la glicemia, la cannella può essere utile per regolare il ciclo mestruale e migliorare i problemi ginecologici.
In uno studio pubblicato nel 2007, 15 donne con PCOS hanno assunto 333 mg di estratto di cannella in capsule orali tre volte al giorno per 8 settimane. I test di sensibilità all’insulina sono stati eseguiti sui pazienti prima e dopo la somministrazione dell’estratto di cannella. I risultati hanno mostrato una significativa riduzione dell’insulina nei pazienti 2 ore dopo l’ingestione dell’estratto di cannella. Un’altra opzione erboristica che ha raccolto una certa quantità di dati a favore con delle prove scientifiche è quella a base di ginseng (Panax ginseng). Questa pianta ha elevate proprietà antiossidanti e aumenta la resistenza del corpo. Le proprietà antiossidanti derivano dalla stimolazione di enzimi antiossidanti come la glutatione reduttasi (GSR) e la superossido dismutasi (SOD) e previene anche la perossidazione lipidica nelle membrane cellulari. Questa formulazione ha dimostrato di ridurre significativamente i livelli plasmatici di ormone luteinizzante (LH); ed è quindi efficace nel migliorare lo stato endocrino nel trattamento dei disturbi dell’ovulazione nelle pazienti con PCOS.
Rispetto al passato, le scelte naturali sono più diffuse e tramite i social media c’è più possibilità fra gli adolescenti di scambiarsi opinioni ed esperienze riguardo a soluzioni salutistiche. Se poi la scienza dimostra che ci sono le premesse, l’accettazione terapeutica da parte delle adolescenti con PCOS potrebbe facilitare il compito degli specialisti, in parallelo con la possibilità di minori effetti collaterali per le giovani pazienti.
- A cura del Dr. Gianfrancesco Cormaci, PhD, specialista in Biochimica Clinica.
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