giovedì, Novembre 21, 2024

Infiammazione cronica silente: la causa sottostante all’anemia cronica dell’anziano

L'invecchiamento è un processo inevitabile che è influenzato dalla...

Erboristeria e spezie nelle malattie reumatiche: a parte i farmaci, sono utili per sintomi o benessere?

Nonostante i progressi nel trattamento farmacologico della RD negli ultimi anni, la maggior parte dei pazienti non raggiunge la remissione completa con i trattamenti attualmente disponibili. Di conseguenza, i pazienti spesso cercano una terapia adiuvante, inclusi interventi dietetici, per migliorare la loro qualità di vita. Erbe e spezie svolgono un ruolo di primo piano nelle abitudini nutrizionali e negli scopi medicinali. Pertanto, vi è un crescente interesse per l’intervento dietetico con erbe e spezie nella gestione delle malattie immuno-mediate. La maggior parte delle erbe e delle spezie sono fonti abbondanti di polifenoli, alcaloidi, antiossidanti e delle loro notevoli proprietà antinfiammatorie e preventive sui tumori. Un’ultima recensione ha discusso le spezie/erbe ampiamente utilizzate nelle malattie reumatiche, tra cui cannella, aglio, zafferano, zenzero e curcuma.

I risultati forniscono importanti informazioni sul microbiota intestinale e sull’effetto di erbe e spezie su artrite reumatoide (AR), fibromialgia (FM) e osteoartrite. Cannella, aglio, curcumina, zafferano e zenzero sono stati ampiamente studiati per il loro potenziale utilizzo nel trattamento dell’infiammazione in molte malattie croniche, comprese le malattie rare. La cannella contiene composti bioattivi che inibiscono il fattore nucleare delle cellule B attivate (NF-kB) indotto dal lipopolisaccaride (LPS) batterico, che è un fattore di trascrizione per la regolazione dell’espressione genica dei geni proinfiammatori. La curcumina, il maggiore composto attivo della curcuma, influenza il metabolismo dell’acido arachidonico e si comporta in modo simile agli antinfiammatori classici (FANS). Nei pazienti affetti da AR, la curcumina mostra significativi effetti antinfiammatori e riduce l’attività della malattia.

L’aglio e i suoi derivati sono stati ampiamente studiati sia in vitro che in vivo per valutarne le proprietà immunomodulatorie e antinfiammatorie. Studi randomizzati controllati (RCT) hanno anche dimostrato che l’integrazione di aglio riduce i livelli di proteina C-reattiva (PCR), IL-6 e TNF-alfa. Lo zenzero ha una composizione chimica complessa e sembra proteggere dall’infiammazione intestinale. È stato anche scoperto che l’estratto di zenzero riduce l’infiammazione diminuendo la produzione di ossido nitrico e prostaglandina E2 in un modello di artrite del ratto. Lo zafferano e i suoi composti attivi (es. safranale, crocetina e crocina), possono migliorare lo stato della malattia nei pazienti reumatici modificando l’infiammazione, lo stress, il dolore e i livelli di antiossidanti. Tuttavia, analogamente alle altre spezie, l’azione dello zafferano non era abbastanza significativa per la raccomandazione clinica.

In particolare, le proprietà bioattive di queste spezie ed erbe dipendono dai loro metodi di conservazione e cottura. Uno studio ha studiato l’effetto di capsule da 5gr contenenti cannella, origano, zenzero, pepe nero e pepe di Caienna sul microbiota intestinale degli esseri umani. Se consumate come spezie miste, queste capsule hanno un effetto probiotico e ripristinano il microbiota intestinale. In un altro studio, gli autori hanno scoperto che 500 mg di cannella riducono significativamente l’attività della malattia, come dimostrato dalla riduzione della PCR sierica e del TNF-alfa, a beneficio dei pazienti affetti da AR. Tuttavia, i trials condotti fino ad oggi hanno un alto rischio di fattori di disturbo. Di conseguenza, sono necessari più dati e ricerche per stabilire i benefici per la salute di queste erbe e spezie.

Le spezie possono influenzare positivamente anche la composizione del microbiota intestinale, che risulta sbilanciato in malattie autoimmuni come AR, psoriasi, sclerosi multipla ed anche artrite giovanile (JIA). Quindi usare integratori a base di queste erbe/spezie, può risultare utile nel tempo per incentivare una migliore composizione microbica dell’intestino, aggiungendo gli effetti antinfiammatori ed antidolorifici delle preparazioni. E’ chiaro che sostituire i farmaci ufficiali con le medicine naturali, non può da solo controllare una malattia grave come l’artrite reumatoide, un lupus sistemico o un’artrite giovanile idiopatica. Integrare queste erbe/spezie a tavola o in preparazioni specifiche può servire sicuramente per tamponare i sintomi dolorosi, la fatica o altri sintomi invalidanti. Secondo punto, farmaci o integratori miracolosi non ne esistono.

Se si decide di usare preparazioni erboristiche/di spezie per trattare i problemi suddetti bisogna accettare il fatto che serve tempo affinché il corpo si adatti (incluso il microbiota intestinale), per poter vedere gli effetti.

  • A cura del Dr. Gianfrancesco Cormaci, PhD, specialista in Biochimica Clinica.

Pubblicazioni scientifiche

Charneca S et al. Nutrients 2023; 15(12):2812.

Kocyigit BF et al. Rheumatol Int. 2022; 43:617.

Zeng, L et al. Front Immunol. 2022; 13:896476.

Qi L, Mao H et al. Front Nutr. 2021; 8:748503.

Pahan S et al. Clin Exp Immunol. 2020; 5:252.

Letarouilly JG et al. Nutrients 2020; 11:3800.

Latest

Infiammazione cronica silente: la causa sottostante all’anemia cronica dell’anziano

L'invecchiamento è un processo inevitabile che è influenzato dalla...

I grani antichi: un bene prezioso da rivalutare per i loro benefici sulla salute

I cereali integrali sono una componente fondamentale di una...

Newsletter

Don't miss

Infiammazione cronica silente: la causa sottostante all’anemia cronica dell’anziano

L'invecchiamento è un processo inevitabile che è influenzato dalla...

I grani antichi: un bene prezioso da rivalutare per i loro benefici sulla salute

I cereali integrali sono una componente fondamentale di una...

Mappatura 3D dei tumori: l’aiuto dell’Intelligenza Artificiale nella biologia del cancro

3D tumor Mmping in cancer biology 3D tumor mapping in...
Dott. Gianfrancesco Cormaci
Dott. Gianfrancesco Cormaci
Laurea in Medicina e Chirurgia nel 1998; specialista in Biochimica Clinica dal 2002; dottorato in Neurobiologia nel 2006; Ex-ricercatore, ha trascorso 5 anni negli USA (2004-2008) alle dipendenze dell' NIH/NIDA e poi della Johns Hopkins University. Guardia medica presso la casa di Cura Sant'Agata a Catania. Medico penitenziario presso CC.SR. Cavadonna (SR) Si occupa di Medicina Preventiva personalizzata e intolleranze alimentari. Detentore di un brevetto per la fabbricazione di sfarinati gluten-free a partire da regolare farina di grano. Responsabile della sezione R&D della CoFood s.r.l. per la ricerca e sviluppo di nuovi prodotti alimentari, inclusi quelli a fini medici speciali.

Demenza: perchè le donne dovrebbero essere più a rischio?

Prove crescenti suggeriscono che le donne potrebbero essere maggiormente a rischio di alcuni cambiamenti fisiologici associati alla malattia di Alzheimer (AD). Uno studio su...

IKAROS: il fattore di trascrizione che addestra i “natural killer” a diventare tali

In una svolta scientifica che aiuta la comprensione del cablaggio interno delle cellule immunitarie, i ricercatori della Monash University in Australia hanno decifrato il...

Scelte alimentari in base alla personalità: vincono profitto e convenienza o sostenibilità e coscienza?

Alimentazione. società e personalità I tratti della personalità, che sono misure di come un individuo pensa, sente e agisce, sono stati classificati in vari modi,...

Questo si chiuderà in 20 secondi