Una condizione quasi onnipresente, la carie dentale, se non trattata nelle sue fasi iniziali, può causare una significativa perdita di minerali e distruzione dei denti. La carie dentale è una malattia del biofilm che erode il dente attraverso ripetuti attacchi di acidi secreti dai batteri. In casi estremi, l’infezione può perforare il dente e infettare la polpa sottostante. Convenzionalmente, le prime fasi della carie dentale vengono trattate con prodotti a base di clorexidina, un disinfettante ad ampio spettro comunemente usata nel trattamento topico delle infezioni della pelle e delle mucose. Una preoccupazione significativa nel suo uso continuato è che le prove suggeriscono che i biofilm possono sviluppare resistenza contro l’antisettico. Le ricerche di un’alternativa hanno proposto estratti a base di erbe e rimedi naturali come valide alternative alla clorexidina. Tuttavia, questi composti rimangono poco studiati, con solo pochi studi che hanno indagato sulle proprietà dell’olio di eucalipto.
In un recente studio pubblicato sulla rivista BDJ Open, i ricercatori hanno testato l’efficacia dell’olio di eucalipto (EO) su due batteri responsabili della carie dentale, Enterococcus faecalis (E. faecalis) e Streptococcus mutans (S. mutans). Il primo è il batterio orale più resistente al trattamento, sopravvivendo al 45,8% di tutti i trattamenti antibiotici. Il secondo è un gruppo di microrganismi che promuovono la malattia, formando biofilm che consentono ad altri batteri di colonizzare e secernere acidi responsabili del danno ai denti. Questo lavoro chiarisce che l’olio di eucalipto potrebbe servire come alternativa naturale alla clorexidina, mostrando significative proprietà antibatteriche contro le forme di biofilm planctoniche e più resistenti agli antibiotici. Sebbene ricerche precedenti abbiano studiato l’utilità degli oli essenziali nella terapia orale, si sono concentrate sulle proprietà antibatteriche di questi oli contro le forme planctoniche (a vita libera).
Le loro forme di biofilm sono state ampiamente ignorate, nonostante quest’ultimo sia più resistente agli agenti terapeutici e abbia maggiori probabilità di sviluppare resistenza ai farmaci in caso di trattamento antisettico prolungato. Le forme planctoniche di S. mutans sono cresciute di una concentrazione quasi 14 volte inferiore nelle colture trattate con EO, rispetto ai loro controlli. Le forme di biofilm hanno mostrato riduzioni ancora maggiori di 60 volte. E. faecalis ha rappresentato riduzioni simili di 30 volte nelle concentrazioni di entrambe le forme planctoniche e biofilm all’esposizione a diluizioni di EO, suggerendo che costituirebbe un’alternativa naturale ideale alla clorexidina. Pertanto, l’olio di eucalipto può essere un antimicrobico naturale economico contro la carie batteri. Può essere facilmente combinato con collutori e dentifrici, riducendo potenzialmente il carico orale di batteri nocivi e prevenendo o ritardando la carie dentale.
Sfortunatamente, queste indagini si sono concentrate sulle forme planctoniche fluttuanti dei batteri associati alla carie, ignorando principalmente le forme di biofilm più resistenti alla terapia. Servirebbero perciò dei trials clinici liberi per avere conferme più concrete, sebbene l’attività antibatterica di moltissimi olii essenziali, incluso quello di eucalipto, sono note da molti decenni. Il problema maggiore, però, non è più o meno la resistenza batterica in questo caso quanto l’eliminazione del biofilm, che con la sua composizione fisico-chimica costituisce una vera e propria barriera all’accesso di molte sostanze antibiotiche o antibatteriche. Nel frattempo, per evitare la sua formazione (che tutti noi conosciamo col termine comune di “placca”), l’igiene regolare della bocca è fondamentale. Anche l’uso di olio di eucalipto in caso di carie occasionale non è scoraggiato, come quello di garofano è classicamente usato contro il mal di denti.
- A cura del Dr. Gianfrancesco Cormaci, PhD, specialista in Biochimica Clinica.
Pubblicazioni scientifiche
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