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Invertire l’invecchiamento con molecole naturali: ed il bersaglio preferito restano i mitocondri cellulari

Con l’avanzare dell’età, il corpo umano deve affrontare numerose sfide, tra cui il declino della funzione del sistema immunitario e una maggiore vulnerabilità a vari problemi di salute, come le infezioni e la comparsa di tumori. Il processo di invecchiamento è spesso accompagnato da un declino del corretto funzionamento del sistema emopoietico e immunitario, rendendo gli anziani più suscettibili alle infezioni, alle malattie del sangue e persino allo sviluppo di tumori o ad alcune forme di autoimmunità. Uno studio innovativo ha recentemente fatto luce su queste sfide e ha rivelato una potenziale soluzione che potrebbe avere implicazioni di vasta portata per gli individui che invecchiano.

Lo studio, pubblicato sulla rivista Nature Aging e condotto dal dottor Nicola Vannini, capogruppo del Dipartimento di Oncologia dell’UNIL-CHUV di Losanna e membro della sede di Losanna dell’Istituto Ludwig per la ricerca sul cancro, è stato focalizzato sulle cellule staminali emopoietiche (CSE). Queste cellule sono responsabili della generazione di vari tipi di cellule del sangue, svolgendo un ruolo vitale nel mantenimento di un sistema immunitario sano. Con l’avanzare dell’età, le CSE sperimentano un declino nella loro capacità di rigenerare il sangue e mostrano una preferenza per un tipo specifico di linea cellulare, che contribuisce alla disfunzione del sistema immunitario.

Tuttavia, i ricercatori hanno scoperto una soluzione straordinaria. Introducendo un composto naturale chiamato Urolitina A, che prende di mira i mitocondri – le centrali elettriche delle cellule – sono stati in grado di invertire il declino della funzione delle cellule staminali. Le anomalie dei mitocondri sono state identificate come un fattore che contribuisce all’invecchiamento delle CSE. L’urolitina A ha agito come modulatore mitocondriale, ripristinando efficacemente la funzione mitocondriale all’interno delle cellule staminali. Le urolitine non si trovano negli alimenti; tuttavia, i loro precursori lo sono. L’urolitina A è il risultato della trasformazione degli acidi ellagici e degli ellagitannini da parte della microflora intestinale nell’uomo.

Gli ellagitannini si trovano in alimenti come melograni, noci, pistacchi, anacardi, fragole, lamponi e altri frutti di bosco. La scoperta più interessante di questo studio preclinico è stata che questo intervento non solo ha ringiovanito la capacità di rifornimento del sangue delle cellule staminali più vecchie, ma ha anche migliorato la funzione del sistema immunitario nei topi anziani. Quando l’Urolitina A è stata incorporata come integratore alimentare, non solo ha rivitalizzato i compartimenti linfoidi del sistema immunitario, ma ha anche migliorato le prestazioni generali delle CSE. Ciò ha comportato un miglioramento della risposta immunitaria contro le infezioni virali, dimostrando il potenziale dell’Urolitina A nella lotta al declino del sistema immunitario correlato all’età.

Senza entrare nei dettagli molecolari della pubblicazione, questa ricerca innovativa indica che incoraggiando il riciclaggio dei mitocondri utilizzando l’Urolitina A, è possibile invertire il processo di invecchiamento all’interno del sistema ematopoietico e immunitario. Questi risultati rappresentano un’enorme promessa per lo sviluppo di interventi volti ad affrontare le condizioni di salute legate all’età negli individui più anziani e aprono la strada a sperimentazioni cliniche anticipate. Ma confermano anche unaltra nozione: la salute ed il bilanciamento del microbiota intestinale sono fondamentali perchè si rispecchino su quella nostra. E’ il microbiota che trasforma gli ellagitannini in Urolitina A; ogni sua alterazione indotta da un cattivo stile di vita o emotivo rende il processo meno efficiente.

  • A cura del Dr. Gianfrancesco Cormaci, PhD, specialista in Biochimica Clinica.

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Pubblicazioni scientifiche

Girotra M et al. Nature Aging 2023 Sep; 3(9):1057-1066.

Kothe B et al. Cureus. 2023 Jul 27; 15(7):e42550.

Makarov M, Korkotian E. Toxins 2023 Mar 6; 15(3):202.

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Dott. Gianfrancesco Cormaci
Dott. Gianfrancesco Cormaci
Laurea in Medicina e Chirurgia nel 1998; specialista in Biochimica Clinica dal 2002; dottorato in Neurobiologia nel 2006; Ex-ricercatore, ha trascorso 5 anni negli USA (2004-2008) alle dipendenze dell' NIH/NIDA e poi della Johns Hopkins University. Guardia medica presso la casa di Cura Sant'Agata a Catania. Medico penitenziario presso CC.SR. Cavadonna (SR) Si occupa di Medicina Preventiva personalizzata e intolleranze alimentari. Detentore di un brevetto per la fabbricazione di sfarinati gluten-free a partire da regolare farina di grano. Responsabile della sezione R&D della CoFood s.r.l. per la ricerca e sviluppo di nuovi prodotti alimentari, inclusi quelli a fini medici speciali.

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