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Demenza a corpi di Lewy: alcuni farmaci in prestito dall’Alzheimer possono aiutare

Demenza a Corpi di Lewy: una panoramica

La demenza a corpi di Lewy (DLB) è una delle forme più comuni di demenza, seconda solo al morbo di Alzheimer (ALD). Caratterizzata dalla presenza di corpi di Lewy, aggregati proteici anormali che si accumulano all’interno dei neuroni, la DLB condivide molte caratteristiche cliniche con l’Alzheimer e il morbo di Parkinson, rendendola una malattia particolarmente complessa e difficile da trattare. La DLB è una malattia neurodegenerativa progressiva che colpisce principalmente le persone anziane. È caratterizzata dalla presenza di corpi di Lewy nel cervello, che sono depositi intracellulari di una proteina chiamata alfa-sinucleina. Questi depositi interferiscono con la normale funzione neuronale e sono associati a una serie di sintomi cognitivi e motori. La gestione della DLB è impegnativa, poiché i sintomi possono includere sintomi parkinsoniani, declino cognitivo, allucinazioni visive e, fluttuazioni dello stato di coscienza.  Negli ultimi anni, è emerso un crescente interesse per l’uso di farmaci originariamente sviluppati per l’Alzheimer come potenziali terapie per rallentare il declino cognitivo nella DLB.

  1. Sintomi Cognitivi

Il declino cognitivo nella DLB è spesso simile a quello osservato nell’Alzheimer, con compromissione della memoria, della capacità di giudizio e della funzione esecutiva. Tuttavia, a differenza dell’Alzheimer, la DLB è spesso caratterizzata da fluttuazioni cognitive, con episodi di confusione alternati a periodi di lucidità. Le allucinazioni visive sono un altro sintomo distintivo della DLB, che si verificano in una percentuale significativa di pazienti (Vann Jones & O’Brien, 2014).

  1. Sintomi Motori

La DLB condivide molti sintomi motori con il morbo di Parkinson, inclusi tremori, rigidità muscolare e bradicinesia (lentezza nei movimenti). Questi sintomi sono il risultato della degenerazione dei neuroni dopaminergici, che sono responsabili del controllo del movimento (McKeith et al., 2017).

  1. Sintomi Neuropsichiatrici

I pazienti con DLB possono anche manifestare una varietà di sintomi neuropsichiatrici, tra cui depressione, ansia, disturbi del sonno e comportamento motorio alterato durante il sonno REM (sonno con movimenti oculari rapidi). Questi sintomi contribuiscono a un notevole carico per i pazienti e i loro caregiver.

Farmaci per l’Alzheimer: Un Potenziale Trattamento per la DLB?

Dato che la DLB e l’Alzheimer condividono alcuni aspetti patogenetici e clinici, i ricercatori hanno ipotizzato che i farmaci sviluppati per l’Alzheimer potrebbero essere utili anche per il trattamento della DLB. I principali farmaci utilizzati per l’Alzheimer includono gli inibitori della colinesterasi (ChEIs) e la memantina, un antagonista del recettore NMDA. Di seguito, esamineremo le evidenze relative all’uso di questi farmaci nella DLB.

  1. Inibitori della Colinesterasi (ChEIs)

Gli inibitori della colinesterasi, come donepezil, rivastigmina e galantamina, sono attualmente i farmaci di prima linea per il trattamento dell’Alzheimer. Questi farmaci agiscono inibendo l’enzima colinesterasi, che degrada l’acetilcolina, un neurotrasmettitore essenziale per la memoria e l’apprendimento. Aumentando i livelli di acetilcolina nel cervello, possono migliorare la funzione cognitiva nei pazienti con Alzheimer.

  1. a) Donepezil

Il donepezil è uno degli inibitori della colinesterasi più studiati per il trattamento della DLB. Studi clinici hanno dimostrato che il donepezil può migliorare la funzione cognitiva, ridurre le allucinazioni e migliorare la qualità della vita nei pazienti con DLB (Mori et al., 2012). Un ampio studio randomizzato controllato ha riportato che il donepezil ha migliorato significativamente i punteggi cognitivi nei pazienti con DLB rispetto al placebo, con effetti positivi anche sui sintomi neuropsichiatrici.

  1. b) Rivastigmina

La rivastigmina è un altro ChEI che ha mostrato promettenti risultati nel trattamento della DLB. Questo farmaco è disponibile sia in forma orale che in cerotto transdermico, offrendo flessibilità nel trattamento. Uno studio multicentrico ha dimostrato che la rivastigmina può migliorare le funzioni cognitive e ridurre i sintomi neuropsichiatrici nei pazienti con DLB (Emre et al., 2004). Inoltre, la rivastigmina ha mostrato effetti benefici sui sintomi motori parkinsoniani associati alla DLB.

  1. c) Galantamina

La galantamina è meno studiata nella DLB rispetto ad altri ChEIs, ma alcuni studi suggeriscono che potrebbe avere effetti positivi simili sulla funzione cognitiva e sui sintomi neuropsichiatrici (Aarsland et al., 2009). Tuttavia, sono necessarie ulteriori ricerche per confermare la sua efficacia nella DLB.

  1. Memantina

La memantina è un antagonista del recettore NMDA utilizzato nel trattamento dell’Alzheimer moderato-grave. Agisce modulando l’attività del glutammato, un neurotrasmettitore eccitatorio che, in eccesso, può causare danni neuronali. La memantina è stata studiata anche per il trattamento della DLB, con risultati variabili. Alcuni studi hanno suggerito che la memantina può migliorare la funzione cognitiva e ridurre l’agitazione nei pazienti con DLB (Aarsland et al., 2009). Tuttavia, altri studi non hanno trovato benefici significativi rispetto al placebo, suggerendo che l’efficacia della memantina nella DLB potrebbe essere limitata a sottogruppi specifici di pazienti (Wang et al., 2015).

Meccanismi d’Azione

1. Miglioramento della Neurotrasmissione

La perdita di neuroni colinergici è un elemento comune sia nell’Alzheimer che nella DLB. I ChEIs, aumentando i livelli di acetilcolina, possono compensare parzialmente questa perdita, migliorando la funzione cognitiva e riducendo i sintomi neuropsichiatrici. Questo effetto è particolarmente importante nella DLB, dove i sintomi cognitivi e comportamentali sono prominenti (Perry et al., 1993). Anche l’eccesso di neurotrasmissione glutamatergica (tramite recettore NMDAR) è stato implicato nella neurodegenerazione osservata sia nell’Alzheimer che nella DLB. La memantina, modulando l’attività del recettore NMDA, può proteggere i neuroni dagli effetti neurotossici del glutammato, potenzialmente rallentando la progressione della malattia e migliorando la funzione cognitiva (Parsons et al., 2007).

2. Riduzione dell’Accumulo di Corpi di Lewy

Sebbene non sia ancora chiaro se i farmaci per l’Alzheimer possano influenzare direttamente l’accumulo di corpi di Lewy, ci sono alcune evidenze che suggeriscono che la modulazione della neurotrasmissione colinergica e glutamatergica possa avere effetti neuroprotettivi, attraverso il rimaneggiamento di segnali intracellulari (proteina-chinasi) che possono influenzare lo stato di aggregazione della sinucleina-alfa. Ad esempio, studi preclinici hanno dimostrato che l’aumento dei livelli di acetilcolina può ridurre la formazione di aggregati proteici anormali, come i corpi di Lewy (Schliebs & Arendt, 2011).

Implicazioni Cliniche: Verso una Terapia Personalizzata per la DLB

La possibilità di utilizzare farmaci per l’Alzheimer nella DLB offre nuove prospettive per il trattamento di questa complessa malattia. Tuttavia, è importante considerare che la DLB è una condizione eterogenea e che non tutti i pazienti rispondono allo stesso modo ai trattamenti. L’identificazione dei pazienti che possono beneficiare maggiormente dei farmaci per l’Alzheimer è cruciale. Ad esempio, i pazienti con sintomi cognitivi prominenti e allucinazioni visive possono rispondere meglio ai ChEIs, mentre quelli con sintomi motori più gravi potrebbero beneficiare di un approccio terapeutico diverso. In alcuni casi, una terapia combinata che include sia i ChEIs che la memantina potrebbe essere più efficace nel gestire la complessa gamma di sintomi della DLB. Tuttavia, ulteriori ricerche sono necessarie per determinare le migliori combinazioni e dosaggi.

Prospettive Future e Ricerca

L’uso di farmaci per l’Alzheimer nella DLB rappresenta un’area di ricerca in rapida evoluzione. Le future direzioni di ricerca potrebbero includere:

  1. Studi di Biomarker: la ricerca sui biomarcatori potrebbe aiutare a identificare i pazienti che rispondono meglio ai farmaci per l’Alzheimer e a monitorare la progressione della malattia e la risposta al trattamento.
  1. Nuovi Farmaci e Target Terapeutici: oltre ai farmaci attualmente disponibili, nuovi agenti terapeutici mirati potrebbero essere sviluppati per colpire specificamente i meccanismi patogenetici della DLB, come l’aggregazione dell’alfa-sinucleina o la neuroinfiammazione.
  1. Studi Clinici su Larga Scala: studi clinici su larga scala sono necessari per confermare l’efficacia dei farmaci per l’Alzheimer nella DLB e per determinare le migliori strategie terapeutiche.
  • A cura del Dr. Gianfrancesco Cormaci, PhD, specialista in Biochimica Clinica.

Pubblicazioni scientifiche

McKeith IG, Boeve BF et al. Neurology 2017; 89(1):88-100.

Wang HF et al. J Neurol Neurosurg Psych. 2015; 86(2):135.

Vann Jones SA, O’Brien JT. Psychol Med. 2014; 44(4):673-83.

Mori, E., Ikeda, M et al Annals Neurology 2012; 72(1):41-52.

Schliebs R, Arendt T. Behav Brain Res 2011; 221(2):555-563.

Aarsland D, Ballard C et al. Lancet Neurol. 2008; 8(7):613.

Parsons CG, Stöffler A et al. CNS Drugs 2007; 21(1), 21-37.

Emre M et al. New Engl J Med 2004; 351(24):2509-2518.

Perry EK, Haroutunian V et al. Neurobiol Aging 1993; 14(3):233.

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Dott. Gianfrancesco Cormaci
Dott. Gianfrancesco Cormaci
Laurea in Medicina e Chirurgia nel 1998; specialista in Biochimica Clinica dal 2002; dottorato in Neurobiologia nel 2006; Ex-ricercatore, ha trascorso 5 anni negli USA (2004-2008) alle dipendenze dell' NIH/NIDA e poi della Johns Hopkins University. Guardia medica presso la casa di Cura Sant'Agata a Catania. Medico penitenziario presso CC.SR. Cavadonna (SR) Si occupa di Medicina Preventiva personalizzata e intolleranze alimentari. Detentore di un brevetto per la fabbricazione di sfarinati gluten-free a partire da regolare farina di grano. Responsabile della sezione R&D della CoFood s.r.l. per la ricerca e sviluppo di nuovi prodotti alimentari, inclusi quelli a fini medici speciali.

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