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Iniziare la terapia ormonale in peri-menopausa: un potenziale strumento per rallentare l’invecchiamento

La peri-menopausa: un periodo critico per la salute delle donne

La perimenopausa è un periodo di transizione che precede la menopausa e può durare diversi anni, caratterizzato da cambiamenti ormonali significativi che segnano la fine della fase riproduttiva della donna. Durante questa fase, i livelli di estrogeni e progesterone fluttuano notevolmente, portando a una serie di sintomi fisici e psicologici che possono avere un impatto significativo sulla qualità della vita. Recentemente, è emersa una crescente attenzione sull’inizio della terapia ormonale (TOS) durante la perimenopausa come possibile intervento per rallentare il processo di invecchiamento. Questo articolo esplora le basi biologiche di questo approccio, discute i potenziali benefici e rischi associati alla TOS in perimenopausa e valuta le prove scientifiche che supportano l’uso della terapia ormonale per contrastare gli effetti dell’invecchiamento.

Cambiamenti ormonali e sintomi della perimenopausa

Le fluttuazioni nei livelli di estrogeni possono causare una serie di sintomi fisici e psicologici, tra cui vampate di calore, irritabilità e ansia. La riduzione di estrogeni è anche associata a una diminuzione della densità ossea, aumentando il rischio di osteoporosi. I cicli mestruali diventano irregolari, con periodi di amenorrea alternati a mestruazioni più brevi o più lunghe del normale. Questi cambiamenti possono essere accompagnati da sintomi premestruali più intensi. La perimenopausa è spesso accompagnata da disturbi del sonno, che possono esacerbare sintomi di affaticamento e irritabilità. Gli squilibri ormonali possono inoltre contribuire a un aumento del rischio di depressione e ansia.

Impatto della Perimenopausa sull’invecchiamento

I cambiamenti ormonali che si verificano durante la perimenopausa non solo influenzano il benessere quotidiano, ma possono anche avere implicazioni a lungo termine per l’invecchiamento. La riduzione degli estrogeni è associata a una serie di processi degenerativi che possono accelerare l’invecchiamento biologico. La perdita di estrogeni è strettamente legata a una diminuzione della densità ossea e a un aumento del rischio di osteoporosi e fratture. Inoltre, gli estrogeni svolgono un ruolo protettivo contro le malattie cardiovascolari, e la loro riduzione può contribuire a un aumento del rischio di infarto e ictus. Gli estrogeni hanno un effetto positivo sulla sintesi del collagene e sull’idratazione della pelle. La loro riduzione durante la perimenopausa può portare a una pelle più sottile, secca e rugosa. Esistono evidenze che suggeriscono che la diminuzione degli estrogeni possa essere associata a un declino della funzione cognitiva e a un aumento del rischio di sviluppare malattie neurodegenerative come l’Alzheimer.

Basi biologiche della terapia ormonale

La terapia ormonale (TOS) consiste nella somministrazione di ormoni, principalmente estrogeni, con o senza progesterone, per compensare la diminuzione naturale di questi ormoni durante la perimenopausa e la menopausa. L’obiettivo della TOS è alleviare i sintomi della menopausa e prevenire le condizioni legate alla carenza di estrogeni. L’estrogeno è il principale ormone utilizzato nella TOS per alleviare i sintomi della perimenopausa e menopausa. Esso agisce sui recettori degli estrogeni in vari tessuti, migliorando la densità ossea, riducendo i sintomi vasomotori e migliorando la salute cardiovascolare. Il progesterone viene aggiunto alla TOS in donne con utero intatto per prevenire l’iperplasia endometriale, una condizione che può aumentare il rischio di cancro endometriale. Il progesterone può anche avere effetti benefici sull’umore e sul sonno.

Potenziali benefici della TOS in perimenopausa

L’inizio della TOS durante la perimenopausa, piuttosto che dopo l’inizio della menopausa, potrebbe offrire una serie di benefici aggiuntivi, potenzialmente rallentando alcuni aspetti del processo di invecchiamento. L’inizio precoce della TOS può prevenire la rapida perdita di densità ossea che si verifica durante la perimenopausa, riducendo così il rischio di osteoporosi e fratture. L’evidenza suggerisce che la TOS può avere effetti protettivi sul sistema cardiovascolare se iniziata durante la perimenopausa, migliorando il profilo lipidico e riducendo l’infiammazione. Alcuni studi indicano che l’inizio della TOS durante la perimenopausa potrebbe preservare la funzione cognitiva, stabilizzare l’umore e ridurre il rischio di demenza, sebbene questi risultati siano ancora oggetto di dibattito.

Evidenze scientifiche a supporto 

Negli ultimi anni, numerosi studi hanno esaminato l’efficacia e la sicurezza della TOS iniziata durante la perimenopausa. I risultati di questi studi sono stati in qualche modo contrastanti, ma offrono una base per comprendere i potenziali benefici e rischi della TOS.

  • Studio WHI (Women’s Health Initiative): Il WHI è uno degli studi più importanti e controversi sulla TOS. Sebbene abbia sollevato preoccupazioni riguardo ai rischi della TOS, in particolare per il cancro al seno e le malattie cardiovascolari, analisi successive hanno suggerito che l’età al momento dell’inizio della TOS e il tempo trascorso dalla menopausa giocano un ruolo cruciale nel determinare i rischi e i benefici.
  • Meta-Analisi Recenti: Una meta-analisi del 2020 ha concluso che l’inizio precoce della TOS (durante la perimenopausa) è associato a un minor rischio di eventi cardiovascolari rispetto all’inizio tardivo. Inoltre, i benefici per la densità ossea e la prevenzione delle fratture sono stati confermati in numerosi studi.

Nuove ricerche e prospettive future

La ricerca continua a esplorare modi per ottimizzare la TOS, riducendo i rischi e massimizzando i benefici per le donne in perimenopausa. L’approccio personalizzato alla TOS, che tiene conto del profilo genetico, della storia clinica e delle preferenze individuali, sta guadagnando terreno. Questo approccio mira a massimizzare i benefici della TOS riducendo al minimo i rischi per ciascuna donna. Le nuove formulazioni di TOS, tra cui cerotti transdermici e gel, offrono modi più sicuri ed efficaci per somministrare gli ormoni, riducendo il rischio di effetti collaterali sistemici. Studi in corso stanno esaminando il potenziale della TOS per prevenire il declino cognitivo e le malattie neurodegenerative, con risultati preliminari che suggeriscono effetti promettenti, ma che necessitano di ulteriori conferme.

Raccomandazioni per le donne in perimenopausa

Le donne in perimenopausa che stanno considerando la TOS dovrebbero discutere le loro opzioni con un professionista della salute. È importante comprendere che la TOS non è una soluzione unica per tutte, e che la decisione di iniziare la terapia deve essere basata su una valutazione personalizzata. Oltre alla TOS, adottare uno stile di vita sano, che includa una dieta equilibrata, esercizio fisico regolare e gestione dello stress, può aiutare a ridurre i sintomi della perimenopausa e migliorare la qualità della vita. L’inizio della terapia ormonale durante la perimenopausa rappresenta una promettente opzione per rallentare alcuni aspetti dell’invecchiamento e migliorare la qualità della vita delle donne.

Tuttavia, questa terapia non è priva di rischi, e la decisione di intraprendere la TOS deve essere basata su una valutazione approfondita e personalizzata. Con l’avanzamento della ricerca e delle tecnologie mediche, la TOS potrebbe diventare un intervento sempre più sicuro ed efficace per affrontare i sintomi della perimenopausa e preservare la salute a lungo termine. È essenziale che i medici e le pazienti lavorino insieme per esplorare le opzioni disponibili e prendere decisioni informate che riflettano le esigenze individuali e le circostanze personali.

  • A cura del Dr. Gianfrancesco Cormaci, PhD, specialista in Biochimica Clinica.

Pubblicazioni scientifiche

Manson JE, Clehbowski B et al. JAMA 2013; 310(13):1353-1368.

Harman SM, Vittinghoff E et al. Amer J Med. 2016; 129(9):886-893.

Santoro N et al. Endocr Metab Clin North Amer. 2015; 44(3):497-515.

Stuenkel CA et al. J Clin Endocrinol Metab 2015; 100(11):3975-4011.

Prentice RL, Manson JE et al. Amer J Epidemiol. 2009; 170(1):12-23.

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Dott. Gianfrancesco Cormaci
Dott. Gianfrancesco Cormaci
Laurea in Medicina e Chirurgia nel 1998; specialista in Biochimica Clinica dal 2002; dottorato in Neurobiologia nel 2006; Ex-ricercatore, ha trascorso 5 anni negli USA (2004-2008) alle dipendenze dell' NIH/NIDA e poi della Johns Hopkins University. Guardia medica presso la casa di Cura Sant'Agata a Catania. Medico penitenziario presso CC.SR. Cavadonna (SR) Si occupa di Medicina Preventiva personalizzata e intolleranze alimentari. Detentore di un brevetto per la fabbricazione di sfarinati gluten-free a partire da regolare farina di grano. Responsabile della sezione R&D della CoFood s.r.l. per la ricerca e sviluppo di nuovi prodotti alimentari, inclusi quelli a fini medici speciali.

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