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LSD: come agisce nel cervello, effetti fisiologici e psicologici con le prospettive clinico-terapeutiche

Introduzione
L’LSD (dietilammide dell’acido lisergico) è una sostanza psichedelica sintetica famosa per i suoi potenti effetti allucinogeni e la capacità di alterare profondamente la percezione della realtà. Scoperto nel 1938 dal chimico svizzero Albert Hofmann, l’LSD ha avuto un ruolo centrale nel movimento psichedelico degli anni ’60, influenzando la cultura, la scienza e la medicina. Nonostante la sua classificazione come sostanza illegale in molti paesi, l’LSD ha recentemente attirato l’attenzione degli scienziati per il suo potenziale utilizzo terapeutico, in particolare nel trattamento di disturbi mentali come la depressione, il disturbo da stress post-traumatico (PTSD) e le dipendenze.

Origine e Scoperta dell’LSD
L’LSD fu sintetizzato per la prima volta nel 1938 da Albert Hofmann nei laboratori della Sandoz Pharmaceuticals, in Svizzera, mentre studiava derivati dell’acido lisergico, una sostanza presente nel fungo Claviceps purpurea, noto anche come ergot. L’obiettivo originario di Hofmann era sviluppare un farmaco stimolante per il sistema circolatorio, ma i suoi esperimenti iniziali non produssero risultati significativi. Fu solo nel 1943 che Hofmann scoprì accidentalmente gli effetti psichedelici dell’LSD, quando, assorbendo una piccola quantità della sostanza attraverso la pelle, sperimentò intensi cambiamenti nella percezione e nello stato di coscienza. Negli anni ’50 e ’60, l’LSD divenne oggetto di intensi studi da parte della comunità scientifica e fu utilizzato in ambito psichiatrico per trattare una vasta gamma di disturbi mentali. Tuttavia, il suo uso ricreativo e la sua associazione con il movimento controculturale degli anni ’60 portarono alla sua messa al bando negli Stati Uniti e in altri paesi a partire dal 1967. Nonostante la sua classificazione come droga illegale, l’LSD ha recentemente visto un ritorno d’interesse nella ricerca scientifica e psicoterapeutica.

Meccanismi d’Azione dell’LSD
L’LSD agisce principalmente sui recettori della serotonina, un neurotrasmettitore che regola l’umore, la percezione, l’appetito e il sonno. L’LSD si lega in particolare ai recettori 5-HT2A nel cervello, alterando la normale attività serotoninergica e provocando un cambiamento nella percezione sensoriale e nello stato di coscienza. Questo meccanismo d’azione è alla base degli effetti allucinogeni dell’LSD, che comprendono distorsioni visive, sinestesia (la sovrapposizione dei sensi, come “vedere” i suoni o “ascoltare” i colori) e alterazioni della percezione del tempo e dello spazio.

Oltre ai recettori della serotonina, l’LSD interagisce anche con altri sistemi neurotrasmettitoriali, tra cui quelli della dopamina e della noradrenalina, che contribuiscono agli effetti stimolanti della sostanza e alla sua capacità di indurre stati di euforia o ansia. Uno degli aspetti più interessanti dell’LSD è la sua capacità di indurre esperienze mistiche o spirituali in molti utilizzatori. Questo aspetto ha spinto ricercatori e terapeuti a esplorare il suo potenziale come strumento per facilitare l’introspezione e la risoluzione di traumi psicologici profondi, un campo di studio noto come “psicoterapia assistita da sostanze psichedeliche”.

Effetti Psicologici dell’LSD
Gli effetti psicologici dell’LSD variano notevolmente a seconda della dose, della personalità dell’individuo e dell’ambiente in cui viene assunta la sostanza. Questi effetti possono durare dalle 8 alle 12 ore e comprendono:

  1. Allucinazioni visive e alterazioni percettive: Gli utilizzatori di LSD spesso sperimentano intense allucinazioni visive, come la percezione di colori vividi, forme geometriche in movimento e distorsioni degli oggetti. La percezione del tempo può essere alterata, con il senso che esso si “dilati” o “contragga”, e la realtà può apparire fluida e in continua trasformazione.
  2. Stati alterati di coscienza: L’LSD può indurre un profondo senso di connessione con l’universo o una sensazione di “perdita dell’ego”, in cui l’individuo sperimenta una dissoluzione dei confini tra sé e l’ambiente circostante. Questa esperienza può essere vissuta come mistica o spirituale e può portare a un senso di unità con la natura o con l’intero universo.
  3. Aumento dell’introspezione: Molti utilizzatori di LSD riferiscono di avere profonde intuizioni sulla propria vita, sulle relazioni personali e sui problemi esistenziali durante il “trip”. Questo aspetto dell’LSD lo ha reso uno strumento prezioso in alcuni contesti terapeutici, dove viene utilizzato per aiutare i pazienti a esplorare e risolvere traumi o blocchi emotivi.
  4. Emozioni amplificate: L’LSD amplifica le emozioni, rendendo i sentimenti di gioia, paura, ansia o amore estremamente intensi. In alcuni casi, queste emozioni possono diventare travolgenti, portando a episodi di panico o paranoia, noti come “bad trips”.
  5. Sinestesia: Alcuni utilizzatori sperimentano sinestesia, un fenomeno percettivo in cui i sensi si mescolano. Ad esempio, una persona sotto l’effetto dell’LSD può “vedere” la musica o “ascoltare” i colori.

Effetti Fisiologici dell’LSD
Sebbene gli effetti principali dell’LSD siano psicologici, la sostanza ha anche una serie di effetti fisiologici sul corpo. Tra i più comuni ci sono:

  1. Dilatazione delle pupille: L’LSD provoca midriasi (dilatazione delle pupille), che aumenta la sensibilità alla luce.
  2. Aumento della frequenza cardiaca e della pressione sanguigna: Come stimolante, l’LSD può provocare un aumento della frequenza cardiaca e della pressione sanguigna. Questo effetto è generalmente lieve, ma può essere pericoloso per persone con condizioni cardiovascolari preesistenti.
  3. Aumento della temperatura corporea e sudorazione: L’assunzione di LSD può causare un lieve aumento della temperatura corporea e un’eccessiva sudorazione.
  4. Nausea: Alcuni utilizzatori sperimentano nausea, soprattutto nelle prime fasi dell’assunzione.
  5. Tremori e tensione muscolare: Gli effetti stimolanti dell’LSD possono provocare tremori lievi e una sensazione di tensione muscolare.

Rischi e Conseguenze dell’Abuso di LSD
L’LSD non provoca dipendenza fisica, e gli utilizzatori non sviluppano tolleranza fisica in modo tradizionale. Tuttavia, l’abuso regolare di LSD può portare a una tolleranza psicologica, il che significa che l’individuo deve assumere dosi maggiori per ottenere gli stessi effetti, aumentando così il rischio di effetti collaterali indesiderati. Tra i rischi associati all’uso di LSD ci sono:

  1. Episodi psicotici: In alcuni individui, l’LSD può scatenare episodi psicotici, soprattutto in persone predisposte a disturbi mentali come la schizofrenia o il disturbo bipolare. Questi episodi possono includere paranoia, deliri e allucinazioni che persistono anche dopo che l’effetto della droga è svanito.
  2. Bad trips: Uno degli effetti più noti dell’LSD è il “bad trip”, un’esperienza estremamente negativa caratterizzata da ansia, paura intensa, paranoia e perdita del controllo. Sebbene questi episodi siano generalmente temporanei, possono avere un impatto duraturo sul benessere psicologico dell’individuo.
  3. Flashback: Alcuni utilizzatori di LSD sperimentano flashback, in cui gli effetti della droga si ripresentano improvvisamente settimane o mesi dopo l’assunzione. Questa condizione, nota come disturbo da percezione persistente allucinogena (HPPD), può essere debilitante e difficile da trattare.
  4. Comportamenti pericolosi: Sotto l’effetto dell’LSD, alcune persone possono perdere il senso della realtà e compiere azioni pericolose, come tentare di volare o di camminare su strade trafficate. La percezione alterata del rischio aumenta il pericolo di incidenti.

Uso Terapeutico dell’LSD: Il Ritorno della Psicoterapia Psichedelica
Negli ultimi anni, l’LSD ha visto una rinascita nell’ambito della ricerca scientifica, con studi che esplorano il suo potenziale terapeutico per il trattamento di disturbi mentali. Gli studi iniziali condotti negli anni ’50 e ’60 avevano già mostrato risultati promettenti, ma la proibizione dell’LSD ha interrotto gran parte della ricerca. Oggi, grazie a un rinnovato interesse per le sostanze psichedeliche come strumenti terapeutici, la scienza sta riscoprendo il potenziale dell’LSD in diversi ambiti.

  1. Depressione e ansia: Studi recenti suggeriscono che l’LSD, somministrato in contesti controllati e terapeutici, può aiutare a ridurre i sintomi della depressione e dell’ansia, specialmente in pazienti con depressione resistente ai trattamenti convenzionali. L’effetto dell’LSD sull’ego e sulla percezione del sé può facilitare l’esplorazione di traumi emotivi profondi e promuovere un senso di accettazione e guarigione.
  2. Dipendenze: Negli anni ’60, l’LSD veniva sperimentato come trattamento per le dipendenze da alcol e droghe. Studi più recenti hanno riaperto il dibattito sull’efficacia dell’LSD nel trattamento delle dipendenze, con alcune ricerche che mostrano una riduzione del desiderio di sostanze e un miglioramento della motivazione a smettere.
  3. Disturbo da stress post-traumatico (PTSD): La capacità dell’LSD di alterare la percezione e facilitare l’elaborazione emotiva ha portato alcuni ricercatori a esplorare il suo utilizzo nel trattamento del PTSD. Sebbene la maggior parte degli studi recenti si sia concentrata su altre sostanze psichedeliche come la psilocibina e la MDMA, l’LSD potrebbe avere un ruolo simile nel facilitare il processo di guarigione nei pazienti con PTSD.
  4. Psicoterapia assistita da psichedelici: L’LSD viene utilizzato in contesti psicoterapeutici per aiutare i pazienti a esplorare i loro pensieri e sentimenti in un ambiente controllato e sicuro. L’assunzione di LSD in combinazione con sessioni di terapia può migliorare l’efficacia della psicoterapia, consentendo ai pazienti di accedere a stati emotivi profondi e di esplorare le loro paure e traumi con maggiore chiarezza.

Conclusioni
L’LSD è una sostanza psichedelica straordinariamente potente, capace di alterare profondamente la percezione e lo stato di coscienza. Nonostante il suo uso ricreativo sia stato associato a rischi psicologici e comportamentali significativi, il rinnovato interesse scientifico per il suo potenziale terapeutico ha portato a una nuova era di ricerca sugli psichedelici. Studi recenti suggeriscono che l’LSD potrebbe essere utile nel trattamento di una serie di disturbi mentali, inclusi la depressione, l’ansia e le dipendenze, se utilizzato in contesti terapeutici appropriati e sotto la supervisione di professionisti. Tuttavia, l’LSD rimane una sostanza controversa, con rischi significativi se utilizzata in modo non controllato. La comprensione approfondita dei suoi meccanismi d’azione e dei suoi effetti, unita a una regolamentazione rigorosa del suo uso, sarà cruciale per sfruttare il potenziale terapeutico dell’LSD in modo sicuro ed efficace.

Bibliografia scientifica

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  • Krebs TS, Johansen PØ. (2012). Lysergic acid diethylamide (LSD) for alcoholism: meta-analysis of randomized controlled trials. Journal of Psychopharmacology, 26(7), 994-1002.
  • Passie T et al. (2008). The pharmacology of lysergic acid diethylamide: a review. CNS Neuroscience & Therapeutics, 14(4), 295-314.

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Dott. Gianfrancesco Cormaci
Dott. Gianfrancesco Cormaci
Laurea in Medicina e Chirurgia nel 1998; specialista in Biochimica Clinica dal 2002; dottorato in Neurobiologia nel 2006; Ex-ricercatore, ha trascorso 5 anni negli USA (2004-2008) alle dipendenze dell' NIH/NIDA e poi della Johns Hopkins University. Guardia medica presso la casa di Cura Sant'Agata a Catania. Medico penitenziario presso CC.SR. Cavadonna (SR) Si occupa di Medicina Preventiva personalizzata e intolleranze alimentari. Detentore di un brevetto per la fabbricazione di sfarinati gluten-free a partire da regolare farina di grano. Responsabile della sezione R&D della CoFood s.r.l. per la ricerca e sviluppo di nuovi prodotti alimentari, inclusi quelli a fini medici speciali.

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