venerdì, Ottobre 18, 2024

Fattori di trascrizione: i “direttori d’orchestra” cellulari della salute umana

Fattori di trascrizione e salute umana I fattori di trascrizione...

Endometriosi e microbiota: alla ricerca di “firme” molecolari e batteriche con soluzione terapeutica inclusa

L'endometriosi è una delle principali cause di infertilità nelle...

LSD: come agisce nel cervello, effetti fisiologici e psicologici con le prospettive clinico-terapeutiche

IntroduzioneL'LSD (dietilammide dell'acido lisergico) è una sostanza psichedelica sintetica...

L’alcol gioca il suo ruolo nel rischio di cancro: un nuovo rapporto di esperti lancia l’allarme

Alcol e rischio tumorale

Non c’è davvero pace intorno all’alcol ed alla sua natura dalle mille facce. L’alcol è stato a lungo associato a diversi rischi per la salute, ma la sua connessione con il cancro sta ricevendo sempre maggiore attenzione. L’ultimo rapporto di inizio anno avvertiva che non ci fossero particolari legami fra il consumo moderato di alcolici e i tumori. Un nuovo rapporto di esperti avverte che l’alcol contribuisce in modo significativo all’aumento del rischio di sviluppare vari tipi di tumore, anche a livelli di consumo moderati. Nonostante sia comunemente consumato in molte culture, è importante comprendere i meccanismi attraverso i quali l’alcol può promuovere lo sviluppo del cancro e considerare misure preventive per ridurne l’impatto. L’alcol è riconosciuto come una sostanza cancerogena dal Centro Internazionale di Ricerca sul Cancro (IARC), un’agenzia settoriale dell’OMS. Secondo il recente rapporto, il consumo di alcol è collegato a un aumento del rischio di almeno sette tipi di cancro, tra cui quelli alla bocca, faringe, esofago, fegato, colon-retto, seno e stomaco (Bagnardi et al., 2015). L’alcol può anche avere un ruolo indiretto nel rischio di cancro aumentando i livelli di infiammazione e favorendo uno stile di vita poco salutare.

Meccanismi attraverso i quali l’alcol può causare il cancro

Il legame tra l’alcol e il cancro è mediato da diversi meccanismi biologici:

  1. Produzione di acetaldeide. L’alcol viene metabolizzato nel fegato e nel tratto digestivo in acetaldeide, una sostanza chimica altamente tossica e cancerogena. L’acetaldeide può danneggiare il DNA nelle cellule e interferire con la capacità del corpo di riparare questi danni, contribuendo alla formazione di tumori (Seitz & Stickel, 2007).
  2. Stress ossidativo. Il metabolismo dell’alcol porta anche alla formazione di radicali liberi, che possono causare danni ossidativi alle cellule e ai tessuti. Questo processo di stress ossidativo è un fattore di rischio noto per lo sviluppo di cancro, in particolare nei tessuti più esposti all’alcol, come quelli del cavo orale e del tratto digestivo (Wang et al., 2010).
  3. Aumento dei livelli di ormoni. Il consumo di alcol è associato a un aumento dei livelli di estrogeni e altri ormoni legati al cancro al seno. Anche un consumo moderato di alcol può interferire con il metabolismo ormonale, aumentando il rischio di cancro al seno nelle donne (Scoccianti et al., 2014).
  4. Veicolazione di cancerogeni. L’assunzione di alcolici in presenza di alimenti che possono contenere sostanze cancerogene formatesi dalla cottura spinta degli alimenti può facilitare il loro assorbimento. In particolare, molecole piccole come acroleina, acrilammide e nitrosamine possono subire una maggiore solubilizzazione da parte dell’alcol ed essere assorbite meglio da stomaco ed intestino per entrare meglio nel circolo sanguigno.
  5. Flogosi cronica. L’alcol, soprattutto se consumato in eccesso, può causare infiammazione cronica nei tessuti, come nel fegato, dove può portare a cirrosi e infine al carcinoma epatocellulare. L’infiammazione cronica è un noto fattore di rischio per lo sviluppo di tumori (Nahon et al., 2009).

Rischi anche con il consumo moderato di alcol

Sebbene il rischio di cancro aumenti con il consumo di grandi quantità di alcol, il rapporto sottolinea che anche il consumo moderato può essere pericoloso. Studi recenti hanno dimostrato che anche una o due unità alcoliche al giorno possono aumentare il rischio di cancro, in particolare per il cancro al seno e al colon-retto (Choi et al., 2020). Questo rappresenta una preoccupazione, poiché molte persone non sono consapevoli che anche livelli di consumo generalmente considerati sicuri possono avere effetti nocivi a lungo termine.

Cancro al seno e alcol: un legame significativo

Uno dei legami più solidi tra l’alcol e il rischio di cancro è quello con il cancro al seno. Studi epidemiologici hanno dimostrato che il rischio di sviluppare il cancro al seno aumenta del 7-10% per ogni bicchiere di alcol consumato al giorno (LoConte et al., 2018). L’alcol influisce sui livelli di estrogeni, che a loro volta aumentano la proliferazione delle cellule mammarie, rendendole più suscettibili a trasformazioni maligne.

Prevenzione e consapevolezza pubblica

Il rapporto invita a una maggiore consapevolezza sui rischi legati al consumo di alcol e sottolinea l’importanza di campagne di prevenzione e educazione. Le linee guida di salute pubblica dovrebbero essere aggiornate per riflettere le evidenze sui rischi di cancro associati anche a livelli moderati di consumo di alcol. La riduzione del consumo di alcol è una strategia efficace per diminuire il rischio di sviluppare vari tipi di cancro e migliorare la salute generale. In paesi come il Regno Unito, le linee guida raccomandano di limitare il consumo di alcol a non più di 14 unità alcoliche a settimana (circa sei bicchieri di vino o sei pinte di birra), distribuite su diversi giorni, con giorni senza alcol per consentire al corpo di riprendersi. Tuttavia, queste raccomandazioni potrebbero essere ulteriormente abbassate alla luce delle recenti scoperte. Il nuovo rapporto, dunque, sottolinea che l’alcol è un fattore di rischio significativo per lo sviluppo di diversi tipi di cancro, anche con un consumo moderato. Ridurre il consumo di alcol è una misura di prevenzione che può avere un impatto significativo sulla salute a lungo termine.

  • A cura del Dr. Gianfrancesco Cormaci, PhD, specialista in Biochimica Clinica.

Pubblicazioni scientifiche

Bagnardi V et al. British J Cancer, 2015; 112(3), 580-593.

Choi YJ et al. Cancer Res Treatm, 2020; 52(3), 748-759.

LoConte NK et al. J Clinical Oncol, 2018; 36(1), 83-93.

Scoccianti C et al. (2014). Cancer Epidemiol, 39, S67-S74.

Seitz HK, Stickel F. Nat Rev Cancer, 2007; 7(8), 599-612.

Latest

Fattori di trascrizione: i “direttori d’orchestra” cellulari della salute umana

Fattori di trascrizione e salute umana I fattori di trascrizione...

Endometriosi e microbiota: alla ricerca di “firme” molecolari e batteriche con soluzione terapeutica inclusa

L'endometriosi è una delle principali cause di infertilità nelle...

LSD: come agisce nel cervello, effetti fisiologici e psicologici con le prospettive clinico-terapeutiche

IntroduzioneL'LSD (dietilammide dell'acido lisergico) è una sostanza psichedelica sintetica...

5-fluorouracile: l’antitumorale decennale che spesso non funziona, non per negligenza ma per carenza di conoscenza

Dagli anni '50, un farmaco chemioterapico noto come 5-fluorouracile...

Newsletter

Don't miss

Fattori di trascrizione: i “direttori d’orchestra” cellulari della salute umana

Fattori di trascrizione e salute umana I fattori di trascrizione...

Endometriosi e microbiota: alla ricerca di “firme” molecolari e batteriche con soluzione terapeutica inclusa

L'endometriosi è una delle principali cause di infertilità nelle...

LSD: come agisce nel cervello, effetti fisiologici e psicologici con le prospettive clinico-terapeutiche

IntroduzioneL'LSD (dietilammide dell'acido lisergico) è una sostanza psichedelica sintetica...

5-fluorouracile: l’antitumorale decennale che spesso non funziona, non per negligenza ma per carenza di conoscenza

Dagli anni '50, un farmaco chemioterapico noto come 5-fluorouracile...

Le interazioni microbiota-intestino nell’autoimmunità: e ora compaiono tratti comuni fra lupus e Crohn

Prove crescenti collegano il microbioma intestinale a un'ampia gamma...
Dott. Gianfrancesco Cormaci
Dott. Gianfrancesco Cormaci
Laurea in Medicina e Chirurgia nel 1998; specialista in Biochimica Clinica dal 2002; dottorato in Neurobiologia nel 2006; Ex-ricercatore, ha trascorso 5 anni negli USA (2004-2008) alle dipendenze dell' NIH/NIDA e poi della Johns Hopkins University. Guardia medica presso la casa di Cura Sant'Agata a Catania. Medico penitenziario presso CC.SR. Cavadonna (SR) Si occupa di Medicina Preventiva personalizzata e intolleranze alimentari. Detentore di un brevetto per la fabbricazione di sfarinati gluten-free a partire da regolare farina di grano. Responsabile della sezione R&D della CoFood s.r.l. per la ricerca e sviluppo di nuovi prodotti alimentari, inclusi quelli a fini medici speciali.

Polipi del colon: una breve rassegna pratica

Introduzione Un polipo del colon è una piccola crescita di tessuto che sporge dal rivestimento di una sezione dell'intestino crasso conosciuta come colon. I polipi...

Diabete: il veleno dell’ornitorinco ha la soluzione permanente?

L'ornitorinco è probabilmente l'animale più iconico e strano dell'Australia. È classificato fra i monotremi, che è un gruppo di mammiferi che include solo cinque...

Diabetes therapy: the weaponry enlarges with possibilities

A new class of drugs for diabetes and for obesity dependent on it will soon be available. This is judged by the findings of...

Questo si chiuderà in 20 secondi