Causalità tra infezioni fungine e sclerosi multipla
La sclerosi multipla (SM) è una malattia autoimmune neurodegenerativa cronica che colpisce il sistema nervoso centrale (SNC) e provoca la demielinizzazione progressiva delle fibre nervose, portando a sintomi quali debolezza muscolare, perdita di coordinazione e danni cognitivi. Anche se l’eziologia della SM non è ancora completamente compresa, si ritiene che una combinazione di fattori genetici e ambientali possa contribuire alla malattia, tra cui una serie di infezioni, come quelle fungine. Queste, in particolare quelle causate da Candida albicans e altri funghi patogeni, sono state indagate per il loro potenziale ruolo nella patogenesi di malattie autoimmuni come la SM. I funghi possono influire sul sistema immunitario attraverso vari meccanismi, come l’attivazione di risposte infiammatorie e immunitarie che possono essere innescate o amplificate in individui geneticamente predisposti.
Meccanismi biologici di causalità
1. Mimica Molecolare e Autoimmunità
Il concetto di mimica molecolare si riferisce alla somiglianza strutturale tra proteine di patogeni (in questo caso, funghi) e proteine umane, il che può indurre il sistema immunitario ad attaccare non solo l’infezione ma anche i propri tessuti, innescando così un processo autoimmune. Le proteine della Candida albicans possono essere simili ad alcune proteine della mielina o delle cellule del sistema nervoso centrale, il che può causare una risposta autoimmune crociata. Questo meccanismo può contribuire alla demielinizzazione tipica della SM, poiché gli anticorpi e le cellule T autoreattive attaccano erroneamente le celluf
2. Flogosi cronica e attivazione immunitaria
Le infezioni fungine croniche possono indurre uno stato di infiammazione sistemica persistente, che è un meccanismo cruciale nella patogenesi della SM. I funghi possono attivare diversi recettori immunitari, come i Toll-like receptors (TLR) e i recettori di tipo NOD, che sono implicati nella risposta immunitaria innata e nell’infiammazione. Gli antigeni fungini stimolano la produzione di IL-6, IL-1β, TNF-α e altre citochine infiammatorie che possono attraversare la barriera ematoencefalica e contribuire a un ambiente pro-infiammatorio nel SNC. Queste citochine sono coinvolte nella patogenesi della SM e possono accelerare la progressione della malattia. Inoltre, le infezioni fungine possono favorire l’attivazione dei linfociti T helper 17 (Th17), che producono citochine come IL-17 e IL-22, note per essere altamente infiammatorie e coinvolte nella patogenesi della SM. Le cellule Th17 sono anche in grado di attaccare la mielina, contribuendo alla neurodegenerazione osservata nella malattia.
3. Disbiosi e permeabilità intestinale
Il microbiota intestinale ha un ruolo chiave nella regolazione dell’immunità, e un’alterazione della sua composizione, nota come disbiosi, è stata associata a varie malattie autoimmuni, inclusa la SM. Infezioni fungine come quelle da Candida possono alterare il microbioma intestinale, causando disbiosi e aumentando la permeabilità intestinale (leaky gut). Una maggiore permeabilità intestinale permette il passaggio di antigeni fungini e batterici dal lume intestinale al circolo sanguigno, stimolando così una risposta immunitaria sistemica che può compromettere l’omeostasi immunitaria e favorire la risposta autoimmune. In una condizione di disbiosi causata da funghi, i batteri benefici nel tratto intestinale possono essere ridotti, e questo squilibrio è associato a un’infiammazione cronica che può innescare e amplificare la risposta autoimmune nei soggetti predisposti alla SM.
Infezioni fungine specifiche ed SM
Candida albicans
Candida albicans è una delle specie fungine più studiate per il suo impatto sulla salute immunitaria. Questo fungo è comune e può diventare patogeno in condizioni di immunosoppressione o disbiosi intestinale. Gli antigeni di Candida sono stati correlati alla produzione di anticorpi autoreattivi, che possono reagire non solo contro Candida ma anche contro tessuti dell’ospite, inclusi quelli del SNC. Studi hanno osservato una maggiore presenza di anticorpi anti-Candida in pazienti con SM, suggerendo una possibile associazione tra infezione e malattia. Candida albicans può promuovere un fenotipo immunitario di tipo Th17, che è pro-infiammatorio e associato a molte malattie autoimmuni, tra cui la SM. Questo è particolarmente rilevante perché le cellule Th17 e le loro citochine (come IL-17) sono coinvolte nella patogenesi della demielinizzazione della SM.
Altri funghi: Aspergillus e Cryptococcus
Oltre a Candida, altri funghi come Aspergillus e Cryptococcus possono causare infezioni sistemiche, specialmente in individui immunocompromessi, e sono stati associati a risposte immunitarie anomale. Le infezioni da Aspergillus fumigatus (a sede prevalentemente polmonare) possono attivare una risposta immunitaria sistemica e promuovere la produzione di citochine pro-infiammatorie, che possono attraversare la barriera ematoencefalica e contribuire alla neuroinfiammazione nel SNC. Cryptococcus neoformans, sebbene più comune in soggetti immunocompromessi, è noto per la sua capacità di invadere il cervello e causare una risposta infiammatoria. Questo potrebbe teoricamente contribuire alla neuroinfiammazione, una caratteristica tipica della SM.
Prove epidemiologiche e studi clinici
La relazione tra infezioni fungine e sclerosi multipla è sostenuta da alcune evidenze epidemiologiche e studi sperimentali. studi hanno trovato livelli più elevati di anticorpi contro Candida nei pazienti con SM rispetto ai controlli sani, suggerendo che questi pazienti possano essere più esposti o più reattivi alle infezioni da Candida. I pazienti con SM mostrano frequentemente una composizione alterata del microbiota intestinale, con una maggiore prevalenza di specie fungine patogene come Candida (vedi bibliografia). Questa disbiosi fungina è stata associata a una maggiore permeabilità intestinale e a un’infiammazione sistemica, condizioni che possono esacerbare la SM. Alcuni studi, in aggiunta, hanno evidenziato che i pazienti con SM presentano una maggiore attivazione delle cellule T in risposta a antigeni fungini, suggerendo che l’esposizione cronica a questi patogeni possa stimolare il sistema immunitario in modo anomalo e contribuire alla risposta autoimmune.
- a cura del Dr. Gianfrancesco Cormaci, PhD, specialista in Biochimica Clinica.
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