sabato, Febbraio 22, 2025

Alimenti caseari vs. microbiota: e gli effetti sono diversi passando dal latte ai formaggi

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La ricerca indica sempre più la dieta come un fattore cruciale nel plasmare il nostro microbioma intestinale, ma il ruolo dei latticini rimane controverso. Mentre i latticini forniscono nutrienti essenziali come proteine, calcio, vitamine e probiotici, studi contrastanti sollevano quesiti sui loro effetti sulla salute intestinale. Alcune ricerche collegano il consumo di latticini a un aumento dei batteri intestinali benefici, mentre altre suggeriscono potenziali rischi come infiammazione e disturbi metabolici. Data la prevalenza globale del consumo di latticini, comprendere i suoi effetti precisi sul microbiota intestinale è fondamentale per modellare le linee guida dietetiche e le iniziative di salute pubblica. Sono necessarie ulteriori ricerche per determinare in che modo specifici prodotti lattiero-caseari influenzano diverse specie batteriche residenti e la loro influenza a lungo termine sulla salute.

In un recente studio pubblicato sulla rivista Nutrients, i ricercatori americani hanno esplorato l’influenza del consumo di latticini sul microbiota intestinale associato alla mucosa del colon. Indagando su specifici cambiamenti nella composizione batterica legati all’assunzione di latticini, hanno evidenziato le sue implicazioni per la salute individuale e pubblica. È stato condotto uno studio trasversale su 34 partecipanti sottoposti a colonscopia e selezionati in base a rigidi criteri di ammissibilità, escludendo individui con malattie infiammatorie intestinali (IBD), recente uso di antibiotici o importanti cambiamenti dietetici. L’assunzione di latticini auto-riportata nell’ultimo anno è stata valutata utilizzando un questionario di frequenza alimentare convalidato (FFQ). L’assunzione di nutrienti è stata aggiustata per il consumo calorico.

Lo studio ha rilevato che l’associazione positiva tra assunzione di latte e la specie Akkermansia si è indebolita dopo l’aggiustamento per l’assunzione di lattosio, suggerendo che il lattosio o altri componenti lattiero-caseari potrebbero stimolare la crescita di batteri benefici. E’ possibile che la conversione del lattosio il lattulosio e lattitolo funga da probiotico selettivo (storicamente nel secolo scorso il lattulosio era stato battezzato come “bifidus factor”). I partecipanti che hanno consumato più latticini totali (non solo latte) hanno mostrato una maggiore abbondanza di Bifidobacterium, una nota specie probiotica. Un maggiore consumo di latticini e latte totali è stato associato a una maggiore diversità microbica alfa, indicando una maggiore ricchezza e uniformità batterica. Al contrario, un maggiore consumo di formaggio è stato collegato a una minore diversità microbica.

L’analisi della beta-diversità ha rivelato differenze significative nella composizione batterica intestinale in base ai livelli di assunzione di latticini. I partecipanti che consumavano più latticini e latte mostravano una maggiore abbondanza relativa di Faecalibacterium, un batterio noto per le sue proprietà antinfiammatorie. Un aumento dell’assunzione di latte era anche associato a maggiori livelli di Akkermansia, un batterio che degrada la mucina collegato al miglioramento della funzione di barriera intestinale e della salute metabolica. Tuttavia, l’associazione tra Akkermansia e assunzione di latte è stata attenuata dopo l’aggiustamento per l’assunzione di lattosio, suggerendo che il lattosio o altri componenti caseari possono agire come prebiotici. Al contrario, un maggiore consumo di formaggio è correlato a una minore abbondanza relativa di Bacteroides e Subdoligranulum.

Mentre i Bacteroides sono stati implicati nel cancro del colon-retto, livelli più bassi di Subdoligranulum sono stati collegati a disturbi metabolici. Inoltre, lo studio ha scoperto che un maggiore consumo totale di latticini era negativamente associato ai Bacteroides, suggerendo una relazione complessa tra componenti caseari e composizione microbica. Il diverso impatto di latte e formaggio sulla composizione del microbiota intestinale può essere dovuto a differenze nel loro contenuto di nutrienti e nel processo di fermentazione. Il latte, che contiene più lattosio, può promuovere la crescita di batteri benefici, mentre il formaggio, che subisce fermentazione, può avere effetti distinti sulle comunità microbiche intestinali. Lo studio non ha trovato associazioni significative tra assunzione di yogurt e composizione microbica, probabilmente a causa del basso consumo di yogurt tra i partecipanti.

I risultati suggeriscono che diversi prodotti lattiero-caseari esercitano influenze diverse sul microbiota intestinale, il che può avere implicazioni per le raccomandazioni dietetiche e gli interventi sulla salute intestinale. Questi risultati sottolineano l’impatto più ampio del consumo di latticini sulla salute intestinale, che a sua volta influisce sulle funzioni metaboliche, immunitarie e digestive. A livello di comunità, le linee guida dietetiche che enfatizzano il consumo equilibrato di latticini potrebbero migliorare i risultati di salute pubblica. A livello globale, comprendere il ruolo dei latticini nella salute intestinale potrebbe informare le politiche nutrizionali, gli interventi probiotici e le raccomandazioni dietetiche personalizzate. Sono necessarie ulteriori ricerche che utilizzino approcci metagenomici e metabolomici per esplorare in che modo specifici componenti lattiero-caseari influenzano le funzioni microbiche e i loro effetti a lungo termine sulla salute.

  • A cura del Dr. Gianfrancesco Cormaci, PhD, specialista in Biochimica Clinica.

Pubblicazioni scientifiche

Chen E, Ajami NJ et al. Nutrients. 2025 Feb; 17(3):567.

Becchi PP et al. Food Chem. 2025 Jan 29; 473:143137.

Rizzoli R, Biver E. Aging Clin Exp Res. 2024; 36(1):75.

Dott. Gianfrancesco Cormaci
Dott. Gianfrancesco Cormaci
Laurea in Medicina e Chirurgia nel 1998; specialista in Biochimica Clinica dal 2002; dottorato in Neurobiologia nel 2006; Ex-ricercatore, ha trascorso 5 anni negli USA (2004-2008) alle dipendenze dell' NIH/NIDA e poi della Johns Hopkins University. Guardia medica presso la casa di Cura Sant'Agata a Catania. Medico penitenziario presso CC.SR. Cavadonna (SR) Si occupa di Medicina Preventiva personalizzata e intolleranze alimentari. Detentore di un brevetto per la fabbricazione di sfarinati gluten-free a partire da regolare farina di grano. Responsabile della sezione R&D della CoFood s.r.l. per la ricerca e sviluppo di nuovi prodotti alimentari, inclusi quelli a fini medici speciali.

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